“Vi piacerebbe navigare intorno al mondo con tutti i comfort, senza preoccuparvi dell’approvvigionamento energetico, senza bisogno di equipaggio, sicuri di non dover fare manutenzione, con standard di sicurezza elevatissimi e a bordo di una barca a vela?” La domanda di Ockels Wubbo, professore universitario e primo astronauta danese a salire sullo Shuttle nel 1985, è ovviamente retorica. Più che concreto è stato lo sforzo che ha fatto per dare una risposta capace di navigare. Perché Ecolution è proprio questo: una meravigliosa goletta a due alberi di 25,6 metri di lunghezza (84 piedi) in grado di generare energia durante la navigazione e immagazzinarla in batterie di bordo.
Facile da usare da un equipaggio di sole due persone in 3-5 giorni è capace di accumulare abbastanza energia per far vivere il suo equipaggio un mese con tutti i comfort: dal riscaldamento (o aria condizionata) alla lavatrice, dal forno al microonde per non parlare di tutte le apparecchiature più tecnologicamente d’avanguardia presenti sul mercato della nautica d’alto bordo.
Senza bisogno di combustibili fossili. “Ecolution”, racconta ancora Wubbo, “è oggi la risposta giusta per chi vuole navigare nel pieno rispetto dell’ambiente, portare una grande barca con facilità, in economia (il costo stimato è attorno ai 4 milioni di euro), senza rinunciare a nulla. Nemmeno al mare pulito, all’atmosfera respirabile e a un pianeta vivibile”. Già, perché Ecolution è qualcosa di più del prototipo di una linea di yacht a vela ecofriendly, È un laboratorio galleggiante per sperimentare come la tecnologia possa andare a braccetto con la cura della natura, il gusto dell’andar per mare divertendosi e con tutti i comfort. Battezzata nel giugno 2011 a Groningen, dove si trova la Ecolution SpA che l’ha progettata e realizzata ha, per così dire, alzato per la prima volta le vele ad agosto dimostrando che quando qualcuno crede davvero ai propri sogni finisce per realizzarli. “Ho imparato a capire che cosa è l’ecologia guardando il nostro pianeta dallo spazio”, rivela Ockels Wubbo (che tra l’altro ha inventato anche un ecoautobus, una macchina da corsa solare e un laddermill, ovvero una sorta di mega aquilone capace di produrre energia). “Mi resi conto allora che a separarci dallo spazio, freddo vuoto senza ossigeno, c’era solo un sottile strato di aria di 20 chilometri: la nostra atmosfera. E noi la stavamo inquinando. Dobbiamo mantenere con cura la nostra piccola oasi nello spazio. Abbiamo bisogno di cambiare la nostra prospettiva nell’uso dell’energia e fare in modo che il nostro cammino sulla Terra possa essere sostenibile”.
Un concetto che qualcuno associa a una serie infinita di rinunce. Ma non Ockels. Se l’umanità ha sempre più bisogno di energia l’importante è ottenerla senza far male al pianeta. E l’astronauta-velista-inventore-sognatore non si è limitato alle parole. È passato ai fatti. Ecolution farà presto il giro del mondo, navigherà inverno ed estate con sole due persone a bordo: autonoma, sicura e senza bisogno di rifornimenti, né d’acqua, né di gasolio. Le linee sono insieme moderne e classiche, si basa infatti sul disegno di una splendida goletta austriaca di 77 piedi Karambool del 1959, progettata da Gerard Dijkstra. Quelle linee d’acqua sono state sviluppare e migliorate trasformando la goletta in una imbarcazione ad alto impatto tecnologico.
Due i motori entrambi a propulsione è ibrida (elettrica e diesel), due le eliche a curvatura adattabile che oltre a fornire propulsione producono energia, immagazzinata in batterie che fungono anche da zavorra. Un giorno di navigazione con buon vento (forza 5) produce abbastanza energia per vivere a bordo 4 giorni. La carena è in acciaio trattato con resine epossidiche in modo da non aver bisogno di manutenzione. I due timoni rinforzati con skeg, insieme alla deriva mobile, consentono alla barca di restare “in piedi” anche durante la bassa marea. I due alberi uguali in carbonio sono rotanti (non ci sono sartie). Due boma fuoriescono verso poppa e verso prua e portano randa e fiocco. Le rande sono steccate e allunate, il fiocco è avvolgibile e autovirante. Le apparecchiature di bordo calcolano la regolazione delle vele e l’angolo di rotta. I winch sono elettrici, gli interni regalano 60 metri quadri di spazio abitabile. Riscaldamento e raffreddamento sono a pompa di calore e usano l’acqua di raffreddamento dei motori. Tutto è raddoppiato per maggior sicurezza. “Ecolution è un sogno diventato realtà”, scrivono sul sito i proprietari dell’omonima azienda che ha realizzato il progetto (www.ecolutions.nl). “Il sogno di tutti coloro che amano navigare con semplicità e spensieratezza, senza preoccuparsi di nulla e in pieno rispetto del pianeta”. Perché vogliono del loro passaggio resti solo una labile scia disegnata sull’acqua e qualche invisibile disegno nel flusso del vento sotto la vela. Info: www.ecolutions.nl; joos@ockels.nl • info@ecolution.nl
Testo di Nicoletta Salvatori pubblicato sul numero di Arte Navale n°68 dell’ ottobre/novembre 2011. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Foto di Kees Stuip.
pubblicato il 13 Ottobre 2012 da admin | in Barche a vela oltre i 15 metri | tag: Ecolution, Gerard Dijkstra, Groningen, Karambool, Ockels Wubbo, yacht a vela ecofriendly | commenti: 0