Pensare a qualsiasi animale in gabbia, costretto a trascorrere la vita rinchiuso in pochi metri quadrati quando madre natura l’ha creato perché si muovesse in continuazione, magari per migliaia di chilometri, mette addosso un’enorme tristezza ma fa nascere allo stesso tempo rabbia nei confronti della razza umana capace, nella stragrande maggioranza dei casi per puro interesse economico, di rovinare la vita a quegli animali. Un’enorme tristezza e una rabbia che si manifestano immediatamente leggendo una petizione lanciata sulla piattaforma change.org per restituire la libertà a un’orca, costretta a vivere da ben 32 anni in Argentina in cattività, in una vasca minuscola se paragonata alle sue dimensioni e, soprattutto, alle sue capacità natatorie, nella quale è stata fatta prigioniera dopo la sua cattura. Uno splendido animale nato per solcare gli oceani dal nome KShamenk, ma meglio conosciuta come l’orca dimenticata, per la quale Sara, l’autrice della petizione, chiede la liberazione in un santuario marino, dove possa vivere il resto della sua vita. KShamenk è l’unica orca in cattività in Argentina nel parco marino Mundo Marino, la sua prigione, e le sue ondizioni di vita sono state oggetto per anni di critiche internazionali, come scrive Sara ricordando come “secondo Whale and Dolphin Conservation, un’organizzazione dedicata alla conservazione delle balene e dei delfini, la vasca dove vive KShamenk è piccola e poco profonda per una creatura della sua taglia”.
pubblicato il 1 Febbraio 2024 da admin | in | tag: basta animali in gabbia, basta animali prigionieri, liberiamo l'orca KShamenk, orca dimenticata da 32 anni in una vasca, orca prigioniera da 32 anni, petizione per liberare l'orca prigioniera, piattaforma change.org, Whale and Dolphin Conservation | commenti: 0