Una nave piccola, una galeotta bombardiera, per la prima sfida personale in ammiragliato. Gianbattista Demaria, dopo le prime esperienze formative con le scatole di montaggio, ha deciso di iniziare la sua avventura nel mondo del modellismo più impegnativo partendo dalla Salamandre, una galeotta bombardiera, un tipo di nave che nel XVIII secolo era assai comune nelle flotte militari. Pensata per scardinare le fortificazioni a difesa dei porti, la galeotta bombardiera non aveva dimensioni particolarmente rilevanti. Quella riprodotta da Demaria, la Salamandre, venne costruita a Tolone nel 1752, era lunga 24 metri e larga 7 metri e mezzo ed era armata con due mortai da 12 pollici e otto cannoni da 6 libbre,
con dei pietrieri da una libbra sulle murate. Aveva un equipaggio di 80 uomini, di cui 6 ufficiali. L’alberatura era costituita da un lungo bompresso con gli alberi di maestra e mezzana; l’albero di trinchetto non era stato posizionato per non ostacolare l’utilizzo dei due mortai, sistemati dopo l’albero di maestra, verso prua. Più che per navigare, insomma, era realizzata per bombardare e forse per questo la Salamandre, come tutte le galeotte bombardiere, non è entrata nella storia della marineria.
La documentazione sulle sue imprese è molto scarsa. Si sa solamente che partecipò ai bombardamenti dei porti di Salé e Laraché in Marocco nel 1765 e, cinque anni dopo, nelle operazioni militari contro i porti di Biserta e Sousse, sulla costa tunisina. Jean Boudriot e Hubert Berti, dell’Ancre francese, sono riusciti a produrre una monografia dettagliata della piccola nave grazie a una continua ricerca sui manoscritti dell’ammiragliato francese, ed è partendo da queste informazioni che il genovese Demaria ha realizzato il suo meraviglioso modello in scala 1.48, lungo circa 65 centimetri. Una sfida vinta in cinque anni di certosino lavoro nel piccolo laboratorio che il Circolo Aziendale dell’Autorità Portuale ha messo a disposizione, a partire dal 1995, per la costituzione di una sezione Modellismo. In questo cantiere in scala Gianbattista Demaria ha iniziato la sua opera assemblando la chiglia con la ruota di prua e il dritto di poppa, per poi montare tutti i quinti formati da 14 pezzi ognuno e applicare dei corsi di fasciame per la tenuta dell’ossatura. A questo punto sono stati inseriti tutti i particolari esterni, come le parasartie, i mantelletti dei portelli, le sculture e gli ornamenti. Per questo lavoro sono state usate delle sgorbiette e delle lime ad ago.
Finito il lavoro esterno, Demaria ha fissato il ponte di coperta con dei chiodini finissimi, in legno di noce, costruiti uno ad uno. Di particolare interesse risulta essere l’incassatura contenente i mortai. La piattaforma è situata sotto il livello del ponte, in una specie di cassone di robustissima struttura che contiene gli affusti dei due mortai su tavoloni cerchiati di ferro. I tavoli sono divisi tra loro da funi di grande diametro. Una disposizione particolare che aveva il grande vantaggio di ammortizzare le vibrazioni prodotti dagli spari dei mortai.
Il legno usato nella realizzazone della Salamandre è stato il pero, mentre per le sculture e gli ornamenti Demaria ha scelto il corbezzolo. Quest’ultimo è un tipo di legno poco usato nel modellismo navale, ma è l’ideale per la lavorazione con scalpelli e micro fresette. Per la costruzione della ferramenta e delle ancore, sono state utilizzate delle lastre di rame, mentre mortai, e pietrieri sono di ottone. I mortai sono saldati sulla loro suola e completati con l’aggiunta di una maniglia a forma di delfino, lavorata a lima. Mortai e pietrieri sono semplicemente patinati; i cannoni di ferro sono runiti, così come tutti i pezzi metallici esistenti sul modello.
Per costruire la scialuppa, Demaria ha provveduto a scolpirne la forma nel massello. Ha poi applicato la chiglia completa con lo specchio di poppa e inserito le costole fasciando tutto con i listelli. Dopo aver tolto la dima, ha completato la piccola imbarcazione con le panche e applicato il timone. Una volta terminata la scialuppa, purtroppo, non si vedeva come erano state costruite le costole a scalini, perché il fasciame all’inglese ha le tavole sovrapposte. Allora Demaria ha costruito un’altra scialuppa lasciando solo la chiglia, lo specchio di poppa e le costole, senza fare il fasciame. Il risultato finale di cinque anni di lavoro è uno splendido esemplare tutto da ammirare.
Testo di Edgardo Facchi, pubblicato sul numero 80 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 8 Luglio 2018 da admin | in | tag: Demaria, galeotta bombardiera, Salamandre | commenti: 0Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024