Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha finalmente istituito il Registro telematico per le unità da diporto immatricolate che, appena operativo, darà certezze al mercato, cancellerà la possibilità di frodi e renderà superflui i molteplici controlli alle imbarcazioni da parte degli organi preposti. A dare la notizia della nascita di un pubblico registro delle imbarcazioni (sulla scia del Pra, il pubblico registro delle automobili) sono i rappresentanti di Ucina Confindustria nautica che, in un comunicato, annunciano anche “la proroga al 2020 per le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per “porti turistici, approdi e punti di ormeggio dedicati alla nautica da diporto”, incluse quelle sportive dei circoli nautici”. Proroga, sottolineano in Ucina, “frutto all’intenso lavoro condotto dall’associazione”. Le due norme sono contenute nel testo finale della Legge di stabilità predisposto per la fiducia al Senato e dovranno poi passare un veloce vaglio da parte della Camera entro la fine dell’anno. “In questo modo continueremo a fare rimuovere gli ostacoli burocratici e fiscali che strozzano la ripresa del mercato nazionale”, ha dichiarato il presidente di Ucina Anton Francesco Albertoni. “Questa è la dimostrazione che pur in un clima politico confuso, aggravato dalla fine convulsa della legislatura,è possibile lavora per la filiera nella nautica, nell’interesse di tutti i settori del comparto”.
pubblicato il 19 Dicembre 2012 da admin | in Associazioni in Italia | tag: Anton Francesco Albertoni, concessioni demaniali marittime, Registro telematico per le unità da diporto immatricolate, Ucina Confindustria Nautica | commenti: 4
Sarebbe interessante capire se i dati del registro telematico saranno presi da quelli disponibili presso la Capitanerie di porto o dell’Agenzia delle entrate. Nel primo caso sarebbero disponibili unicamente i dati delle unità battenti bandiera italiana (parliamo di sole 37.000 tra imbarcazioni e navi), nel secondo caso si potrebbero avere i dati anche delle bandiere estere intestate a italiani. Per dare una valenza a quanto sopra: le navi da diporto battenti bandiera italiana sono circa 290 (duecentonovanta), i posti barca per navi da diporto sono oltre 7.200 (dati del ministero dei Trasporti).Considerando che i posti barca non sono vuoti, anzi carenti, si desume che il rapporto delle navi battenti bandiera italiana contro quelle estere è di 1/25! Spenderemo soldi per un progetto che obbligherà comunque i mezzi della Finanza a scorrazzare per mare?
A quando, concretamente, un PRA delle imbarcazioni?
Sul “Pra” delle barche il ministero avrà anche detto sì, ma cosa sta facendo per realizzarlo?
Ma qualcuno al Governo sta facendo qualcosa per far nascere davvero questo registro delle imbarcazioni?