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A cavallo di una balena? Un fotografo
è riuscito a salirci con uno scatto…

Ispirato dal fratello maggiore che possedeva una macchina fotografica, Tsuneo Nakamura aveva nove anni quando cominciò a fare le sue prime riprese in bianco e nero con pellicole che i due fratelli sviluppavano, affascinati,  nel bagno di casa. La passione per il mare la scoprì facendo snorkeling in una località a sud di Tokio. Estasiato dalla meravigliosa varietà cromatica dei pesci e dal movimento sinuoso delle alghe sul fondo si ripromise di tornare un giorno, più preparato e con un’adeguata attrezzatura. Tre anni dopo prese il brevetto per immersioni e quando s’iscrisse all’Università di Waseda in Giappone, dove si laureò in ingegneria litoranea, conseguendo un Master in oceanografia, ebbe inizio anche la sua passione per i viaggi. Utilizzando la sua conoscenza di ingegnere marino, Nakamura ha disegnato attrezzature per macchine fotografiche che venivano utilizzate per riprese in ambienti difficili, come nelle grandi profondità subacquee o a temperature estremamente basse.

La sua esperienza di ingegnere marino gli ha permesso di perfezionare le attrezzature per scattare a grandi profondità

Nel 1973, Tsuneo Nakamura ha cominciato a fotografare in modo professionale e, unendo le sue passioni, la fotografia, appunto, e il viaggio, ha cominciato a viaggiare dal Polo Nord alle più sperdute isole del Pacifico, spostandosi dalle profondità del mare alle vette dei ghiacciai per immortalare i soggetti da lui più amati: paesaggi esotici, animali marini, barche e gente di mare. I suoi primi soggetti riguardarono soprattutto le vicine isole giapponesi e le viste spettacolari dell’oceano, soggetti che il promettente artista conosceva bene. Durante questo periodo incontrò il redattore di un famoso periodico di mare che riconobbe subito le potenzialità di questo fotografo e scelse alcune delle sue fotografie da pubblicare sulla testata. Questa fu la prima esperienza di Nakamura da professionista sulle pagine di un periodico. Condividere le proprie esperienze attraverso le immagini e trasmettere la sua passione per l’oceano sono rimasti i punti fissi di questo fotografo, impegnato a mostrarci la maestosità dei mari, la diversità e la bellezza delle persone e delle creature marine che animano il mondo acqueo.

I colori delle sue fotografie? L’azzurro, lo smeraldo, il turchese…

Tsuneo utilizza prevalentemente i colori che lo avevano già affascinato da giovane: l’azzurro, lo smeraldo e il turchese. Inoltre, Nakamura intende promuovere attraverso il suo lavoro l’oceano e la conservazione del suo ambiente. Come anche altri artisti, questo fotografo si fa portavoce della salvaguardia delle acque, patrimonio inestimabile, oltre che fonte di grande ispirazione, per tutti coloro che vi si avvicinano. A rispondere alla domanda  quale fosse stata la fotografia più “scomoda” da scattare, Nakamura  non ha dubbi: “mentre seguivo una regata di Tall Ship c’era molto vento e il piccolo gommone sul quale mi trovavo era in balia delle onde. Ho dovuto lottare con un pesantissimo mal di mare”.

Il soggetto più strano? Una balena che riemerse proprio sotto la nostra barca sollevandola…

E lo scatto più strano?  “Quello fatto a una balena”, ci risponde. Fino qui nulla di strano. Peccato però che “la balena ha pensato di riemergere per respirare e ha scelto di farlo proprio sotto di noi. Ad un certo punto la barchetta sulla quale mi trovavo si è sollevata … era sospesa sul dorso del cetaceo!”.

… oppure il pinguino che vedendomi sdraiato a terra per scattare dal basso mi usò come zerbino

Ride divertito e aggiunge: “Poi ricordo quella volta in Antartide. Mi ero sdraiato per terra per fotografare un pinguino da un’angolazione bassa, quando a un certo punto sento qualcosa sulla schiena. Era un altro pinguino che mi stava usando come zerbino. È quello che si definisce la fusione totale con il proprio ambiente di lavoro”, conclude scherzando.

In Antartide si è ritrovato a lavorare, senza alcun riparo, a meno 40 gradi…

Ma l’ambiente di lavoro di Nakamura non è sempre confortevole: infatti gli è capitato, sempre in Antartide, di lavorare con una temperatura di meno 40 gradi nel mezzo di una bufera. “È stato un momento di grande paura e pericolo” racconta l’artista giapponese.  “Il vento aveva spazzato via la tenda e l’aeroplano usato per raggiungere questa meta gelida era diventato inutilizzabile a causa delle condizioni meteorologiche”. Anche il mare non gli ha risparmiato qualche spiacevole sorpresa, specialmente per quanto riguarda l’attrezzatura.

…e alle Hawaii un’onda gigantesca o ha travolto portandosi via un obiettivo da 2000 dollari

Gli schizzi d’acqua salata, infatti, hanno rovinato più di una delle sue macchine fotografiche,  ma niente a che vedere con quella volta alle Hawaii, quando un’onda gigantesca lo travolse strappandogli dalle mani la macchina fotografica con un obiettivo da duemila dollari. Negli anni passati l’avvento del digitale ha coinvolto tutti gli appassionati di fotografia e in particolare i professionisti. Nakamura ha abbracciato con entusiasmo l’avvento della nuova tecnologia perché gli permette il grande vantaggio di spedire le proprie immagini in tempo (pressoché) reale. I suoi reportage vengono spediti durante i viaggi stessi senza le consuete attese per lo sviluppo e la stampa delle pellicole. Quando utilizzava ancora le pellicole, Nakamura prediligeva macchine fotografiche di medio formato come la Pentax 6×7, la sua prima grande passione, attrezzata con un obiettivo d’apertura 2.4 e di lunghezza focale 105 mm. Nell’era digitale, invece, lo vediamo dietro a una Nikon D2xs, alla quale applica varie lenti, a seconda dell’esigenza. L’eccezionale qualità dei suoi lavori ha fatto sì che questo fotografo sia conteso dalle maggiori testate e reti d’informazio- ne del mondo. Nakamura è “prenotato” per realizzare reportage di eventi oceanografici e sportivi marittimi per tutto il corso d ell’anno.

Il suo archivio? Contiene oltre 400mila immagini di mare

Per poter meglio gestire e distribuire il suo archivio, costituito da oltre 400.000 immagini, Nakamura ha fondato, nel 1974, la Volvox Incorporated, che ben presto è divenuta la più grande agenzia fotografica di soggetti a tema marino del Giappone.

Testo di Hannes Schick pubblicato sul numero 43 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini di Tsuneo Nakamura  sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.

pubblicato il 6 Febbraio 2021 da admin | in Personaggi | tag: fotografie del Polo Nord, fotografie dell'Antartide, fotografie di balene, Hannes Schick, Tsuneo Nakamura | commenti: 0