Fu l’autotrasportatore americano Malcolm McLean ad avere, oltre cinquant’anni anni fa, l’idea giusta: per uniformare e velocizzare il trasporto di merci di natura diversa e in grande scala occorrevano delle “scatole” tutte uguali. Oggi il flusso di container nel mondo è alimentato da circa 500 milioni di Teu, dove per Teu si intende Twenty-Feet Equivalent Unit, la misura standard per il conteggio dei container che equivale a 20 piedi. Navi, vagoni ferroviari e camion si sono specializzati e nei porti di tutto il pianeta le attrezzature per il carico e lo scarico sono diventate simili, con una notevole ottimizzazione dei tempi rispetto alle operazioni effettuate con le gru tradizionali. Anche il rizzaggio, che prima consisteva nel fissare, prevalentemente con cavi d’acciaio, il carico, è diventato veloce e standard e consiste in una semplice operazione di bloccaggio eseguibile in pochi istanti. Si va poi consolidando anche la possibilità di ridurre i controlli doganali, permettendo al container, sigillato al momento del riempimento, di viaggiare senza nessuna ispezione fino al luogo di ultima destinazione, ove verrà aperto, previa verifica dei sigilli. Le tipologie più diffuse di container sono due, con uguale larghezza e altezza, ma con lunghezze standard rispettivamente di 20 e di 40 piedi (610 e1220 centimetri).
Poiché un Teu è l’unità equivalente a un container da 20 piedi, quello da 40 equivale a due Teu. Una portacontainer da 4500 Teu, servita da tre gru di banchina, aventi ciascuna una resa media di 20 container/ora, può essere scaricata o caricata in massimo 36 ore, il che significa movimentare circa 25mila tonnellate di merce. Un tempo una nave tradizionale impiegava circa 10 giorni per imbarcare o sbarcare qualcosa come 10mila tonnellate. Nel mondo ci sono circa 800 porti muniti di idonee attrezzature di banchina. Tra questi, un centinaio riescono a movimentare almeno 1 milione di Teu all’anno. Attualmente il porto più grande del mondo è quello di Shanghai, in Cina, con oltre 29 milioni di Teu e circa 650 milioni di merci movimentate ogni anno. Il maggiore porto europeo è Rotterdam che movimenta circa 11,1 milioni di Teu e 430 milioni di tonnellate di merce. Ai vertici nel Mediterraneo c’è Valencia, con 4 milioni di Teu, seguito da Port Said. Per fare un paragone: Gioia Tauro, nello stesso anno, ha movimentato 2,8 milioni di Teu, Genova 1.758.000 e 51,9 milioni di tonnellate di merci, La Spezia 1.285.000 (un eccezionale +22,9%) e 17.950.000 tonnellate. Il porto della Spezia detiene un importante record a livello europeo, riuscendo a movimentare circa il 30 per cento delle merci per ferrovia, con un significativo contributo per l’abbattimento dell’inquinamento atmosferico.
Questi dati vanno letti tenendo conto di una cosa: il numero globale dei container movimentati in un porto comprende container pieni, vuoti, scaricati, caricati. Un container scaricato da una nave e ricaricato su di un’altra in operazione di transhipment viene contato due volte. Le principali compagnie di navigazione specializzate nel traffico di container sono APM-Maersk, seguita a breve distanza da MSC (Mediterranean Shipping Company). Nel mondo operano 5968 navi portacontainer, capaci di trasportare un totale di 15.111.872 Teu. Il 70 per cento delle merci scambiate nel mondo viaggia dentro questi grossi scatoloni e il 60 per cento dei trasporti si concentra nelle prime 10 compagnie di navigazione. In Italia il traffico dà un contributo al PIL nazionale di oltre 6,8 miliardi di euro, occupando oltre 71 mila addetti. Si calcola che mille container “lavorati” (cioè sbarcati, custoditi, reimbarcati o spediti fino a destinazione, svuotati e resi, documentazione compresa) diano lavoro a 42 persone. I mari del mondo sono solcati da numerose navi da 8000/9000 Teu, ma la tendenza va verso mega-portacontainer capaci di raddoppiare questo carico.
In considerazione dell’enorme volume di traffico che si svolge nel Mediterraneo, i fondali cui i porti nazionali devono ormai uniformarsi sono quelli del canale di Suez che, dragato a 18 metri, permette il transito di portacontainer da 14mila Teu. Nuove commesse riguardano navi da 18.000 Teu, lunghe 400 metri. Sono queste le cosiddette Triple-E, dove le tre E stanno per Economy of scale, Energy efficiency and Environmentally improved, la prima delle quali è stata battezzata nel 2013. Queste navi, dalle ragguardevoli dimensioni e pescaggi di oltre 17 metri, potranno tuttavia entrare solo in pochi porti al mondo. La cosiddetta rotta Suez-Gibilterra, che consente il collegamento dei porti asiatici all’Europa, è divenuta una delle vie d’acqua più trafficate dalle navi giramondo e i porti toccati sono tra i principali scali di transhipment europei. Una nave portacontainer, lungo la rotta Shanghai-Rotterdam, a una velocità media di 20 nodi, copre la tratta di quasi 11mila miglia in circa 23 giorni, pirati permettendo. L’Italia, grazie alla posizione geografica strategica, al centro del Mediterraneo, rappresenta una piattaforma logistica naturale, attraversata da tre principali direttrici di traffico. Due est-ovest vanno dai Balcani e dall’Europa orientale verso l’Europa occidentale e la Penisola Iberica e dall’Estremo Oriente all’Europa occidentale, attraverso il canale di Suez e il Mediterraneo. L’ultima direttrice, sud-nord va dal Nordafrica e dai Paesi del Vicino Medio Oriente verso l’Europa meridionale e centrale. I tre principali scali mercantili liguri, (Genova, La Spezia e Savona), ubicati a breve distanza tra loro, visti non in concorrenza, ma in complementarietà, costituiscono, con il relativo hinterland, un importante polo logistico nell’ambito del Mare Nostrum. Questo anche grazie ai rispettivi retroporti e interporti ubicati nella pianura Padana e, al retrostante crocevia delle future reti Ten (Trans European Network) dell’alta velocità (corridoio 1 Berlino – Palermo; corridoio 24 Rotterdam-Genova e corridoio 5 Lisbona-Torino-Trieste-Kiev), diventando così competitivi con i grandi porti del Nordeuropa e guadagnando significative quote di mercato.
Testo di Franco Magazzù pubblicato sul numero 66 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini della Collezione privata George Matthews sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 22 Gennaio 2015 da admin | in Cantieri imbarcazioni oltre 30 metri, Imbarcazioni a motore oltre 15 metri | tag: Malcom McLean, Teu, Triple E | commenti: 0