Autodidatta, Gilles Régnier è stato contagiato dal virus della fotografia durante i suoi viaggi nel Mediterraneo. Nato a Rouen, in Normandia, nel 1968, diventa professionista nel 2001 seguendo i grandi avvenimenti nautici e le regate di vela tradizionale, cogliendo l’aspetto culturale e di salvaguardia della memoria di questi eventi. Nei suoi molti reportage, sia in Francia sia in altri Paesi, cerca di conciliare l’immaginario e la verità fornita dall’immagine fotografica. Da esperto fotografo di grandi avvenimenti velici riservati alle barche d’epoca, come Les Voiles di Saint Tropez, può capire meglio di altri l’importanza del vento, delle correnti… ma l’affollamento di barche e uomini sembra confonderlo, distogliendolo dall’essenza della fotografia, dall’incontro tra più elementi: cielo, sole, nuvole, mare, schiuma, rocce, paesaggio, ombre. E così è il mare, posto tra il cielo e la terra, con la sua infinita varietà di paesaggi diversi, ad attrarlo portandolo, dal 2005, a concentrarsi per lo più sulle grandi maree.
Poche sono le foto con esseri umani, perché queste distraggono dal soggetto principale: riprendere i cambiamenti paesaggistici causati dall’alternanza delle maree. Non a caso la sua grande mostra organizzata nell’estate del 2011 al Manoir d’Ango, a Varengeville sur-Mer, è stata intitolata “Les Grandes Marées”. Un percorso fotografico corredato da uno spettacolo multimediale narrativo, con musica e poesia. Le successive mostre, “Intrigue d’eau” del 2012 e “Eau Ephémère” dell’anno successivo, sono un successo personale, coronato a Los Angeles il 16 febbraio 2013, dal premio Master Cup International, uno dei più importanti a livello internazionale, per la foto “Vent audacieux”. Quest’estate Gilles espone a Honfleur e il prossimo autunno a Eu, al festival Normandie Impressionniste.
Le sue foto sono pervase da luminosità intense e senza fine, con giochi d’ombre e luci; l’oceano, posto tra un cielo nuvoloso e la terra, è ovunque, cristallizzandosi con il vento o la schiuma, creando spesso forme indefinite, capaci di avvicinarsi all’impressionismo della Normandia. Su coste ardimentose la luce attraversa cieli oscurati da nuvole piene d’ombra, che viene proiettata come su un sipario di palcoscenico, senza mai arrivare in fondo.
Con differenze di ampiezza anche di 15 metri, con la bassa marea si formano piccole isole, anse, raggruppamenti di rocce che compongono un paesaggio fatto di sculture, con la spiaggia ricca di bellezza e sensualità. Piaceri effimeri, come la pesca a piedi, la scoperta della fauna e della flora marina, capaci di trasformare un evento naturale in un grande appuntamento per i “contadini del mare”, allevatori di ostriche e molluschi. Con l’alta marea la realtà cambia drammaticamente e allora, man mano che l’acqua sale, si comincia a pensare alla pesca, a come approfittare di situazioni completamente nuove.
Con fotografie scattate spesso ogni venti secondi, si può vedere, come in un film al rallentatore, l’acqua riempire le spiagge a una velocità record, superiore a quella che un uomo può raggiungere correndo. L’approccio è comunque sempre concreto, sotto il giudizio di condizioni meteo spesso burrascose che lasciano poco tempo alle improvvisazioni e alla impreparazione. Paesaggi nei quali chi sottovaluta le condizioni climatiche non ha vita lunga, come al Raz Blanchard du Cotentin, dove la potenza del mare, delle correnti e del vento non lasciano scampo e rappresentano uno spettacolo sempre diverso e da guardare all’infinito. Rimanendone quasi ipnotizzati.
Testo di Tealdo Tealdi pubblicato sul numero 75 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini di Gilles Régnier sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 27 Dicembre 2016 da admin | in | tag: Gilles Régnier, Les Grandes Marées, Les Voiles di Saint Tropez, Master Cup International, Raz Blanchard du Cotentin | commenti: 0