Sul fatto che i propri cavalletti di ultima generazione, progettati e realizzati per il trasporto in massima sicurezza di barche a motore di medie e grandi dimensioni sulla tolda delle navi, fossero fra i migliori prodotti presenti sul mercato mondiale, Roberto e Barbara Spadavecchia, titolari della Navaltecnosud di Bari, non avevano alcun dubbio. Ma forse neppure loro si aspettavano che potessero affrontare e sconfiggere una tempesta come quella che nel Mar di Norvegia ha investito la Hendrika, nave cargo olandese che stava trasportando diverse barche da diporto e commerciali tra Bremerhaven, in Germania, e Kolvereid, in Norvegia. Una tempesta con onde alte fino a 10 metri che ha costretto i soccorritori a evacuare i 12 membri dell’equipaggio (cliccate qui per vedere il video), di cui otto tratti in salvo direttamente dal ponte della nave, mentre per gli altri quattro è stato necessario farli lanciare in mare e da qui prelevarli, cpm paurosi “sbandamenti” della nave che hanno fatto precipitare fuori bordo buona parte del carico. Fatta eccezione per gli scafi “assicurati” con i cavalletti e gli invasi realizzati proprio dalla Navaltecnosud, come ha confermato lo stesso armatore, direttamente ai titolari dell’azienda barese, letteralmente stupefatto che le strutture avessero potuto reggere a una bufera simile. Un impressionante “spettacolo” della forza della natura che ha tenuto incollate davanti ai computer decine di migliaia in tutto il mondo per seguire, grazie ad alcuni video caricati in rete, le operazioni di salvataggio. A partire dai familiari dei membri dell’equipaggio e degli uomini delle squadre di soccorso, appesi a un cavo calato da un elicottero per raggiungere e imbragare i marinai sul ponte o tuffatisi nelle acque gelide, fino all’armatore che ha confessato di aver dovuto affrontare “diverse tempeste terribili e onde altissime da quando ho fondato la mia azienda “Starclass Yacht Transport” nel 1987, quando ero il capitano della mia nave e stavo al suo timone”, ma di non aver “mai visto nulla di simile” “Quando ho guardato le prime immagini dell’Hendrika che cominciava a entrare in difficoltà, non potevo credere ai miei occhi”, ha confessato l’armatore, “e ho temuto per l’equipaggio che fortunatamente è stato salvato grazie all’intervento dell’elicottero”. Una sorte che non è toccata invece a una parte del carico (tra cui uno yacht a vela, uno yacht a motore, due catamarani e una barca da pesca al salmone) spazzato via dall’inaudita forza della natura che ha fatto inclinare pericolosamente la nave lunga 118 metri, facendo temere il rischio di un rovesciamento del mercantile e spingendo il comandante a lanciare il Mayday mentre l’equipaggio inseriva il pilota automatico per mantenere la Hendrika sulla rotta, sperando di salvare la nave e quel che rimaneva del suo carico. Speranza che era sembrata destinata inevitabilmente ad “affondare” quando il motore principale ha ceduto e lo scafo ha cominciato ad andare alla deriva, ma che fra la sorpresa di molti, primo fra tutti l’armatore, è invece “riaffiorata” fra le gigantesche onde spazzate dai venti dopo oltre 48 ore di tempesta. “È stato difficile continuare a sperare in una conclusione positiva”, ha scritto l’armatore in un messaggio, “soprattutto dopo che, grazie alla connessione alla webcam di bordo di Hendrika, il giorno dopo l’inizio della tempesta, avevamo scoperto che il grosso peschereccio era scivolato fuori bordo spezzando il braccio della gru e le catene che avrebbero dovuto teerlo fermo”. Ma fortunatamente anche l’imbarcazione precipitata fuori bordo galleggiava miracolosamente vicino all’Hendrika, incredibilmente con pochissimi danni, e il proprietario della barca ha potuto a sua volta organizzare il salvataggio rimorchiandola al porto di Floro. “È incredibile che il resto del carico abbia resistito in queste circostanze estreme con successo”, ha concluso l’armatore quando anche Hendrika si è messa definitivamente in salvo, dopo aver navigato per 48 ore nel terrore, nel porto di Alesund, affermando che questo “è stato dovuto solo grazie all”eccellenza del team e alle sue competenze”. Un team di cui Navaltacnosud da oggi è ancora più orgogliosa di far parte.
pubblicato il 15 Aprile 2021 da admin | in | commenti: 0