Se è vero che dalla conchiglia si può capire il mollusco e dalla casa l’inquilino, come affermava Victor Hugo, l’autore dei “Miserabili” ma anche de “I lavoratori del mare”, è altrettanto vero che dalla struttura scelta per il rimessaggio di uno scafo si possono capire molte cose, sul cantiere e sul suo amore per ogni imbarcazione da custodire, da sottoporre a manutenzione, da riparare. Scafi che quando sono in mare possono trovare il miglior rifugio in porto o nelle rade più protette e che sulla terraferma possono invece trovar”casa” nelle più moderne cabine per rimessaggio.Come quelle che la Naval Tecno Sud, azienda barese specializzata nella produzione di attrezzature nautiche ha deciso di mettere a disposizione dei migliori cantieri nautici (dopo averle presentate ai saloni nautici di Cannes e di Genova) varando nuove rotte per il rimessaggio, il trattamento delle carene e la verniciatura, grazie a strutture completamente retrattili e, dunque, in grado di ottimizzare gli spazi all’interno dei cantieri. Un progetto interamente made in Italy, a cui hanno lavorato i migliori ingegneri, utilizzando materiali sempre prodotti in Italia, che ha già ricevuto la certificazione CE.
“L’idea è nata dalla richiesta sempre più frequente da parte di sempre più numerosi titolari di cantieri chiamati a rispettare le nuove leggi (ma anche le vecchie mai rispettate) sull’ambiente, di avere cabine, box o garage per yachts con una qualità superiore a quella offerta dai pochi produttori, gran parte dei quali cinesi”, spiegano Roberto Spadavecchia e sua figlia Barbara, che lo affianca al timone della Naval Tecno Sud , (cliccate qui per leggere la sua storia) di Bari. “Responsabili di numerosi cantieri italiani ed europei, ma in qualche caso anche mondiali, che hanno già avuto modo di conoscere i nostri prodotti e la nostra professionalità, e che ci hanno contattati per sapere se potevamo proporre nuove soluzioni e che, come sempre, hanno avuto una risposta”.
Anzi, la miglior risposta possibile, sotto forma di un prodotto capace di rivoluzionare ancora una volta il mercato: una cabina con dimensioni personalizzabili “su misura” per ogni esigenza, anche le più particolari e complesse, semplicemente perfetta per ospitare scafi e attrezzature, per interventi di trattamento carene e verniciatura, con sistemi di aspirazione e depurazione di pigmenti e vapori provenienti dalle operazioni di carteggiatura e verniciatura a secco.
“Una struttura in carpenteria metallica con una copertura in telo che ne copre le arcate fino a terra su entrambi i lati della lunghezza, che in base alla configurazione scelta dal cliente, può essere fisso o mobile mediante l’inserimento del sistema di impacchettamento”, spiega Barbara Spadavecchia, “con le arcate, collegate tra loro da un sistema a pantografo e assicurate al suolo tramite ruote dotate di un sistema di staffe antisollevamento e mediante tiranti, a garanzia di un perfetto fissaggio e una totale tenuta della stessa. Questo senza compromettere, nel caso il cliente scelga la versione impacchettabile, la versatilità della struttura, che può essere rapidamente liberata e impacchettata. Tutte le arcate, le barre, i pantografi e in generale i tubolari che compongono la struttura, sono formati da profili scatolari in acciaio saldati longitudinalmente ad alta frequenza e calibrati ottenuti da nastro zincato a caldo in continuo, mentre la copertura della struttura in acciaio, avviene mediante telo in Pvc del peso di 900 grammi per metro quadrato che, sia in ordito sia in trama, ha una resistenza alla trazione di 3000 N/5 cm e una resistenza alla lacerazione di 300 N”.
Una soluzione che presenta moltissimi vantaggi, riducendo notevolmente i costi e velocizzando i tempi di produzione, che non richiede (o quasi) opere di fondazione, che consente di usufruire di iter burocratici più agevolati e che offre una deducibilità del 100 per cento.
Un capannone che può essere smontato e rimontato in diversi luoghi a seconda delle necessità restando un bene ammortizzabile in 5 anni di cui”, commenta Barbara Spadavecchia, “siamo orgogliosi, così come di tante altre sfide lanciate e vinte in questi anni da Naval Tecno Sud capace, proprio grazie alla sua capacità di tracciare nuove rotte nella progettazione e nella realizzazione si soluzioni per la nautica, di diventare il punto di riferimento per moltissimi operatori”.
Come, per esempio, distributori della Princess Yachts di Plymouth nelle aree di Taiwan Penghu Kinmen e Matsu, con i quali sono stati stretti accordi per la vendita di accessori acquistati sempre più spesso perfino dagli stessi cinesi alla ricerca di articoli di qualità in grado di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, oltre che dagli europei stanchi di un prodotto non certificato CE. Un prodotto che, per di più, spesso non costa meno dei quelli a marchio Naval Tecno Sud azienda in grado di proporre, anche per le nuove cabine di rimessaggio, “una qualità altissima a prezzi decisamente interessanti”.
Testo realizzato da Baskerville Comunicazione & Immagine srl per mareonline.
pubblicato il 25 Ottobre 2020 da admin | in Accessori, Partner, servizi a terra | commenti: 0