Un antidoto contro le conseguenze economiche della pandemia da Coronavirus: sono moltissimi i titolari di imprese italiane che dalla primavera hanno vestito i panni dei “ricercatori” per trovarlo, per impedire di far “ammalare” i conti della propria attività. Comprese moltissime aziende del settore nautico per le quali l’estate rappresenta una stagione particolarmente importante, da vivere, professionalmente parlando, “avanti tutta”. O meglio: lo rappresentava prima dell’ondata di contagi che insieme a migliaia di vite umane ha travolto moltissime commesse, lavori. Un mare di ordini spesso rinviati , in attesa di capire se l’epidemia sarebbe finita, se il lavoro sarebbe tornato a salpare; in altri casi invece cancellati, rendendo la situazione molto difficile. Fortunatamente non per tutti. Ci sono imprese che nel “diario di bordo” dell’attività 2020 sono state infatti capaci di annotare numerosi, importati lavori .È il caso della Navaltecnosud, azienda che da Bari (città in cui è nata ed è cresciuta grazie al lavoro del fondatore Roberto Spadavecchia e della figlia Barbara che l’ha successivamente affiancato al timone) ha saputo far approdare i propri lavori in decine di Paesi in tutto il mondo. Cosa che ha continuato a fare anche nell’estate economicamente (oltre che sanitariamente) più difficile mai vissuta da decenni dall’Italia, navigando “controcorrente” nel mare della recessione. Realizzando, per esempio, un cavalletto a inclinazione regolabile, capace di portarlo, dalla posizione verticale a un’ inclinazione a 40gradi e permettendogli, grazie al cappello con oscillazione a 360gradi, di raggiungere qualsiasi punto desiderato (nelle versioni più alte, una comoda scaletta sul dorso del cavalletto permette di raggiungere ed estendere il telescopio, che qualora pesante, può essere dotato di un comodo estensore azionato con manovella o elettricamente); o, ancora, un tacco fisso per chiglia realizzato in varie portate per piccole, medie e grandi barche a motore e mega yachts, per essere utilizzato come invaso laterale per grandi barche a motore e per puntellare la prua e la poppa di barche a vela. Senza dimenticare l’ordine per uno scaffale porta barche “con una luce di 6 / 7 metri una profondità di 3 / 4 e un’altezza di 3 / 7 a piano dove possono essere alloggiate due barche di 2,90 metri o una da 3,40 e una da 2,50”, come spiega Barbara Spadavecchia, sottolineando “la caratteristica innovativa del rack data dall’appoggio delle barche, che a differenza di quelli attualmente in commercio che prevedono l’appoggio su due barre di legno orizzontali, prevede due barre di acciaio, con l’applicazione di parabordi ad altissima resistenza che “abbracciano” la carena in sicurezza”. Una struttura, come tutte le altre, certificate Ce , che , conclude Barbara Spadavecchia, “è particolarmente richiesto nella versione di 3 tonnellate a ripiano per un totale di 3 piani dell’intero modulo, di 9 tonnellate”. Dati e informazioni puntualmente forniti a ogni cliente con la più assoluta precisione. Degna di un maxi bilancino (cliccate qui per leggere l’articolo) come quello realizzato dalla Navaltecnosud di Bari e consegnato a Propriano Marine in Corsica. L’Ennesimo capitolo di “un’estate di attività intensissima nonostante il post lockdown”, come evidenzia Barbara Spadavecchia, orgogliosissima di quanto realizzato. Ma soprattutto di averlo saputo fare affrontando e superando una delle peggiori burrasche, economicamente parlando, mai viste.
pubblicato il 18 Settembre 2020 da admin | in | commenti: 0