Raccontare la vacanza in barca in un modo nuovo, attraverso un vero e proprio diario di bordo sul quale annotare, per ogni giornata di navigazione, per ogni nuovo approdo (in una caletta o in un porticciolo da dove avventurarsi sulla terraferma) un “mare di cose: dalla descrizione della baia, dei fondali e dei pesci visti facendo snorkeling, ai monumenti, ai palazzi, alle piccolissime viuzze delle città o dei paesini incontrati lungo la navigazione; dai negozietti di artigianato dove fare shopping, “d’autore” ai ristorantini dove assaggiare prodotti tipici, ai bar dove assaggiare uno spritz (o un aperitivo locale) ammirando un tramonto mozzafiato. Fino a particolari fatti più curiosi accaduti durante la vacanza: gli incontri fatti (magari con un branco di delfini….), i personaggi conosciuti. Senza dimenticare la descrizione dello skipper e dell’equipaggio, le emozioni più belle che hanno saputo regalare. Questo è il “nuovo modo” di raccontare le vacanze in charter scelto da mareonline.it che salpa, per la sua prima puntata, su una barca di Beblue, con il diario realizzato da Fabrizio e Silvia per la crociera nelle Isole Croate .
Finalmente ci siamo, comincia la mia prima vacanza in barca a vela. Per mesi l’ho immaginata, navigando in Internet fino a trovare l'”approdo” che cercavo, il sito Beblue, fino a “costruirla” insieme ai ragazzi dell’agenzia e oggi, finalmente, sono la protagonista di questo mio sogno diventato realtà.L’appuntamento è per le 16.30 all’Aci Marina di Trogir dove lascio la macchina al parcheggio del porto, come mi aveva consigliato il tour operator, scarico i bagagli e mi prendo un meritato caffè al Garden, il bar del porto. È proprio qui che il mio skipper Francesco e gli altri compagni di vacanza mi stanno aspettando per sbrigare tutte le pratiche per il controllo documenti e del check-in. Siamo tutti carichi di energia così ci dedichiamo subito all’organizzazione della cambusa. Non ne avevo mai fatta una prima ma per fortuna Beblue mi aveva fornito una lista della spesa e dei supermercati della zona prima della partenza mentre Silvia, mia compagna di viaggio, era già alla sua terza esperienza in barca. Torniamo in porto, sistemiamo il cibo nella nostra nuova casa, che è davvero piena di stipetti segreti, con uno spazio specifico e “su misura” per ogni cosa. Non pensavo una barca potesse essere così organizzata. Ora ci meritiamo un aperitivo tutti insieme al “Cocktail Bar Padre”, proprio davanti alla nostra barca e in centro a Trogir, segue la cena a base di pesce alla griglia al ristorante Kamerlengo, un posto stupendo da consigliare assolutamente per la qualità del cibo, del servizio e dell’atmosfera ospitale. Il dopo cena è l’occasione, per scoprire Trogir, che in molti chiamano Traù, una città con una storia lunga oltre duemila anni, ricchissima di splendidi edifici barocchi e rinascimentali, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Per capire il perché basta raggiungere il centro storico: una piccola isola, circondata da mura secolari e collegata alla terraferma da due ponti. Continuiamo verso sud la nostra passeggiata, fino ad arrivare a Čiovo, un’altra piccola isola ricca di storia. La voglia di curiosare e di stare ancora un po’ a zonzo nelle viuzze è tanta ma è ora di tornare a bordo.
