“È un evento straordinario per i nostri porti. Una giornata che segna un ulteriore traguardo nel nostro operato per lo sviluppo dei traffici e di attività fondamentali come la nautica da diporto”. Con queste parole il presidente dell’Autorità portuale Nord Sardegna (Olbia Golfo Aranci), Paolo Piro, ha commentato l’arrivo del Topaz, mega yacht che ha ormeggiato al molo Bonaria dell’Isola Bianca per attendere il suo proprietario, l’emiro di Abu Dhabi  pronto a salire per la prima volta a bordo per il viaggio inaugurale. Centoquarantasette metri di lunghezza, appena quindici in meno dell’Eclipse di Roman Abramovich, considerato tra i quattro yacht più grandi del mondo, il Topaz… ha lasciato Nizza, dopo il varo nei cantieri della Lurssen, per prendere il largo verso la Costa Smeralda. Valore stimato intorno ai 400 milioni di sterline, oltre 505 milioni di euro, il Topaz ha fatto scalo tecnico a Olbia per il primo rifornimento della cambusa (due i container di merci), e per consentire l’accesso a bordo del proprietario e del suo staff personale. “Dopo l’ormeggio al molo Brin dei mega yacht Pelorus ed Ace”,  ha sempre commentato Paolo Piro, “l’arrivo del Topaz ci proietta nella nuova dimensione di nautica da diporto, che inizia a rivolgere su questa parte di territorio, anche alla luce delle recenti normative sull’ambiente per grandi imbarcazioni, particolare attenzione. Senza ombra di dubbio, in un momento di crisi del settore dei trasporti marittimi e della piccola e media nautica da diporto, quello delle crociere e, oggi, dei maxi yacht, costituisce un’importante boccata d’ossigeno per un’economia asfissiata dalla crisi”. Importanti le ricadute economiche sul territorio. “E’ innegabile che imbarcazioni di queste dimensioni generino un giro d’affari notevole per il territorio”, ha sottolineato il presidente dell’Autorità Portuale, “basti pensare al solo valore di una cambusa o al potenziale di spesa del personale di bordo, senza contare i servizi tecnici di supporto e l’intero indotto. Alla luce di ciò, ritengo che i tempi siano più che maturi per intraprendere un cammino che, come già ben delineato nelle linee guida del nostro Piano regolatore portuale e nei nostri programmi, arrecherà grandi benefici sul territorio e sull’intera comunità della Gallura che, mi auguro, non voglia perdere quest’importantissima opportunità”.