La zavorra è un carico speciale, di materiale, che può essere sia liquido sia solido, che si dispone nella stiva di una nave quando il carico normale non è sufficiente a stabilizzarne l’assetto e l’equilibrio. Così spiega il vocabolario che sottolinea però anche come zavorra sia anche “simbolo di quantità inutile e priva di valore”. Inutile, priva di valore, ma anche stupida, dannosa, odiosa. Come sa esserlo, sempre più, la zavorra rappresentata dalla burocrazia che nonostante le promesse di nuovi “comandanti” del governo, sempre disposti a promettere agli elettori che con loro questa “zavorra” verrà gettata fuori bordo, affondata per sempre, continua a rappresentare il peggior cancro di questo Paese. Capace spesso di affondare chi sa lavorare bene e chiede di poter fare solo quello, per favorire magari invece migliaia di passacarte non solo perfettamente inutili per la crescita del Paese ma perfino dannosissimi. Veri e propri odiosissimi parassiti. Una burocrazia di cui sembra un’emblematica fotografia la vicenda che ha avuto come protagonista il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale Zeno D’Agostino, destituito dal proprio incarico e ora invece destinato a essere immediatamente reintegrato nel proprio incarico, come hanno sentenziato i giudici del Tar del Lazio, accogliendo il ricorso presentato dallo stesso manager oltre che quello proposto dall’Autorità di sistema portuale stessa con il sostegno di Assoporti. Il Tar ha così spazzato via la destituzione da parte di Anac per “inconferibilità” rispetto a due incarichi: quello di presidente dell’AdSP di Trieste, appunto, nomina decisa con provvedimento del ministro delle Infrastrutture del novembre 2016, e quella, risalente all’anno prima, di presidente del CdA di Trieste Terminal Passeggeri. Una “storia di ordinaria burocrazia” che aveva scatenato un autentico mare di proteste, in difesa di un manager unanimemente riconosciuto fra i più seri e preparati d’Italia e ora “difeso” anche dai magistrati del tribunale amministrativo regionale che hanno invece respinto la richiesta risarcitoria avanzata dal protagonista della vicenda “sia perché meramente enunciata sia perché l’annullamento del provvedimento impugnato, con decisione resa in tempi brevissimi, a parere del Collegio, elide il prodursi di qualsivoglia tipo di danno di natura patrimoniale, atteso che, in esecuzione della presente sentenza, il ricorrente andrà reintegrato nella carica di residente dell’AdSP”. Nessun risarcimento dunque. Cosi come del resto avviene da decenni per milioni d’italiani “colpiti e affondati” dal cancro della burocrazia senza mai essere risarciti. Perché nessuno dei colpevoli d’incapacità ad affondare questa”macchina infernale” messa in moto per alimentare la politica, per “produrre voti” in cambio di posti di lavoro inutili e dannosi, viene mai chiamato a rispondere delle proprie, gravissime, colpe.
pubblicato il 30 Giugno 2020 da admin | in | commenti: 1Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024
Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza ha detto quanto pesano in moltissimi: “La decisione dei giudici del Tar restituisce Zeno D’Agostino alla presidenza del Porto in un momento in cui è più che mai determinante avere una guida sicura e forte”.La domanda è: chi ha tentato di “destituirlo” creando un possibile danno pesantissimo a Trieste e all’Italia la farà come sempre franca?