Ognuno sceglie lo strumento più consono alla sua sensibilità per raccontare quello che ha dentro. Patricia Lascabannes ha scelto di usare la macchina fotografica. Guardare le cose da prospettive differenti, vederle sotto una luce diversa, è la prerogativa di chi possiede un’apertura mentale al di sopra della norma e potenzialità artistiche ancora tutte da esplorare. Patricia se ne è resa conto a soli 12 anni quando ha sentito un chiarissimo clic dentro di lei. Il colpo di fulmine con la fotografia era scattato. Nel tempo ha continuato a coltivare questa passione da autodidatta e nel 1989, approdata sulla Costa Azzurra,
ha pensato che fosse arrivato il tempo per spiegare le sue vele. Magari dopo aver letto le parole di Mark Twain. “Tra vent’anni sarai più dispiaciuto per le cose che non hai fatto che per quelle che hai fatto. Quindi sciogli gli ormeggi, naviga lontano dal porto sicuro. Cattura i venti dell’opportunità nelle tue vele. Esplora. Sogna. Scopri.” Patricia ha deciso di esplorare, sognare, scoprire.
Il suo obiettivo ha iniziato a catturare attimi di vita unici e irripetibili, linee e forme create dalla natura o dalla mano dell’uomo, spingendosi fino ai festival di musica jazz e al patinato mondo del cinema durante il Festival di Cannes. Lo scatto decisivo è arrivato, però, con il viaggio nel deserto del Sahara algerino. Fra dune e sabbia la fotografa di Bordeaux ha saputo cogliere con incredibile sensibilità le emozioni racchiuse in un mondo dove la vita è un elemento secondario del panorama. Un mondo dai confini smisurati, dove il vento continua a muovere le linee dell’orizzonte. Navigare nel deserto ha fatto venire in mente a Patricia che lei non aveva mai navigato davvero. Navigato nel mare, intendiamo. Così ha catturato il vento dell’opportunità nelle sue vele e si è lanciata nella sua nuova avventura. Fotografare il mare e gli scafi che lo attraversano.
All’inizio qualche regata minore, poi la Nioulargue, nel Golfo di Saint Tropez, durante la quale si è innamorata delle grandi signore del mare. Impossibile non farsi catturare da quelle forme così sinuose e affascinanti, da quei lunghi e imponenti alberti, da quelle straordinarie vele gonfiate dal vento. Ecco, proprio quelle vele di cui parlava Mark Twain, così sottili eppure così incredibilmente forti quando si tratta di catturare anche il più debole refolo e trasformarlo in un inesauribile carburante naturale per quegli splendidi capolavori galleggianti. Patricia non ha esitato un momento a imbarcarsi per cercare di cogliere, attraverso i suoi scatti, la vera anima delle vele classiche. Il Mediterraneo, le Antille, gli Stati Uniti, sono stati il teatro dove la fotografa francese ha potuto esprime tutti i suoi talenti artistici. Nel suo obiettivo sono finiti i momenti più intensi delle regate e quelli meno agonistici, il vento e la sua dirompente velocità, ma anche i placidi approdi, la furia del mare, ma anche la sua piacevole e contagiosa tranquillità. Le fotografie di Patricia Lascabannes muovono le emozioni di chi le osserva, fanno mancare il fiato o regalano attimi di rilassante e appagante soddisfazione.
Ecco perché sono ospiti fisse dei più importanti giornali specializzati del mondo, fanno da sfondo ai mesi e alle stagioni nei calendari più ricercati, diventano le immagini ufficiali di alcune delle regate più importanti del globo e, a volte, vengono esposte in alcune importanti mostre fotografiche. Come quella che lo scorso anno ha deliziato gli occhi dei visitatori della KijK Galerie di Parigi intitolata Des Voiles et Moi…. La prima esposizione parigina, con più di venti fotografie che ritraevano vele in tutte le loro declinazioni. Immagini nelle quali Patricia è riuscita a raggiungere un obiettivo altissimo: dare forma al vento. Perché, a pensarci bene, il vento non ha forma. È semplicemente vento. Prende forma solamente quando viene imprigionato da una vela, come un essere invisibile che si dimena per liberarsi dopo essere stato catturato. Da una vela e dall’obiettivo di una fotografa abituata a guardare le cose da prospettive differenti.
Testo di Goffredo Arsuffi, pubblicato sul numero 85 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 20 Gennaio 2015 da admin | in | tag: Des voiles et Moi, Galerie Kijk, Nioulargue | commenti: 0