Le immagini di intere file di delfini morti allineati sulla sabbia e dell’acqua colorata, per centinaia di metri quadrati, del rosso del loro sangue a metà settembre scorso hanno fatto il giro del mondo, suscitando orrore, sdegno, rabbia. Reazioni che quelle immagini scattate alle isole Faroe, teatro di una mattanza senza precedenti, con oltre 1.500 esemplari di questo splendido animale massacrati in un solo giorno durante la tradizionale caccia che da secoli si svolge nell’arcipelago del nord Atlantico, continuano a provocare e che non cesseranno fino a quando quella strage non verrà impedita, fino a quandoil Governo non avrà vietato vieti a persone evidentemente prive di ogni sensibilità (e non solo) di fare quello che hanno fatto quattro mesi fa: spingere branchi di delfini bianchi nel più grande fiordo del territorio autonomo della Danimarca per ucciderli a coltellate. Con centinaia di persone che assistevano sulla spiaggia, pronte a ricevere le loro carni. A invitare tutti a fare qualcosa per impedire che possa ripetersi la grind (o grindadrap nel dialetto dell’isolai), come viene chiamata nelle isole Faroe, dove viene praticata da centinaia di anni, la caccia ai mammiferi marini come i delfini e, soprattutto le balene (e che i i sostenitori hanno definito un “ modo sostenibile di raccogliere cibo dalla natura e una parte importante della propria identità culturale”) è una petizione lanciata sulla piattaforma change.org da Francesca Cesaroni, psicanalista romana, che si rivolge al Governo Italiano e a quello danese per chiedere rispettivamente di condannare e di fermare questo massacro inaudito. Oltre 50mila persone hanno già cliccato per sostenere la petizione che punta a raggiungere quota 75mila cliccate. Un traguardo che mareonline si augura possa essere ampiamente superato impedendo che vengano uccisi altri delfini bianchi (e balene), pratica che, come ha affermato un deputato danese per Faroe, Sjurdur Skaale, “è legale ma non è popolare”. Affermazione confermatissima dalla protesta, in alcuni casi furiosa, di molte persone che hanno assistito alla caccia, per nulla convinte dalle rassicurazioni dello stesso deputato, secondo il quale “ la caccia è “umana” se eseguita nel modo giusto, con delle lance speciali che uccidono le balene in meno di un secondo, evitandone l’agonia”. Affermazioni smentite da un’attivista ong, Sea Shepherd : “l’uccisione dei delfini e dei mammiferi di mare è raramente così veloce come fa credere il governo delle Isole Faroe”. E le cacce al grindadrap possono trasformarsi in massacri prolungati.”. Oltre che intollerabili, espressioni non certo di “cultura”, come in troppi hanno affermato, ma di inciviltà. Da fermare, anche a colpi di click. (Per firmare cliccate qui)
pubblicato il 9 Gennaio 2022 da admin | in | tag: change.org, fermiamo la strage di delfini, Francesca Cesaroni, massacrati 1500 delfini, mattanza di delfini bianchi, petizione per salvare i delfini, strage di delfini | commenti: 0