Hendrick Jacobsz Dubbels visse e dipinse ad Amsterdam in un’epoca straordinaria, che i critici hanno giustamente definito Gouden Eeuw, cioè Secolo d’Oro. Dai documenti in nostro possesso non conosciamo molto della sua vita e attualmente solo poche opere possono essergli assegnate con certezza. Persino nei musei più famosi, per i quali lavorano gli studiosi più validi e accreditati, può capitare di trovare delle opere a lui attribuite, con l’avvertenza che però potrebbero essere state dipinte da altri artisti. Ad esempio il Rijksmuseum di Amsterdam possiede un dipinto raffigurante Navi con mare calmo e senza vento, con la doppia indicazione di Hendrick Jacobsz Dubbels e Willem Van De Velde; allo stesso modo per il quadro Mare calmo, del Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, erano stati indicati prima Jan van de Cappelle, poi Simon de Vlieger e infine Dubbels. Handrick Jacobsz Dubbels fu battezzato nella Oude Kerk di Amsterdam il 2 maggio 1621. Era figlio di un tagliatore di diamanti; aveva due sorelle, Rebecca e Susanna, e un fratello, David. Suo zio aveva una gioielleria in Sint Antoniesbreestraat. La sua prima opera documentata è un disegno del 1641, che rivela la sua buona capacità tecnica e la sua attenzione ai particolari. Le sue prime tele furono chiaramente influenzate dallo stile di Simon de Vlieger, nel cui studiò lavorò per alcuni anni. In pochi anni si specializzò nelle marine e nei paesaggi invernali, che gli permisero di acquisire una discreta notorietà tra i collezionisti olandesi. I suoi artisti di riferimento erano Jan Porcellis, Jan van de Cappelle e Willem van de Velde il Giovane.
Molto vicino allo stile di Jan van de Cappelle è il quadro raffigurante imbarcazioni vicino a un molo, ora conservato al National Maritime Museum di Greenwich. In primo piano vediamo due tipiche imbarcazioni olandesi. Nella prima scorgiamo tre figure: una donna, un ragazzo e un uomo; nella seconda si vede solo un uomo, curvo, intento nel suo lavoro. Altre piccole imbarcazioni a vela si intravedono in lontananza. A destra il molo e sullo sfondo, non molto lontano, una cittadina su cui svetta la guglia di una chiesa. L’atmosfera è quieta e tranquilla, per nulla turbata dalle nuvole grigie che occupano gran parte del cielo visibile. Più dinamica e drammatica è invece la scena raffigurata nel quadro intitolato A Smalschip with two Dutch East Indiamen coming to anchor, anch’esso di proprietà del National Maritime Museum di Greenwich. Al centro della composizione si trova una Smalschip, che significa nave stretta, una tipica imbarcazione olandese che, per le sue ridotte dimensioni, era particolarmente adatta a trasportare le merci nelle strette vie navigabili interne. A bordo vediamo sei marinai che affrontano, con una certa preoccupazione, il forte vento ed il mare agitato. Uno di essi ha sollevato un braccio, forse ad indicare ai compagni le due grandi navi che incombono verso di loro. Si tratta di due East Indiamen olandesi, i celebri velieri adibiti al trasporto di passeggeri e merci tra l’Europa e l’Asia. Sulla poppa della nave a sinistra possiamo scorgere una scena dipinta, raffigurante un padiglione e delle piante, forse delle palme, a evocare i luoghi lontani ed esotici dove era solita navigare. I suoi marinai sono ritratti nel sartiame, mentre stanno sistemando le vele. Anche sulla seconda nave, caratterizzata da una polena a forma di testa leonina, vediamo molti marinai, intenti alle loro manovre. Il paesaggio in lontananza suggerisce un’ambientazione nei pressi dell’estuario di un fiume o di un canale tra le isole sulla costa olandese. Forti contrasti di luci e ombre dominano sia il mare, sia il cielo, quasi interamente occupato da nubi dense e minacciose. Sulla boa in primo piano, al centro, l’artista ha posto la sua firma e questo elemento rappresenta, per gli storici dell’arte, un importante punto di riferimento e di confronto. Nel 1649 il padre di Dubbels acquistò una casa sulla Haarlemmerstraat, nel centro di Amsterdam. Nel 1651 Dubbels sposò Jannetje Kluff Bodegraven, da cui ebbe una figlia, Marieke. Nel dicembre del 1652 rimase vedovo; quattro anni più tardi si risposò con Anna De Haes, da cui ebbe cinque figli.
