Là dove le grandi isole caraibiche, nel loro sviluppo circolare verso oriente, iniziano a disgregarsi avvicinandosi alla costa settentrionale del Venezuela, Punta Cana si protende sul blu del Mare dei Caraibi. Siamo sulla punta est di Santo Domingo, affacciati su un lembo di acqua che qualche buontempone di origine veneta ha voluto chiamare Canale della Mona e che separa la Repubblica Dominicana da Portorico. Se si chiudono gli occhi e si ascolta il suono di quelle parole – Santo Domingo, Porto Rico, Caraibi – si sente immediatamente in sottofondo il rumore delle acque e si vedono spiagge bianche che sembrano fatte di zucchero, affacciate su un mare di un blu di altre longitudini e contornate di palme rigogliose. A Cap Cana, la perla di Punta Cana, non c’è bisogno di chiudere gli occhi, come in quasi tutti i luoghi di quella zona geografica, ma l’atmosfera che si respira racchiude forti sentori di esclusività e il dolce aroma del lusso. Le basi vennero poste una trentina di anni fa da Club Med, che scoprì questo paradiso realizzando il primo villaggio all inclusive. Il progetto si dimostrò una miccia in grado di innescare una reazione a catena che ha coinvolto alcune fra le più importanti aziende turistiche del globo.
Sulla candida spiaggia bianca sono sorti numerosi resort di altissimo livello, tentativo nemmeno tanto velato di riservare quest’area così straordinaria a un turismo decisamente esclusivo. Le strutture, residenziali e alberghiere, sono state pensate e realizzate con una buona dose di stelle, infrastrutture e progetti per il tempo libero si sono adeguati al livello degli ospiti. Ecco, allora, accanto a un aeroporto che offre voli diretti da Usa, America Latina e città europee, ed ecco anche il marina più completo e moderno dei Caraibi.
Un porto turistico destinato anche a diventare il più grande in acque interne della zona, con la possibilità di ospitare fino a 500 imbarcazioni, non certo pensato per il turismo di massa. La vocazione marinara di Cap Cana viaggia a braccetto con il turismo in una direzione inusuale quanto appassionante. Il Canale della Mona è, infatti, una delle zone più ricche di marlin, bianchi e blu. Ecco perché le acque di fronte a Punta Cana sono, ormai da qualche anno, un’arena di epiche sfide nella quale agguerriti avversari armati di canna e lenza cercano in mare il trofeo più prestigioso.
Chi preferisce sfide meno impegnative dal punto di vista fisico, non deve cambiare di molto il suo orizzonte cromatico. Dal Mar dei Caraibi si passa al verde dei numerosi campi da golf che si affollano nel rigoglioso entroterra senza tuttavia disdegnare digressioni pericolose verso il blu dell’oceano. Con una materia prima di così elevata qualità, chi di dovere ha pensato bene di affidare l’opera della realizzazione di alcuni dei campi da golf a uno dei più noti esponenti del golf di tutti i tempi. Sicuramente il migliore: Jack Nicklaus, l’Orso d’oro. E Nicklaus ha confermato quella immensa classe che riesce a esprimere ogni volta che si avvicina a un campo da golf realizzando la risposta caraibica al Pebble Beach, uno dei percorsi più emozionanti del mondo che si affaccia sull’Oceano Pacifico sul lato sud della penisola di Monterey. Il capolavoro caraibico dell’Orso d’oro si chiama Golf Club di Punta Espada, possiede otto buche che si affacciano sul blu del Mar dei Caraibi e che sfruttano le scogliere naturali e alcune lagune artificiali per assicurare a tutti i suoi ospiti emozioni a cinque stelle. Giocare su un campo di questo livello ha i suoi costi (320 dollari Usa in alta stagione), l’ennesima conferma che Cap Cana non è per tutti. E anche questo è il suo pregio.
Testo realizzato da Goffredo Arsuffi per mareonline
pubblicato il 1 Gennaio 2013 da admin | in Marina nel mondo, Viaggi & Rotte nel mondo | tag: Canale della Mona, Cap Cana, Golf Club di Punta Espada, Mare dei Caraibi, Pebble Beach, Punta Cana, punta est di Santo Domingo | commenti: 0Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024