“Non credo che siano i milioni di pixel a fare la qualità di un fotografo. La tecnologia di oggi, quella che una volta si chiamava più semplicemente tecnica, è qualcosa di molto articolato, complesso, intrecciato: una tastiera che occorre imparare a suonare bene se si vuole creare davvero qualcosa di bello, di originale”. Tra poco ce ne occuperemo, di questa ricerca di armonia. Ma vale la pena, prima, mettere insieme qualche tessera di un puzzle molto interessante. Francesco Rastrelli è nato a Napoli, città che, sia detto tra parentesi, ha dato al mondo alcuni tra i migliori fotografi subacquei. A Sorrento vive, ma dopo avere girato il mondo, lavorando e vivendo soprattutto a Londra e Milano. La sua formazione è artistica, ma ha frequentato a lungo, come art director, alcune tra le principali agenzie internazionali di advertising. È un uomo d’azione: gli piacciono il motociclismo fuoristrada, le immersioni subacquee, la vela. Per lui “… andare 70 metri sott’acqua o 50 metri in testa d’albero non è certo un buon motivo per avere paura, visto che è più pericoloso attraversare la strada”. Ma allo stesso tempo ama la sosta, la quiete, il disegno all’acquerello. Non sorprende allora che da questo cocktail di creatività e concretezza, pacatezza e determinazione, anche la visione della fotografia, come mestiere e come passione, ne esca arricchita in sfumature, toni, attenzioni.”Vengo”, dice, “dal mondo della pellicola.
E anche in quel tempo, che è poi il tempo di pochi anni fa, l’immagine era frutto di molti fattori. La macchina, certo, io sono sempre stato un nikonista, e con la macchina, importantissimi, gli obiettivi. Ma molto era legato alla camera oscura, al lavoro paziente all’ingranditore, alle tecniche di mappatura della carta sensibile e, ancora prima, dalla scelta delle pellicole da usare”. Oggi, con il digitale, sembra impossibile sbagliare una fotografia, e forse lo è. Ma tra non sbagliare un’immagine e realizzare una bella immagine la differenza è ancora tanta. “Scatto in formato Raw”, dice Rastrelli, “e per me è molto importante interpretare tutte le informazioni che questo formato produce. La post produzione diventa così una fase fondamentale per ottenere quello che si vuole”. Del resto l’amore per la pellicola non è mai tramontato. “Quando faccio i reportages”, dice, “uso ancora la mia Hasselblad X Pan, che con il suo doppio formato 24 per 68 consente immagini molto efficaci”. Il lavoro, invece, è tutto in digitale. A Rastrelli fanno riferimento molti cantieri, da Baglietto a Cantieri di Baia, da Ilver a Toy Marine, a Cataldo Aprea.
Allo stesso modo sono di Rastrelli i servizi di mare e di regata per Loro Piana e Officine Panerai. “Il fatto di essere stato il fotografo ufficiale nel restauro del Lulworth ha inoltre favorito la mia notorietà all’estero”. Se il mare è la passione di famiglia (il padre Paolo è un “ex bancario che scrive libri di vela e gira il Mediterraneo sul suo Comet 1050”), passione nella passione è il desiderio di Rastrelli di rappresentare il mondo tradizionale dei pescatori. “Quando ho realizzato le immagini sulla pesca tradizionale del pesce spada con l’arpione, l’intero rione Chianalea di Scilla, sullo stretto di Messina, si è mobilitato per mettermi nelle condizioni di ritrarre tutti i momenti di un’arte che non vuole essere dimenticata. Impossibile non restare affascinati da quel mondo, dai volti, dal linguaggio, dai gesti. Sono pagine di memoria che è ancora possibile incontrare in Italia e in tutto il Mediterraneo, ed è questa memoria che vorrei contribuire a conservare con la mia Hasselblad, le mie pellicole e, anche, con la mia camera oscura”.
Testo di Giuseppe Meroni pubblicato sul numero 49 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale.Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 12 Agosto 2015 da admin | in | tag: foto di pesca del pesce spada, fotografia subacquea, fotografo Francesco Rastrelli, Giuseppe Meroni, migliori fotografi subacquei | commenti: 0