Un’ultima virata e, finalmente, dopo quasi tre ore di volo, stiamo per atterrare nell’isola di Assumption, avamposto di terra brulla nell’infinita distesa dell’Oceano Indiano. Siamo in uno dei luoghi più remoti della Terra, fra atolli che gli abitanti delle stesse Seychelles chiamano “le isole esterne”, situate, come sono, a 1000 chilometri dalla capitale Mahé e a 700 dalla costa africana. La nostra meta ha la forma a mezzaluna, é bordata da una candida spiaggia orlata da alberi di casuarina. In passato era sfruttata per l’estrazione del guano, oggi sonnecchia tranquillamente, come i guardiani che qui vivono perennemente per conto della Seychelles Island Foundation. Sono loro che ci accolgono alla pista di cemento e terra battuta e che ci portano al piccolo imbarcadero costruito sull’arenile sottovento. Per raggiungere la Seabird, l’imbarcazione su cui navigheremo per due settimane e che adesso, ormeggiata poco lontano, sembra sospesa nel vuoto
pubblicato il 18 Novembre 2020 da admin | in Viaggi & Rotte nel mondo | tag: Aldabra, Assumpiot, Isola di Picard, Malabar | commenti: 0
Un esempio per un mare di amministratoriIn un mare di amministratori pubblici di cui vergognarsi eccone "emergere" - in tutti i sensi - uno di cui