Falsa partenza per l’entrata in vigore dei nuovi esami teorici per il conseguimento della patente nautica: prevista per il 13 maggio, l’”accensione del semaforo verde” è stata invece rinviata al 1° giugno come spiega una breve nota del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili riconducendo la decisione a “motivi tecnici”. Che in questo caso è sinonimo di errori; quelli riconosciuti dagli stessi responsabili del ministero (che hanno sottolineato come il decreto che sposta l’entrata in vigore “provvede, altresì, a correggere alcuni errori meramente materiali presenti nella precedente versione e, per questo motivo, dispone anche la sostituzione dell’elenco dei quiz contenuto nell’allegato “A” al precedente decreto di gennaio) e confermati da Adolfo D’Angelo, segretario nazionale della sezione nautica della Confarca (la confederazione italiana che rappresenta le scuole nautiche e le scuole guida, che ha lanciato un avvertimento ben preciso: “Ora non ci sono più scuse: la nuova metodologia deve essere applicata necessariamente dal primo giugno per accontentare i migliaia di diportisti che si sono preparati con i nuovi quiz e attendono solo di essere esaminati. Ci aspettavamo un ritardo per l’avvio della nuova procedura, dovuta all’informatizzazione dei quesiti e alle correzioni dei refusi presenti nel database originario, correzioni su cui le associazioni di categoria hanno partecipato attivamente”, ha aggiunto Adolfo D’Angelo, spiegando che fino al primo giugno e Motorizzazioni e le Capitanerie di Porto avranno la possibilità di sospendere gli esami o, in alternativa, applicare i vecchi quiz fino al prossimo primo giugno.
pubblicato il 16 Maggio 2022 da admin | in | tag: Adolfo D'Angelo, Confarca, nuovi esami teorici per il conseguimento della patente nautica | commenti: 2
In altre parole: i burocrati messi “ad minchiam” al ministero a decidere in materia di imbarcazioni – senza sapere la differenza fra una vasca da bagno e una nave da crociera – hanno scritto un fracco di idiozie che hanno dovuto essere corrette (chiedendo aiuto a chi ne sa), perdendo un fracco di tempo e soldi. Ma ovviamente i burocrati che hanno sbagliato resteranno sulle loro belle poltrone a continuare a far danni (compreso il lauto stipendio che noi paghiamo a loro per non saper fare quello per cui sono pagati )…. Ma quando finirà questa porcheria?
È interessante vedere che esistono associazioni di categoria per tutelare le scuole guida. Ma esistono associazioni “di categoria” per tutelare coloro che vogliono intraprendere una formazione seria di nautica?