La sveglia è alle 8 per la colazione, di nuovo al Garden, con brioche e cappuccino. Francesco ci informa che alle 10 si salpa, già cominciamo a usare termini da vecchi lupi di mare. Appena tornati in barca lo skipper ci spiega le norme base di sicurezza, la rotta che seguiremo e qualche trucchetto su come usare i bagni e la cucina. La luce del giorno offre l’occasione di scoprire meglio la barca: un Dufour 460 nuovissimo, un pozzetto comodo per mangiare tutti insieme, un salottino interno spazioso e 4 cabine ognuna dotata del proprio bagno. Da “esordiente” in questo tipo di vacanza confesso che non mi aspettavo che una barca fosse così ben fornita: piano cottura, cucina, forno, frigorifero, radio e casse per diffondere la musica ovunque e persino un barbecue. Lo skipper ci mostra la direzione che prenderemo e ci comunica che in 45 minuti saremo Drvenik. Il mare è calmo, solo la prua della nostra barca crea una schiuma bianca che si fonde con il profondo blu del mare; il cielo tende al grigio, sembra un presagio di pioggia, ma il nostro skipper Francesco ci assicura che è il soffio del Grecale e che non c’è da temere, sono nuvole passeggere. Stare seduti in pozzetto e respirare la brezza fresca e salata dell’Adriatico dà una sensazione particolare, di benessere e tranquillità. Tre quarti d’ora dopo, puntuali come orologi svizzeri, ecco Drvenik, teatro del primo bagno. E che bagno: nell’acqua cristallina della paradisiaca Blue Lagoon, soprannome più che meritato per il luogo che in realtà si chiama Krknjaši e lascia tutti a bocca aperta. Risaliti a bordo ci aspetta il primo pranzo: una bella pasta con i pomodorini e il tonno, facile e veloce. Il resto del pomeriggio lo dedichiamo alla tintarella, un buon libro e qualche tuffo. È tardo pomeriggio quando ripartiamo alla volta di Solta, e raggiungiamo la baia di Tatinja con una splendida veleggiata al tramonto. Lo spettacolo è qualcosa di magico con le nuvole color arancio. Siamo ancora davanti al paese e per fare aperitivo scegliamo il Lonely Paradise, un locale unico con una vista spettacolare sul mare. Ci avviamo per la nostra cena in barca: un’insalata di riso, verdure grigliate e qualche altro stuzzichino ci bastano. È davvero divertente cucinare in barca, si respira un bel clima di complicità con gli altri membri dell’equipaggio. Dopo cena ci godiamo la pace di questa splendida baia, la luna vista da qui fa tutto un altro effetto.
La giornata inizia con una ricca colazione a bordo e con la conferma che la cambusa è stata organizzata davvero bene: un buon caffè caldo, yogurt, succhi, gallette e marmellate varie, perfetta anche per i passeggeri intolleranti al lattosio o vegani. Salpiamo verso Budikovac e durante il tragitto decidiamo di provare a catturare qualche preda. Andrea, simpatico brizzolatone, è sicuro che riuscirà a pescare la cena per tutto l’equipaggio, vedremo. In un attimo siamo già arrivati a un’isoletta minore vicino a Vis. Ci tuffiamo senza esitare e devo dire che potrei e vorrei restare in acqua a nuotare per ore, ma dobbiamo ripartire. Ci aspetta Vis (detta anche Lissa), che per oltre 40 anni è stata territorio militare off limit ai turisti. Quest’isola conserva ancora un fascino bohemien ed è definita “l’ultimo paradiso naturalistico del Mediterraneo orientale” dal Wwf. Scendendo a terra scopriamo che Vis è anche un paradiso gourmet per gli amanti della buona cucina e soprattutto del buon vino, con diverse konobe, ex cantine oggi trasformate in taverne tipiche, che servono prelibati piatti di pesce fresco e i vini pregiati prodotti in questo territorio da più di duemila anni (il bianco Vugava o il rosso Plavac Mali, due tra le migliori etichette della Croazia). Noi scegliamo di fare tappa per l’aperitivo al Frutarija, localino molto carino: una terrazza affacciata sul mare dove sorseggiare degli ottimi drink fatti con frutta fresca. Alla fine restiamo anche a cena, quella vista è impossibile da abbandonare. Scambiamo quattro chiacchiere con la gente del posto e scopriamo che Vis ha un bellissimo museo archeologico ma che la più grande attrazione di Vis si trova in realtà… su un’altra isola: la spettacolare Grotta azzurra, una delle meraviglie naturali più famose e visitate di tutta la Croazia. Questa grotta si apre lungo il litorale della minuscola isoletta di Biševo, al largo della costa meridionale di Vis. Grazie a un’apertura sottomarina tra le undici e mezzogiorno filtrano i raggi del sole che re galano giochi di colori mai visti prima.
