Thomas ha sei anni. Aggrappato alla ringhiera, scruta, con aria da grande, il lago. All’improvviso un rombo. Sempre più forte. In una nuvola di spruzzi passa una barca, ma non una qualunque. Corre a 120 nodi, con il numero 74. Thomas urla: “Vai Cappellini. Superali tutti”. Emozioni da Class One Offshore. Il campionato più prestigioso di tutta la motonautica che tocca i luoghi più suggestivi del mondo, tra cui, solo dal 2009, l’Italia. La terza tappa del mondiale ha visto sfrecciare i catamarani da 1700 cavalli sulle acque davanti alle coste di Cernobbio. Del resto, la vocazione motonautica del Lago di Como annovera nomi come Eugenio Molinari, Alessandro Mostes, Giacomo Colombo, i fratelli Bruno e Tullio Abbate. Ma da qualche anno c’è solo lui: Guido Cappellini, non un costruttore, ma il pilota che ha vinto più di tutti…e che difficilmente qualcuno riuscirà mai ad eguagliare. Thomas è lì per lui.
Per il campione che, dopo 25 anni di attività e 10 titoli mondiali vinti in Formula Uno Inshore, ha avuto ancora voglia di mettersi in gioco e competere nella classe regina. Taranto 1997, con il team Polli-Leoni: bisogna andare a quegli anni per trovare un pilota italiano in grado di trionfare nel proprio Paese. Ma tutto era già cambiato. Dal 1992 l’avvento dei team arabi aveva già rivoluzionato il settore. L’iniezione di importanti capitali, unita alla voglia di imparare e di fare eccellenza, ha innalzato il livello delle competizioni, sia a livello tecnico, sia in materia di prestazioni. Dal 2002 al 2006 la supremazia del duo anglo-norvegese Steve Curtis e Bjorn Gjelten ha monopolizzato la categoria. Ma la tenacia, si sa, è qualità tipicamente italiana.
Dal 2007, la Federazione mondiale della Motonautica è tornata a parlare italiano grazie a Raffaele Chiulli, da quest’anno supportato anche dal segretario generale Andrea Dini. A suggello dell’impegno della Federazione mondiale e di quella italiana guidata da Vincenzo Iaconianni, delle autorità locali e di Nicolò Di San Germano, già “motore” del Campionato F1H2O Inshore e promoter di questo, la Class One è arrivata sul Lario. Fra tante conferme, a partire dal dominio del team dubaitiano Al Zafeen–Bin Hendi, tante sorprese. Motori esplosi, ritiri inattesi, testacoda e cappottamenti. Alla fine, il brivido più intenso è arrivato con il secondo posto di Guido Cappellini, primo fra i team “terrestri”. L’Italia ha dato tanto per la gara di Cernobbio. E tanto ha ricevuto: in termini di immagine, di successo, di emozioni. Hanno ricevuto tanto anche i piloti italiani, commossi dalle migliaia di persone pronte a sostenerli. Tra loro c’era anche Thomas. Chissà che domani non ci sia qualcuno sulla sponda del lago a tifare per lui.
Testo di Emanuele Ferraris Di Celle, pubblicato sul numero 69 di Arte Navale del dicembre 2011/gennaio 2012. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini di Raffaello Bastiani e Simon Palfrader sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. È fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 28 Marzo 2012 da admin | in Eventi in Italia | tag: Cernobbio, Class One Offshore, Guido Cappellini | commenti: 0Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024