Ariston, Tritone, Aquarama, Aquarama Special… Opere d’arte di straordinaria bellezza nate negli anni ’50 e ’60 dal genio creativo di Carlo Riva e pronte a specchiarsi, oggi come allora, nelle acque dei laghi e dei mari di tutto il mondo. Barche costruite con essenze di legni pregiati come i mogani Khaya e Sipo, la cedrella e l’Honduras, e che oggi come il giorno in cui sono uscite dal cantiere continuano a emanare un fascino unico e intramontabile, grazie alle linee pure e decise degli scafi, tuttora punto di riferimento per l’evoluzione del design italiano. Ma grazie anche agli interventi di restauro eseguiti dai migliori professionisti. Come gli artigiani che lavorano per B&C, il cantiere di restauro gestito da Romano Bellini e Ugo Colleoni, a Corte Franca, in Franciacorta, nelle vicinanze del lago d’Iseo, dove basta varcare la soglia d’ingresso per navigare a ritroso nel tempo, ammirando lo splendore di una una dozzina di motoscafi Riva in mogano, le Rolls Royce del mare, “approdati” qui per essere sottoposti a un totale restauro, oppure a interventi di ordinaria manutenzione. Interventi che puntualmente tornano a far splendere la bellezza, la classe e l’eleganza di queste barche da sempre sulla cresta dell’onda, quasi fossero sinuose sirene.
Alla B&C le mani esperte di maestranze altamente specializzate si prendono cura, con passione quasi maniacale, di questi gioielli del mare, consapevoli del valore che ha loro affidato l’armatore, la cui fiducia non può essere tradita. Assistere agli interventi di restauro è uno spettacolo nello spettacolo. Per esempio ammirando il verniciatore che, quasi compiacendosi della propria opera, accarezza delicatamente, quasi sfiorandolo, con il pennello la coperta e le murate, applicando ben 12 mani di vernice marina, per un totale di due mesi di lavoro. Mano dopo mano si rafforza l’effetto brillante che dà risalto alle venature e ai vari contrasti naturali del legno, forte e immortale. Gli scafi completamente disarmati, passano poi nella cabina di verniciatura pressurizzata a temperatura e umidità controllate, dove viene completato il ciclo di verniciatura con l’applicazione di altre dieci mani a spruzzo.
Fa seguito la reinstallazione degli strumenti e degli accessori cromati, fase nella quale ci si rende pienamente conto dell’alta qualità di questi componenti. I contagiri, per esempio, i cui movimenti interni sono in ottone, hanno un peso tre volte superiore a quello dei simili moderni, praticamente di durata eterna e totalmente affidabili. Ed è un’emozione specchiarsi nella sirena e nel faro di via perfettamente lucidi, brillanti come ogni particolare di coperta steso sul tavolo in attesa di essere ricollocato a bordo dopo la ricromatura, pronto a svolgere la propria funzione meccanica ed estetica.
Facile immaginare con quale piacere l’armatore prenderà possesso del suo Riva, stringendo con un sorriso di soddisfazione il volante del proprio “nuovo” gioiello, gettando uno sguardo alle tappezzerie rifatte a nuovo con l’impiego di tessuti originali nei colori avorio, turchese o aragosta.
Una gioia profonda che, ogni volta, provano anche Romano Bellini e Ugo Colleoni per i quali il restauro non è un semplice intervento di lifting estetico, ma un insieme di operazioni complesse e meticolose che richiedono conoscenza professionale, massima cura e attenzione, in particolar modo per quelle parti che non si vedono ma che sono il cuore e l’anima delle imbarcazioni: i motori, gli impianti di bordo, le strutture, la chiglia e la carena, le linee di alimentazione. Ogni componente è controllato, disossidato e pulito prima della sua reinstallazione e, naturalmente, dove necessario, sostituito senza esitazione, perchè ” la sicurezza e l’affidabilità”, spiegano, “vengono prima di ogni cosa”.
È così che si lavora, alla B&C, dove, ultimato il restauro, le leggendarie imbarcazioni ritornano al loro habitat naturale, l’acqua, nel cantiere a lago di Romano Bellini, e precisamente a Clusane d’Iseo. Qui, gli addetti dell’officina meccanica, lavorano sui motori Riva Crusader, Chris Craft e Chrysler. Si reinstallano i motori revisionati e precedentemente provati al banco; si controllano gli allineamenti degli assi elica e si effettua la prima prova in navigazione, alla quale ne seguiranno altre due più accurate e severe durante le quali verranno verificati gli interventi effettuati per constatare che le barche siano in grado di superare perfettamente ogni test “sotto sforzo”. Infine, dopo i collaudi, non restano che il lavaggio finale e l’applicazione dell’ultima mano di antivegetativa, prima della consegna all’armatore ansioso di accendere i motori e sentir uscire, dai tubi di scarico, una musica da intenditori, un inno alla gioia dell’armatore che non vede l’ora di “giocare” con le manette degli invertitori e portare la prua verso il centro del lago per riassaporare il gusto, unico e indimenticabile, della risposta che lo scafo dà al comando dei due acceleratori, portandosi in assetto perfetto sulle onde, come un cavallo purosangue che obbedisce agli ordini del suo cavaliere. Per informazioni: tel. 030 9884478; www.rivarestoration.com; ugo@rivarestoration.com
Testo di Daniela Rodeschini per mareonline
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pubblicato il 20 Marzo 2023 da admin | in Cantieri barche a vela d'epoca, Storie | tag: cantiere B&C, Carlo Riva, motori Chris Craft, motori Chrysler, motori Riva Crusader, motoscafi Riva in mogano, Riva Aquarama, Riva Aquarama Special., Riva Ariston, Riva Tritone, Rolls Royce del mare, Romano Bellini, Ugo Colleoni | commenti: 0