Pubblicare un libro a 22 anni (Rex, Storia di un transatlantico) e vederlo, dopo appena qualche stagione, battuto alle aste newyorkesi di Christie’s alla stregua di un’opera d’arte è una gran bella soddisfazione, soprattutto se il prezzo realizzato segna il record assoluto per un libro moderno di storia navale. Così come sentirsi definire da William H. Miller, il celebre storico navale americano noto in tutto il mondo come “Mr Ocean Liner” (oltre 60 libri sul tema, curatore del Museo navale di New York) come “uno dei migliori storici navali della nostra epoca, un uomo al top, uno dei pochi che ha diritto di stare sul ponte più alto”.
Maurizio Eliseo, piemontese di Novara, costituisce un vero rompicapo per chi cercasse di definirlo, di confinarlo in qualche ruolo specifico. Ha ragione certamente Mr Miller a definirlo “un eminente storico navale”.
Che altro si potrebbe dire della persona che lo stesso Museo navale di New York ha voluto come oratore ufficiale quando, nell’estate 2002, ha aperto una nuova sezione dedicata alla storia dei transatlantici? Ma la qualifica di “storico” appare il risultato – si potrebbe dire il punto di incontro – di tutta una serie di altre attività condotte al livello più alto. Ecco allora Eliseo, in tuta e con l’elmetto in testa, mentre dirige l’allestimento di unità navali come la Queen Mary 2 della Cunard Line, il maggiore transatlantico della storia, ma anche di navi speciali, come il mega-yacht Al Mirqab o la Nave Italia, la parte galleggiante dell’Acquario di Genova.
Eccolo costruire con le proprie mani, come un principe del modellismo, riproduzioni di transatlantici di perfetta definizione, esposti in mostre e luoghi pubblici di tutto il mondo, per non parlare del suo Rex galleggiante, illuminato, motorizzato e assolutamente perfetto, divenuto uno dei richiami di maggior fascino all’esposizione colombiana di Genova del 1992. Eccolo ancora raccogliere con certosina pazienza (ma non chiamatelo collezionista!) in ogni angolo del mondo, migliaia di negativi, lastre, stampe, pubblicazioni, disegni tecnici, libri di navigazione, giornali di bordo, fino a costituire un archivio storico (in larga parte informatizzato) della Marina mercantile italiana (e non solo), che non ha paragoni in Italia e sta al passo con le migliori realizzazioni (lautamente finanziate da governi, fondazioni e mecenati) a livello mondiale. Eccolo (ancora!) scrivere e curare libri, uno o due ogni anno, che segnano pietre miliari nella storia della navigazione mondiale. Eppoi portare per il mondo, con conferenze, corsi universitari, seminari, la bandiera della cantieristica nazionale, spesso protagonista ai vertici della produzione mondiale. Forse la definizione migliore è allora quella, semplice e diretta, che lo stesso Eliseo offre di sé: un appassionato di navi passeggeri. “Siamo stati la seconda flotta al mondo dopo l’Inghilterra”, dice, “abbiamo scritto noi, non altri, la storia delle rotte transatlantiche. La rilettura di quelle pagine consente di ritrovare capitoli interi di storia. Storia economica, certo, con la nascita e l’evoluzione delle grandi compagnie, ma anche storia della tecnologia e, soprattutto, storia sociale. Ogni transatlantico era un microcosmo che raccoglieva da ponte a ponte le classi dirigenti e le schiere degli emigranti, gli artisti e i politici, gli intellettuali e i disperati. E gli stili degli ambienti, i menu di bordo della prima classe come la struttura dei pasti nella terza classe, le pubblicità, le stesse rotte scelte dagli armatori, danno uno spaccato unico di cosa furono quegli anni, quei decenni”.
