Si chiama Capo di Buona Speranza perché il re portoghese Giovanni II lo associava a notevoli prospettive economiche, ma il nome più adatto era sicuramente quello datogli da Bartolomeu Dias, Capo delle Tempeste. A sud della punta meridionale dell’Africa, dove le correnti dell’oceano Atlantico e Indiano si abbracciano tumultuosamente, infatti, navigare non è facile, ma ancora meno facile era far cambiare idea a un re. Così la punta dell’Africa ha continuato a chiamasi Capo di Buona Speranza,
ma navigare su quelle acque continua a essere impresa difficile, per superare la quale non basta affidarsi solamente alla speranza. Bisogna essere davvero bravi e, soprattutto, poter contare su imbarcazioni in grado di tenere il mare come poche altre.
Come quelle che escono dai cantieri Southern Wind Shipyard, guidati dall’italiano Guglielmo Persico, per tutti Willy. Dalla prima barca, Aga Jari, ai giorni nostri, di acqua ne è passata vicino al Capo di Buona Speranza. Adesso Southern Wind Shipyard è una realtà consolidata nel panorama della nautica internazionale e il vento del sud spira ovunque ci sia una vela.
Anche grazie a iniziative assolutamente innovative, come Southern Wind Sailing Academy, una vera e propria università per velisti d’altura desiderosi di spostare ancor più verso l’alto un livello già eccelso. Un’università che l’Arwu, l’Academic Ranking of World Universities 2014 che ha stilato l’ elenco delle 500 migliori università del mondo (con Harvard, Stanford, e il Mit di Boston sul podio, seguite da Berkeley, Cambridge e Princeton) collocherebbe probabilmente in vetta a una eventuale classifica di luoghi al mondo dove diventare campioni della vela. Stiamo parlando di un luogo che sta tra lo straordinario e l’eccezionale, dove ogni dettaglio diventa fondamentale, dove i secondi sono tremendamente lunghi e decisivi, dove l’anemometro ha una taratura infinitesimale.
Per questo gli istruttori dei corsi proposti da Southern Wind Sailing Academy sono selezionati fra i velisti più esperti del mondo, e gli stessi corsi vengono personalizzati a misura di equipaggio. L’idea e il progetto sono piaciuti e sono diventati talmente popolari da approdare in luoghi dove la vela d’altura non è mai stata particolarmente seguita.
In Russia, per esempio, un Paese che non vanta certo grandi tradizioni nautiche ma che, negli ultimi anni, sta manifestando grande interesse verso il mondo della vela. Nonostante sia circonda da mari nei quali non si naviga a temperature particolarmente miti, il vento del sud muove le passioni anche lì.
Testo realizzato da Baskerville srl per mareonline.
pubblicato il 30 Maggio 2020 da admin | in | tag: Aga Jari, cantieri Southern Wind Shipyard, corsi di vela per armatori russi, Guglielmo Persico, Southern Wind Sailing Academy, università della vela, Willy Persico | commenti: 0