In mattinata partiamo presto e da Vis facciamo tutta una tirata verso Proizd, percorrendo diverse miglia. La traversata dura dalle 9 alle 18 ma non ci si annoia, con il nostro skipper impariamo a usare le vele, a orzare e poggiare. Capisco che un buono skipper, oltre alle competenze tecniche, deve essere in grado di far appassionare i suoi ospiti al mondo della vela e Francesco ci è proprio riuscito. Beblue seleziona attentamente i propri collaboratori, valutando in primis la sicurezza e le capacità tecniche, ma anche la simpatia e la voglia di far divertire che sono caratteristiche necessarie per far parte del loro team. Come premio per la nostra veleggiata il nostro capitano ci regala tre splendide pause in tre baie diverse: Bili Bok, Batalo e Perna, tutte spettacolari quasi totalmente incontaminate e ancora molto “selvagge”. A cena ci fermiamo in un ristorante a Sud di Proizd, arroccato sull’isola, davvero bello a vedersi ma forse la prossima volta sarà meglio fermarsi solo per un bicchiere di vino. Torniamo alla nostra barca perché questa sera si balla tutti assieme a suon di reggaeton. Tiriamo fuori la cassa, la colleghiamo al telefono e parte la festa. Restiamo a ballare fino a che non siamo stanchi e forse con qualche cocktail di troppo, così decidiamo di andare a dormire e ci lasciamo cullare dalle onde. Dormire in una barca è un’esperienza unica, da provare. Si pensa sempre che le cabine siano troppo piccole o troppo strette ma al contrario, sembra di essere dentro un bozzolo che ci culla dolcemente.
Da Proizd saliamo verso Hvar, o meglio verso le Pakleni, letteralmente le “infernali”, conosciute anche come gli scogli di Hvar. Francesco ci spiega che questo è un mini-arcipelago di isole ancora incontaminate, costituite in parte da pareti rocciose e in parte da spiagge naturiste. Una volta arrivati, in tarda mattinata, buttiamo l’ancora e ci tuffiamo. Nuotiamo fino a riva dove ci accorgiamo che attorno ai nostri piedi è arrivato un banco di pesci coloratissimi, a qualcuno da quasi fastidio, io invece mi diverto tantissimo. Pranziamo in barca: pomodori ripieni e omelette, la giusta carica di energia per ripartire verso l’isola di Hvar. Quest’isola è conosciuta fin dai tempi antichi per la sua importante posizione strategica e oggi è considerata una delle dieci isole più belle al mondo. Qui può capitare d’incrociare attori, calciatori famosi o politici. Scendiamo a terra e facciamo un giro tra le calli di questa cittadina, diversa dalle altre viste finora e con un’architettura davvero particolare, per salire poi sulla rocca di Hvar, dove ci attende un panorama mozzafiato: una miriade di tetti rossi, attorno alla baia blu costellata di imbarcazioni di tutte le dimensioni.
Veleggiamo e facciamo una bella bolina (a detta di Francesco che conosce i termini tecnici), seduti sulla falchetta i nostri piedi toccano l’acqua, chissà che non arrivi qualche delfino a giocare con noi. Circumnavighiamo l’isola di Hvar, per poi dirigerci a Norde dopo un’ora e mezza arriviamo a Bol, isola ricca di storia raccontata da numerosi scavi archeologici: la cisterna dell’epoca romana, le stele sepolcrali, i sarcofaghi dell’antico tempo cristiano, e ancora la Chiesa romanica di San Giovanni e Tudor del XI secolo. Sbarchiamo sulla famosa lingua di sabbia, sembra di essere in un capitolo di “Robinson Crusoe”: con nostra sorpresa non troviamo anima viva nel raggio di centinaia di metri e siamo praticamente soli. Il posto è incredibilmente suggestivo, proprio come dicono, sembra di essere su una passerella sul mare. Sulla “punta” di quella lingua di sabbia girando lo sguardo a 360 gradi ci si accorge della vastità del mare attorno.Chi è rimasto sulla barca, come Andrea, decide di provare a pescare con gli attrezzi forniti dallo skipper. Al nostro ritorno il “brizzolatone”, simpaticissimo compagno di viaggio, gran raccontatore di storie, ci accoglie con un sorriso a trentadue denti sorreggendo uno sgombro appena pescato. Dopo le foto e i selfie con Bol come sfondo io ed Elena ci offriamo di cucinare questo sfizioso pranzo di pesce e dai commenti della ciurma noto con piacere che è stato un successo. Da qui salpiamo e torniamo in poppa, verso la vicina Baia di Blaca (Piaggia). Arriviamo presto e abbiamo tutto il pomeriggio a disposizione così partiamo per un trekking fino all’Eremo di Piaggia, un monastero scolpito nella roccia. Cena tutti insieme con un fantastico risotto di zucchine, per poi dormire all’ancora in quell’acqua azzurra.
