“Forse è perché non ho potuto realizzare il mio sogno di adolescente (volevo diventare veterinario), ma sono rimasto un inguaribile bambino”, confessa Nigel Pert, 59 anni, sposato due volte, una figlia grande, una casa in Inghilterra e un rifugio in Normandia dove cerca di passare quasi tutto il suo tempo, quando non è per mare. “Ho avuto la mia prima macchina fotografica a sette anni e ho cominciato a scattare tra le barche dell’arsenale di Singapore dove lavorava mio padre”, ci tiene a sottolineare. “Come se il mio destino fosse già segnato allora, anche se la passione per il mare, le barche e la vela è arrivata molti anni dopo”. Lasciati gli studi di biologia, Nigel apre uno studio a Nottingham dove realizza still life, foto per matrimoni, reportage turistici e lavori su soggetti industriali. Poi (sono i primi anni ’80) ecco uno di quei casi della vita che cambiano il tuo futuro: un matrimonio finito e il progetto un po’ folle di attraversare il Sahara con un amico. L’avventura si arena nel sud della Francia, e così Nigel accetta un imbarco su una vela che fa rotta per i Caraibi. “Attraversare l’oceano invece del deserto, e poi continuare a veleggiare nel Caribe è stato cruciale”, spiega Nigel.
Da quel momento il mare e la vela sono diventati una passione che non ha mai subito incrinature, neppure quando la barca acquistata nel 1986, Tournesol (uno sloop di 9 metri e di 20 anni), naufraga pochi mesi dopo in una tempesta forza 10 alle Baleari.
Poi, nel 1992, quando pubblica il reportage sulla Festa del mare di Brest arriva la consacrazione come fotografo di vela. Nigel Pert adora trovarsi nel centro dell’azione con la sua Nikon 700 come un reporter più che come un artista: il contenuto vale più di luce, composizione, perfezione tecnica. “Quello che davvero fa la differenza”, racconta, “è lo scatto. Fare click al momento giusto, quando tutto nell’immagine converge nel trasmettere un’emozione, un significato che va oltre le singole componenti”. “Non la chiamerei manipolazione (la postproduzione, ndr)”, dice Nigel. “La fotografia è un’arte e da quando è nata è stata in vario modo ritoccata, migliorata, trasformata dall’estro del fotografo. Anch’io uso Photoshop, miglioro i contrasti, ritocco e rimuovo dettagli inutili, raddrizzo l’orizzonte ed elimino motoscafi e gommoni attorno alle tall ship e al loro elegante incedere d’altri tempi con le vele quadre gonfie di vento”. “Il mio obiettivo principale è quello di comunicare a chi guarda le mie foto il piacere e l’eccitazione dell’andare a vela. E lo faccio attraverso la bellezza delle barche e l’azione delle persone che le governano o le costruiscono”.
Testo di Nicoletta Salvatori, pubblicato sul numero 61 di Arte Navale del agosto/novembre 2010. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini di Nigel Pert sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 3 Giugno 2018 da admin | in | tag: Festa del mare di Brest, Nigel pert | commenti: 0