Un piano comune per i Saloni nautici: l’iniziativa, annunciata a Torino dalla vicepresidente del gruppo Azimut-Benetti, Giovanna Vitelli, ospite dell’evento “Artissima,”, non rappresenta solo una nuova possibile rotta per il rilancio della nautica italiana ma anche un punto sul quale possono tornare a incrociarsi, senza più scontrarsi, i responsabili dei più importanti cantieri nautici made in Italy e i responsabili di Ucina, l’organizzazione confindustriale di categoria, dopo la rottura dei mesi scorsi. Una frattura che aveva portato proprio i big della nautica italiana ad andarsene sbattendo la porta e che ora sembra destinata invece a essere ricucita , tornando a sedersi allo stesso tavolo per gestire i Saloni del futuro. Un’ipotesi diventata praticabile, ha spiegato Giovanna Vitelli, “anche grazie al buon lavoro fatto dal Ministero dello Sviluppo Economico. Se in Italia vogliamo davvero aiutare la nautica e investire risorse pubbliche in modo utile per il settore questa è la strada giusta”. La vicepresidente del gruppo Azimut-Benetti ha anche sottolineato come in Italia sia necessario un adeguamento culturale di tutto ciò che ruota intorno all’economia del mare: per esempio creando un comparto industriale nautico. “Il nostro gruppo, per esempio, conta duemila dipendenti diretti, e duemila indiretti. Eppure per rinnovare il contratto siamo per metà Metalmeccanici, per metà Gomma e Plastica. C’è ormai un tema oggettivo di organizzazione del lavoro”
pubblicato il 7 Novembre 2016 da admin | in Associazioni in Italia | tag: come cambieranno i saloni nautici in Italia, Giovanna Vitelli, pace fatta fra i big della nautica e Ucina, vicepresidente del gruppo Azimut-Benetti | commenti: 1Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024
Segnali di distensione… peccato. Avevo cominciato a nutrire la speranza che imprenditori “forti” della nautica continuassero a dare un segnale altrettanto forte a chi per decenni ha “galleggiato” sull’inutile barcone di Confindustria…