Per far rivivere affascinanti storie di mare e di navigazione possono servire fiumi d’inchiostro. Oppure può bastare una stilografica. E non occorre neppure aprirla: può bastare ammirarla per rivivere, con l’immaginazione, le emozionanti sfide dell’America’s Cup, per assaporare, con la fantasia, il fascino di navigare su un veliero come l’Amerigo Vespucci, oppure per riassaporare la gioia di una crociera sul proprio yacht. Può succedere a chi nel taschino della giacca o nel portapenne sulla scrivania del proprio studio ha una Montegrappa, casa italiana specializzata nella realizzazione di penne di lusso, che ha creato una speciale collezione limitata dedicata alla Coppa America intitolata Fleet Race, una dedicata allo splendido veliero della Marina militare italiana, e che ha saputo soddisfare i desideri di quegli armatori che, di una preziosa stilografica in oro o argento hanno voluto fare un pezzo unico, facendoci cesellare il ritratto del proprio yacht. È un legame profondo quello che lega Montegrappa al mare e alla navigazione, come raccontano le 2.887 stilografiche realizzate in onore alla 32a America’s Cup: 1.851 stilografiche d’argento (il numero rimanda all’anno in cui si corse la regata attorno all’Isola di Wight); 800 penne stilo sempre d’argento (in riferimento alla superficie velica media dei concorrenti); 204 stilografiche d’oro (cifra che si ottiene moltiplicando 12 yacht per 17 persone di equipaggio); 32 stilo d’oro, in onore alla 32ma America’s Cup.
O come racconta la collezione dedicata alla nave scuola della Marina italiana Amerigo Vespucci, il cui fascino unico è raccontato da un aneddoto che ha fatto il giro del mondo e che risale alla fine degli anni 50, quando una grande e moderna portaerei della US Navy, in navigazione sull’Atlantico, incrociò il veliero dallo scafo dipinto a fasce orizzontali bianche e nere alternate e dalla maestosa alberatura, che procedeva a vele spiegate. “Che nave siete?” avevano domandato gli americani nel codice Q, con una serie di lampi di luce. “Nave Vespucci della Marina militare italiana” era stata la risposta. “Siete la nave più bella del mondo” era stato il messaggio conclusivo inviato dall’equipaggio della portaerei statunitense riunito sul ponte ad ammirare la Vespucci che sfilava al loro fianco. La nave più bella del mondo, alla quale Montegrappa ha dedicato una collezione di 267 pezzi (il numero dei membri dell’equipaggio) in oro, con l’incisione del veliero in navigazione sotto vela, l’applicazione manuale di smalti preziosi, il clip, che riproduce la polena che ritrae Amerigo Vespucci, il grande navigatore toscano e la calotta in celluloide madreperla che richiama i colori raffinati bianco e nero, i tratti più caratteristici dello scafo della nave.
Ma a raccontare il legame tra la “maison” di Bassano del Grappa, e il mare ci sono anche le “portrait pen” sulle quali i migliori artisti del bulino incidono, in mesi di certosino lavoro, i ritratti delle imbarcazioni degli armatori. O, ancora, c’è la gigantografia di Ernest Hemingway, l’autore de Il vecchio e il mare, che troneggia all’ingresso della sede della maison, costruita a pochissima distanza da Ca’ Erizzo che durante la prima guerra mondiale ha ospitato la sede della Croce rossa, proprio dove prestarono la loro opera di volontari due grandi scrittori americani, John Dos Passos e ed Ernest Hemingway, che forse proprio dalla manifattura italiana, specializzata nella produzione di pennini, ha acquistato l’occorrente per scrivere pagine dei suoi capolavori. Allora la manifattura di Bassano del Grappa, fondata nel 1912 da due tedeschi, Edwige Hoffman e Heidrich Helm, produceva solo pennini, come s’intuisce dal nome originario: Manifattura Pennini Oro per Stilografiche – The Elmo Pen” . Ma sono bastati pochi anni per assistere alla nascita delle prime stilografiche in ebanite con caricamento a contagocce e di safety, ovvero penne rientranti, destinate a essere usate da diversi personaggi famosi: da Vittorio Emanuele III a Benito Mussolini, e, in tempi più recenti, a Vladimir Putin, Nicolas Sarkozy, Silvio Berlusconi, Papa Giovanni Paolo II, il Re di Spagna Juan Carlos, oltre ad artisti e sportivi come Antonio Banderas, Al Pacino, Zinedine Zidane e Michel Platini…
Un’azienda (acquisita dal Gruppo Richemont nel 2001 al 2005 e riacquistata dalla famiglia Aquila nel 2009, con l’ingresso nel Consiglio di amministrazione dell’ex ex pilota della Ferrari Jean Alesi) che ha davvero un mare di storie da raccontare…
Testo realizzato da Baskerville srl per mareonline
pubblicato il 10 Dicembre 2018 da admin | in | tag: 32a America's Cup, Amerigo Vespucci, Bassano del Grappa, Ca' Erizzo, Ernest Hemingway, famiglia Aquila, Fleet Race, Gruppo Richemont, Jean Alesi, John Dos Passos, Montegrappa | commenti: 0