Maurizio Eliseo vive da alcuni anni a Trieste, in una bella casa di mezza collina che domina le vecchie banchine del porto e l’immenso susseguirsi di edifici che furono la ricchezza marinara dell’Impero Austro-ungarico. Qui, tra modelli di navi e pochi, significativi oggetti ricevuti in dono (un piatto del ristorante del Titanic, per esempio), quegli anni e quei decenni sono racchiusi in oltre 48mila immagini (la più antica dell’archivio è quella del battello a ruota Pluto, fotografato proprio nel porto di Trieste nel 1858 e destinato anche al trasporto passeggeri) oltre mille navi italiane compiutamente censite (esattamente 1.054 dalla metà dell’’800 a oggi, di stazza superiore alle 5mila tonnellate) e altre 2.000 di cui Maurizio Eliseo possiede “dati a mosaico”. Un archivio unico che giunge fino ai giorni nostri, con il trasporto passeggeri che ha ripreso straordinario vigore con il crescente successo delle navi da crociera. E alla realizzazione di molte di esse (in particolare per compagnie di livello mondiale come Cunard, Carnival, Costa, Princess), Maurizio Eliseo ha partecipato in prima persona, a volte come responsabile dell’intero allesti- mento, in altri casi come consulente per specifici aspetti tecnici. La sua attenzione resta tuttavia in gran parte rivolta al passato. “È incredibile la quantità di materiale documentario di straordinario interesse che è andata distrutta e corre continuamente il rischio di scomparire.
Un esempio? Ho salvato appena in tempo i piani costruttivi del Rex. Interi transatlantici che hanno scritto la storia della navigazione italiana sono stati mandati alla demolizione sulle spiagge dell’estremo oriente quando in altri Paesi del mondo sarebbero stati salvati per divenire musei galleggianti, alberghi, centri di pubblico interesse. Con loro, è stata gettata via la loro storia, fatta di giornali di bordo, di piani tecnici, di rotte e viaggi percorsi in anni e anni di attività. E tutto questo mentre da tutto il mondo mi giungono richieste di libri, di documentazione, di informazioni su questo mondo”. Per questo Maurizio Eliseo ha un sogno. “Vorrei che tutto quanto sto raccogliendo, tutto il lavoro che tanto mi ha appassionato in questi ultimi vent’anni e ancora mi appassiona, potesse diventare un giorno l’Archivio nazionale della Marina Mercantile. Sembra impossibile, addirittura pazzesco, ma l’Italia è l’unico Paese industriale che, pur avendo avuto una posizione predominante nel campo della navigazione, non ha assolutamente nulla di istituzionale in questo campo”. Sarebbe l’occasione per dare casa anche a molto materiale che, per quanto passato a istituzioni pubbliche, rimane del tutto inaccessibile. “Penso per esempio”, dice Eliseo, “al fondo acquisito dalla Regione Friuli anni fa dal Lloyd Triestino: quadri, arredi, opere d’arte. Tutto pagato dai contribuenti e tutto ancora imballato nei container, e lasciato in un magazzino. Ma l’elenco sarebbe molto lungo e coinvolgerebbe anche grandi cantieri che non sanno cosa fare esattamente della loro gloriosissima storia e anche gran parte di quei privati che oggi, molto spesso, si rivolgono a me per evitare che il materiale in loro possesso vada disperso o addirittura distrutto”.
Libero adattamento per mareonline.it del testo di Giuseppe Meroni pubblicato sul numero 48 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini dell’archivio Eliseo sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali. Per visitare il sito:www.transatlantici.com
pubblicato il 11 Novembre 2020 da admin | in Personaggi, Storie | tag: Christie’s, Maurizio Eliseo, Mr Ocean Liner, Museo navale di New York, Rex, Storia di un transatlantico, William H. Miller | commenti: 5
E’ un mito!!
Le dobbiamo un grazie particolare, per aver ricostruito insieme a Piccione la mostra che ho visitato ieri a Genova del mitico Rex.
Buon giorno, dopo una ricerca in internet non si è riuscito a sapere nulla, ecco perchè si desidera sapere qualcosa da lei sulla Ferrovia Cividale -BARBETTA ROBIC-Sudiz dismessa nel 1931/32 per essere spedita in Africa nelle nostre colonie Italiane poi affondata nel mar Rosso. Siamo del museo Storico della Grande Guerra costruito in Cividale del Friuli con relativo plastico in scala H0e – N. Grazie di eventuale delucidazioni.
Salve mi chiamo Patrizia Larese, sono una giornalista. Ho bisogno di mettermi in contatto con Maurizio Eliseo, per favore, potreste darmi il suo indirizzo e-mail. Grazie, cordialmente
Patrizia Larese
Per Laura: per contattare Maurizio Eliseo può chiamare il numero 040 3419460 o inviare una e mail a maurizio.eliseo@thaliamarine.com