Il trasporto marittimo è sempre più sotto attacco informatico, nel mirino di pirati tecnologici pronti ad assaltare a colpi di click imbarcazioni ma anche porti. A lanciare l’allarme sono stati recentemente i responsabili di Assarmatori (clicca qui per leggere l’articolo) diffondendolo nel mare di Internet attraverso un webinar dal titolo “Cybersecurity nell’ambito marittimo-portuale”. Un vero e proprio Sos pronto a essere raccolto da più parti: compresa una casa editrice, Egaf, specializzata in prontuari tecnico-giuridici, che il mare lo vede abbastanza da vicino, considerato che ha sede a Forlì, e che proprio alla possibilità di contrastare gli attacchi informatici, pescando nella rete e “conservando” le prove per passare al contrattacco, per colpire e affondare gli hacker, ha dedicato un manuale: “Digital Forensics”. Una guida per fare rotta verso una nuova “frontiera dell’investigazione” analizzata a fondo da Roberto Murenec, ispettore della Guardia di Finanza e raccontata nell’area Tgtech di Ttgcom24.it , utile per comprendere come difendersi dal rischio cibernetico che non è certo possibile contrastare “navigando a vista”, come ha felicemente sintetizzato nel corso del webinar di Assarmatori Giacomo Speretta vicepresidente senior e responsabile dell’area marketing, sviluppo aziendale e strategia di vendita di Leonardo Spa, azienda che opera nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza e di cui il maggiore azionista è il ministero dell’Economia. Un manuale per trovare la rotta migliore verso la “cyberdifesa” di navi, cargo e da crociera, così come di porti che, come ha denunciato Giorgio Volta, docente del dipartimento di Ingegneria navale, elettrica, elettronica e delle telecomunicazioni, Diten, dell’Università degli Studi di Genova “presenta un’organizzazione molto articolata e ricca di interazioni fra le società presenti nell’ambito portuale e molte infrastrutture critiche che nello stesso ambito portuale erogano i loro servizi” e che “in caso di attacco informatico a una di queste società potrebbe causare un effetto domino”. In mare è urgente, dunque, “innalzare il livello di competenza, attenzione e consapevolezza”, come ha aggiunto un altro docente dell’Università della Lanterna, Rodolfo Zunino, creando una “diga” contro nuovi possibili attacchi. Una diga che potrebbe avere proprio nel volume varato da Egaf un primo “mattone”, indicando ai nuovi cyberinvestigatori la rotta migliore da seguire per contrastare chi compie attacchi attraverso Internet per trafugare informazioni segrete, ma anche per compiere truffe o addirittura preparare attentati. Salpando dalla manovra principale: l’identificazione, la preservazione, l’acquisizione e l’analisi delle informazioni digitali, con l’obiettivo di estrarne (conservandone l’originalità e l’integrità e salvaguardandone così il valore processuale) prove rilevanti per lo svolgimento dell’attività investigativa. Cyberprove” da far emergere dall’immenso mare di informazioni e dati che navigano ogni giorno in rete e da “mantenere a galla” in modo che possano emergere chiaramente in un’aula di tribunale.
pubblicato il 12 Novembre 2022 da admin | in | tag: AssArmatori, attacchi informatici a navi e porti, Digital Forensics, Egaf, pirati informatici assaltano navi, Roberto Murenec | commenti: 1
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