C’é stato chi ha voluto inserire sotto il vetro del tavolo del salone lo scheletro di un vero pirata, chi gli arredi li ha pretesi tutti nero e argento, i divani rifasciati di pelliccia o le sedie e le pareti in puro coccodrillo. Avere a che fare con gli armatori dei maxiyacht è una esperienza interessante, stimolante, spiazzante, ma non certo “una passeggiata”. E di armatori ad Arredamenti Porto, (l’ufficio sull’estrema punta del Molo Vecchio di Genova oltre i Magazzini del Cotone, proprio in faccia alla Lanterna), ne hanno visti passare molti. Disc jockey internazionali e principi arabi, magnati del petrolio americani e facoltosi russi, star del cinema e della televisione e la crema degli imprenditori italiani ed europei.
In un quarto di secolo di attività sono centinaia i grandi yacht (oltre i 40 metri) che sono stati arredati o si sono rifatti il look grazie alla competenza e all’efficienza delle maestranze di Arredamento Porto. “Messi tutti insieme sarebbe una intera flotta”, racconta Giovanni Costaguta, architetto, operation manager nell’azienda paterna, “una vetrina straordinaria del lusso e della assoluta qualità”. Nata nel 1987 grazie a una cordata di imprenditori genovesi che ha rilevato la Fontana Arredamenti, in crisi, Arredamenti Porto ha subito puntato sull’esperienza di uomini e donne “del mestiere”, su fornitori qualificati e sulla passione per il lavoro e per il mare.
Le prime commesse riguardano l’arredamento delle navi da crociera e dei traghetti. Arrivano Costa, Tirrenia, Rodriguez, Fincantieri. È con questi lavori, su cui si pretende qualità e quantità, tempistica e cura del particolare, che Arredamenti Porto acquisisce prestigio e un biglietto da visita che gli apre le porte al mondo dello yachting d’alto bordo e del refitting di prestigiose imbarcazioni moderne e d’epoca. “Abbiamo imparato a gestire l’impossibile, a non tirarci indietro davanti all’emergenza, a restare nei tempi concordati, a realizzare tutti i desideri, anche quelli che sembrano impossibili”, conferma Giovanni Costaguta. Due falegnamerie, una a Genova (2000 metri quadrati) e una a Mornese vicino a Ovada (5000 metri quadrati), 80 persone in tutto, due tipologie principali di lavoro: l’arredamento di nuovi megayacht (Perini Navi, Benetti, San Lorenzo, Mariotti,…) e il refit di imbarcazioni naviganti: dalle modifiche di layout e di arredo per interni ed esterni a complesse variazioni strutturali, lavori di manutenzione, di impiantistica, meccanica, pittura. “E questa la parte più avventurosa del nostro lavoro, la più difficile ma anche la più stimolante”, racconta Costaguta. “Non c’è solo da seguire le indicazioni dell’architetto e del designer, si interagisce in diretta con l’armatore, il broker, il comandante. Spesso abbiamo a che fare con persone che parlano ciascuna una lingua diversa, e a volte hanno anche una diversa idea in mente. Ma alla fine diventiamo amici, magari davanti a una pasta al pesto e a un bicchiere di vino bianco nelle osterie del porto…”.
L’asso nella manica si chiama premontaggio. I tecnici di Arredamenti Porto in base alle esatte misure dello yacht riescono a ricreare sulle ampie piattaforme dedicate (più di 1000 metri quadrati), simulacri degli interni della barca da arredare su cui vengono premontati gli ambienti costruiti per essere visionati e approvati dal cliente, prima di verniciarli e montarli a bordo, in modo da sveltire i tempi (non è necessario che l’imbarcazione sia subito a disposizione), evitare errori o insoddisfazioni (il cliente vede e approva il prodotto finito già in falegnameria).
Esempi ce ne sono fin troppi: da Baboon, un tre alberi di 60 metri di cui hanno dovuto scolpire persino la polena, a Force Blue, il motor yacht di 65 metri completamente riallestito e modificato in cinque successivi interventi, in modo che l’armatore potesse sempre averla a disposizione. Altair (59 metri) era arrivato in cantiere solo per inserire un montacarichi e poi è restato per una completa ristrutturazione (helideck compreso) mentre Magna Grecia (59 metri) ha voluto il fumaiolo sostituito in un mese. Su AncorA (43 metri), armatore russo, designer olandese, rappresentante israeliano, si è provato con mano come ad Arredamenti Porto “l’idea può sempre evolvere, anche in corso d’opera”. Midsummer, goletta del 1910 è stata messa a punto per le sue crociere nelle acque di Zanzibar con speciali sicurezze antipirateria e Lelantina, un meraviglioso due alberi di 27 metri del 1937 ha rifatto interni ed esterni con cura maniacale nel mantenimento dello stile originale.
Ultima è arrivata Eleanor Allen il cui completo refit ha valso ad Arredamenti Porto il primo premio internazionale Design et all. “La nostra storia” si legge nel libro preparato per il ventennale della fondazione, “come spesso accade nei racconti dove il mare è protagonista, è storia di uomini di grande valore, capacità ed entusiasmo, cresciuti in azienda. È storia di navi e barche, sempre bellissime, a vela e a motore, ognuna delle quali ci ha insegnato qualcosa sul navigare nelle acque di un mercato esigente e difficile, alla ricerca della estrema qualità”. E come ogni storia di mare che si rispetti, proprio perché chi naviga sa che il mare non perdona errori, è una storia di eccellenza.
Testo di Stefano Silvestri dal numero 67 di Arte Navale. Pubblicato su mareonline.it per gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 19 Dicembre 2013 da admin | in Cantieri barche a vela d'epoca | tag: AncorA, Arredamenti Porto, Baboon, Benetti, Eleanor Allen, Force Blue, Giovanni Costaguta, Lelantina, Magna Grecia, Mariotti, Midsummer, Molo Vecchio di Genova, Perini Navi, San Lorenzo, Stefano Silvestri | commenti: 0