Friulano: una parola che, abbinata al vino, è di per se sinonimo di eccellenza. Soprattutto quando si tratta del vino più rappresentativo di questo territorio, l’autoctono per eccellenza, il Tocai, nome che abbiamo dovuto mandare in pensione a causa della disputa con l’Ungheria, e sostituito appunto dal “Friulano”. Un vino “antico” come lo sono le vigne di Spolert Winery che arrivano a toccare la veneranda età di 70 anni, offrendo una materia prima che viene lavorata dal titolare, Riccardo Caliari, in maniera tale da enfatizzare le sue caratteristiche principali e il varietale facilmente riconoscibile. Il risultato (presentato nel migliore dei modi grazie a un’etichetta che è stata “concepita”, in una notte di particolare ispirazione creativa, da un amico artista, è un vino limpido, dal colore giallo paglierino, che portato al naso presenta un tripudio di profumi che vanno dal timo, alla camomilla, ai fiori alla frutta a pasta gialla e un pizzico di tropicale oltre al caratteristico sentore ammandorlato. In bocca percepisci il territorio in cui ci troviamo e il terroir di Prepotto caratterizzato dalla tipica Ponca che dona sapidità mineralità e persistenza. Sicuramente un vino verticale, fresco e di personalità, armonico ed equilibrato con la chiusura leggermente amara, che contraddistingue questa varietà. Un vino (il cui affinamento viene fatto in vasche di cemento a temperatura controllata per circa dieci mesi, per poi riposare un minimo di tre mesi prima di essere immesso nel mercato) nel quale è possibile trovare il “mantra” che vuole trasmettere il fondatore di Spolert Winery, un’azienda che produce vini tradizionali per chi si sente giovane; innovazione mescolata a tradizione e sostenibilità.
Testo realizzato da Riccardo Fabbio di Winetelling permareonline.it
pubblicato il 1 Giugno 2022 da admin | in | tag: migliori vini italiani, Riccardo Caliari, Spolert Winery, vino Friulano | commenti: 0