Ultimo giorno prima del ritorno, e non sembra vero quanto velocemente sia passato il tempo. Dopo la colazione passiamo rapidamente alla baia di Smrka per qualche tuffo. Tornati alla barca ci asciughiamo, pranziamo e poi nel tardo pomeriggio con l’aiuto dello skipper saliamo tutti sul gommone ed entriamo in un bunker che somiglia a una grotta, scavato nella roccia. Francesco ci spiega che questi U-boot servivano come punti strategici di partenza e arrivo per i sottomarini della Seconda guerra mondiale. È davvero impressionante pensare quanto poco sia passato da quei terribili giorni, stare li sotto, sentire l’umido sulla pelle, l’eco della voce fa venire i brividi. Torniamo alla barca, usciamo dalla baia e navighiamo verso Solta, per poi rientrare alle prime luci del tramonto al piccolo porto di Trogir. L’ultima serata però la passeremo a Spalato, che raggiungiamo con un comodo taxi e a gruppetti visitiamo le vie della città vecchia di Diocleziano, con lo splendido Palazzo dell’imperatore affacciato sul porto. Questo edificio, per metà residenza imperiale e per metà fortezza militare, è una piccola città nella città costruita in pregiata pietra bianca che crea un suggestivo contrasto con il colore del mare. Oggi si possono contare più di 200 edifici, molti dei quali abitati o adibiti a negozi, bar o ristoranti. Un labirinto in cui è un piacere perdersi per ore, esplorando ogni angolo. Imperdibili sono anche la passeggiata lungo via Martonmova, la via più bella e ricca di storia della città; una visita a Matejuška, l’antico porticciolo dei pescatori spalatini, ancora oggi affollato di barche; la pescheria, costruita più di cent’anni fa; il Pazar, mercato di frutta e verdura… Alcune calli strette ricordano Venezia e l’atmosfera che si respira è anche più o meno la stessa, magica. Durante la passeggiata impossibile resistere alle tante tentazioni dello shopping, come quelle offerte da un negozietto di souvenir, con in vendita particolari carillon fatti a mano, che suonano la musica del Padrino. Ci fermiamo in un bar con musica tradizionale a fare aperitivo e sgranocchiare un paio di stuzzichini e approfittiamo per cercare in internet un ristorante per cena. Troviamo il ristorante Bokeria, in centro, e ci fiondiamo: probabilmente il miglior ristorante dal punto di vista estetico e culinario mai visto: prodotti freschi, stile unico, uniti a personale simpaticissimo. Da consigliare assolutamente anche per il rapporto qualità-prezzo, Prima che scenda la notte un ultimo giretto in centro, ancora molto popolato, e decidiamo per fare un ultimo salto in un pub a 100 metri dal ristorante. Qualche drink anche lì, prima di tornare alla barca, per l’ultima volta. Mentre mi addormento rivivo i momenti più belli di questa vacanza, ricordo odori e profumi che non voglio dimenticare e penso a quanti nuovi amici ho conosciuto. Presto ci sarà un’altra crociera: questa esperienza è stata troppo bella ed emozionante per rimanere l’unica della mia vita. Grazie Beblue, alla prossima veleggiata.
pubblicato il 15 Agosto 2020 da admin | in | tag: Beblue, dove andare in barca a vela, Drvenik, in barca nelle Isole croate, migliori società di charter nautico, migliori vacanze in barca a vela, Trogir, vacanze in barca, Vis | commenti: 4
Trau Lesina Lissa etc…nomi veneziani per secoli. Parlate di questi luoghi come dire andare a London o a Hamburg… è ignoranza e mancanza di cultura!
Ho navigato sul loro sito. Tutto molto bello. Posso fare un’unica osservazione? Il video (BeBlue Circus 2018 – in a blink of an eye….) è troppo veloce nei cambiamenti di immagini… non lascia il tempo quasi di vedere …
Presentata così la proposta per una vacanza in barca è 100 volte più allettante!!!!! Perché non lo fate anche per altre( per esempio in Corsica dove vorrei andare a fine giugno prossimo con cinque amici???
Ho visto sul vostro sito che fate anche crociere alle Eolie e in Grecia. Sarebbe possibile leggere una presentazione anche di quelle due proposte come avete fatto con questa, con cosa c’è da fare, vedere, assaporare, acquistare…. Così le descrizioni hanno davvero tutto un altro sapore….. Grazie e complimenti per l’idea….