Ci sono attività e servizi che possono fare felici molti clienti. Per esempio perché chi ha svolto quel lavoro è stato molto professionale, perché il costo è stato più che onesto, perché i tempi d’intervento sono stati rapidi. E poi ci sono lavori che possono rendere felici anche chi non li ha commissionati. Sono quelle professioni che rendono un servizio a tutti. Per esempio contribuendo a tenere pulito l’ambiente, un bene preziosissimo per chiunque. Probabilmente sono in molti a essere grati a Paola Obino, Davide Melca e Alessandro Deperu, i tre giovani imprenditori sardi che nel 2016 hanno deciso di fondare Wbs, startup che monitora e smaltisce i rifiuti degli yacht, ripulendo l’area che va dalle acque della Marina di Puntaldia fino all’Arcipelago della Maddalena. Un progetto divenuto realtà grazie alla realizzazione di un sistema di tracciabilità e a un primo database per il monitoraggio del flusso dei rifiuti delle imbarcazioni durante il periodo estivo, offerto ai proprietari di imbarcazioni da diporto e natanti ormeggiati in rada o in campi boe e che comprende raccolta, trasporto, trasbordo, gestione del deposito temporaneo e trasporto fino all’impianto di smaltimento con recupero autorizzato del “garbage”, ovvero di tutti quei rifiuti non pericolosi assimilabili agli urbani. Un servizio, chiamatoWBS-Waste Boat Service, frutto di una quindicinale esperienza nel settore della gestione dei rifiuti e della nautica da diporto dei tre soci, attivo da giugno a settembre, che già al secondo anno di vita ha fatto registrare una sensibile crescita nella domanda, come sottolinea con soddisfazione Davide Melca, amministratore unico e socio fondatore, perchè “è la conferma del fatto c’è una forte richiesta di questo tipo di servizi e che stiamo lavorando bene”. Soddisfazione ma anche orgoglio per essere “l’unica azienda in Sardegna a svolgere questo tipo di servizio in linea con la normativa vigente e in possesso di tutti i permessi e di certificazioni di qualità, come per esempio la ISO 9001, ma anche l’unica azienda italiana autorizzata alla raccolta dei food waste extra Ue, ovvero lo “spreco di cibo” in rada. Un dettaglio non da poco se si pensa al traffico internazionale che registriamo nelle nostre acque, soprattutto qui in Sardegna”. La raccolta del l’immondizia finita in mare avviene tutte le mattine attraverso un sistema di “giri organizzati” che copre le rade di Golfo di Marinella, Golfo di Cugnana, Portisco, Porto Rotondo, Capriccioli, Cala di Volpe, Romazzino, Golfo del Pevero e Porto Cervo, ma anche attraverso un servizio “a chiamata” attivo 24 ore su 24, con garanzia d’intervento effettuato entro due ore. “Nel corso della stagione 2016 abbiamo raccolto rifiuti che altrimenti sarebbero stati scaricati abusivamente o sulle spiagge o nei moli influendo in maniera negativa sull’economia locale poiché è il Comune in quel caso a occuparsene, facendo ricadere queste spese di gestione sul cittadino, banalmente attraverso la Tari”, spiega Paola Obino, ingegnere ambientale, responsabile tecnico e socio fondatore. “Il picco della raccolta lo scorso anno si è registrato tra il 21 e il 23 agosto, con quasi quattro tonnellate tra carta e cartone, vetro, plastica, metallo, rifiuti biodegradabili di cucina e mensa, oli e grassi commestibili e rifiuti urbani non differenziati”. Numeri che testimoniano l’importanza di un simile servizio, confermata ancor di più dal rapporto Legambiente 2016, secondo il quale “il 95 per cento dei rifiuti galleggianti monitorati da Goletta Verde tra il 2014 e il 2015 è costituito da plastica”. Dati importanti per capire quanto l’uomo stia avvelenando il mare e l’ambiente ai quali presto si aggiugeranno altri fondamentali dati: quelli inseriti nel sistema interno di tracciabilità dei rifiuti realizzato da WBS che consentirà di monitorare il flusso dei rifiuti durante il periodo estivo, con le etichette a barcode univoco apposte sui singoli sacchetti che permetteranno, inoltre, in qualsiasi istante di risalire al produttore del rifiuto garantendone comunque la privacy. “Conferire un rifiuto pericoloso con un codice Cer errato è un reato ambientale: il sistema Wbs consente di associare ciascun rifiuto alla categoria attinente e di ricavare nel contempo altre informazioni. In questo modo speriamo di contribuire positivamente al monitoraggio dei rifiuti prodotti dalle imbarcazioni, di disincentivarne la dispersione in mare o sulle spiagge e di ridurre così il costo sociale rappresentato dalla necessità di promuovere campagne di recupero dei rifiuti abbandonati”, ha concluso Alessandro Deperu, socio fondatore al quale è stata affidata dai due partner la responsabilità della logistica in mare. Info: http://wasteboatservice.com + 39 3204205558
pubblicato il 31 Agosto 2017 da admin | in servizi a terra, servizi in mare | tag: Alessandro Deperu, Davide Melca, Paola Obino, società per la racolta dei rifiuti in mare, Wbs l'azienda che tiene pulito il mare in sardegna | commenti: 0