Dopo la morte di Simon de Vlieger nel 1653, Dubbels aprì una propria bottega indipendente: in quel periodo è registrato come pittore professionista e la sua residenza è in Regulierspoort. L’unico suo dipinto datato è del 1654 e raffigura la battaglia navale di Maarsseveen. Secondo alcuni documenti, tra il 1663 e il 1665 fu titolare, assieme ai fratelli, di un negozio di abbigliamento, che però dovette chiudere per problemi finanziari. Dopo il fallimento della sua attività commerciale, Dubbels aprì una nuova bottega artistica e nello stesso tempo collaborò con altri artisti, in particolare con la famiglia Van de Velde, fino alla loro partenza per Londra, tra il 1672 ed il 1673. Tra le sue opere più ricercate in questo periodo spiccano alcune marine dalle calde tonalità, in cui l’artista impiega pochi colori in una grande varietà di sfumature, che dimostrano la sua attenzione agli effetti e ai riflessi della luce su superfici di materiali diversi. Il suo obiettivo primario non è tecnico o didascalico, ma lirico e poetico. La sua priorità non è quella di realizzare un ritratto preciso di una o più imbarcazioni e neppure quello di raccontare fedelmente un avvenimento storico. Dubbels intende celebrare, con animo sinceramente partecipe e commosso, la bellezza della natura; le intense e delicate atmosfere che sa creare vogliono spingere lo spettatore a rivivere le stesse emozioni che lui ha provato mentre dipingeva. Un ottimo esempio, uno dei suoi quadri poeticamente più ricchi e suggestivi, è intitolato Pescatori sulla spiaggia con la bassa marea, ed è stato recentemente venduto in un’asta parigina di Baussant-Lefevre.
Tanto gli elementi naturali quanto i gesti, apparentemente banali, dei personaggi raffigurati sono studiati con meticolosa e puntuale attenzione, così da contribuire a infondere alla scena un senso solenne, oseremmo dire religioso, di quiete, di calma e di tranquillità. Il Secolo d’Oro dell’Olanda, che inviava in tutto il mondo la sua potente flotta a commerciare materie prime e preziosi manufatti, non si rispecchia solo nelle grandi scene di battaglie navali o nei ritratti degli aristocratici e dei ricchi borghesi, ma anche nella vita quotidiana di un popolo fiero e orgoglioso, che sa apprezzare il lusso e il potere, ma anche le gioie più semplici e genuine. Negli ultimi anni della sua vita Dubbels aumentò la sua produzione, grazie anche all’aiuto dei nuovi allievi, in particolare Jan Theunisz Blanckerhoff, Jeronymus Diest e Ludolf Bakhuizen, che ereditarono il suo stile e la sua vasta clientela. Hendrick Jacobsz Dubbels morì all’età di 86 anni e fu sepolto il 20 ottobre 1707 nella Nieuwezijds Kapel di Amsterdam. I suoi dipinti sono oggi presenti nei maggiori musei del mondo e compaiono con una discreta frequenza nelle aste internazionali. La cifra più alta fatta registrare da un suo quadro è di 240 mila dollari (circa 201 mila euro), pagati il 19 maggio 1993 da Christie’s, a New York, per una tela intitolata A Dutch man-o’-war at anchor with sailing vessels nearby. Da Sotheby’s, a Londra, il 16 dicembre 1999, il quadro Calm with States Yachts, hay barges and other shipping offshore è stato acquistato per 105 mila sterline (circa 166 mila euro), mentre da Christie’s, a Londra, il 5 luglio 1991, la tela intitolata Galjoot on a reach, a Weyschuit on a starboard tack and othe ha cambiato proprietario per 55mila sterline (circa 83mila euro).
Testo di Gabriele Crepaldi pubblicato sul numero 83 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale.Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 27 Novembre 2015 da admin | in Quadri, Quadri & arredi | tag: Mare Calmo, Secolo d'Oro olandese, Simon de Vlieger, Willem Van de Velde | commenti: 0