Nel suo ufficio milanese l’ingegner Lorenzo Isalberti, fondatore nel 1979 della Ingemar, racconta la storia di un successo industriale come fosse la realizzazione di un sogno. “Da oltre 30 anni costruiamo sull’acqua. Abbiamo sempre lo stesso entusiasmo”, commenta con una punta di legittimo orgoglio, “e in un mercato globale che diventa sempre più competitivo siamo oggi riconosciuti fra i primi 5 leader europei del settore. L’ultimo trentennio ci ha visto affrontare con caparbietà e successo le sfide più diverse”, ricorda il presidente di Ingemar, “dagli allestimenti dei campi di gara per la vela e il canottaggio alle Olimpiadi di Atene 2004 al ponte galleggiante che ogni anno anima Venezia per celebrare la festività del Redentore, dagli approdi nel Golfo Persico per la Guardia Costiera del Kuwait alle installazioni espositive a mare per la Fiera di Genova e alla realizzazione dei pontili galleggianti dei grandi Marina di Castellammare di Stabia e Loano”.
All’estero, la presenza Ingemar si è consolidata nei paesi affacciati sul Mediterraneo e nel Golfo Persico, dalla Grecia al Montenegro, dall’Algeria alla Libia e al Kuwait. In Italia, che ha uno sviluppo costiero di quasi 7500 chilometri, i pontili galleggianti hanno consentito di trasformare angoli di golfi e baie protette in altrettanti piacevoli e sicuri marina ecocompatibili, non invasivi e dal basso impatto ambientale. Negli ultimi anni sono nati grandi porti turistici e piccoli insediamenti ricettivi, realizzati con materiali e tipologie strutturali diversi, ma che hanno in comune il pregio di non incidere negativamente sul ricambio delle acque, sul profilo delle linee di costa e sulla bellezza dei paesaggi. “Non si tratta solo di essere amici dell’ambiente, cosa che sarebbe già di per sé positiva”, fa notare Isalberti. “I marina galleggianti, oltre ad assicurare un bassissimo impatto rispetto agli impianti fissi e a minimizzare le interferenze col fondale, sono dotati di una struttura adattabile, può essere sempre modificata con il variare delle esigenze o al limite rimossa, con poca spesa, poco sforzo, nessun danno al mare o alla bellezza del litorale. È così possibile creare nuovi spazi per il diporto nautico anche dove non esistono specifici ridossi (come nel caso delle installazioni nella baia di La Spezia) e consentire installazioni o modifiche temporanee delle strutture galleggianti esistenti in occasione di eventi particolari (sportivi, espositivi, culturali).
“Il punto di forza di Ingemar è saper individuare la soluzione più rispondente alle esigenze del cliente tenendo conto delle specifiche condizioni d’impiego”, spiega Isalberti. Le prestazioni richieste, così come le tecniche per l’ancoraggio al fondo e i materiali impiegati per la costruzione degli elementi sono variabili; ciascuna opzione ha i suoi pro e contro. E anche il suo prezzo. Tuttora affascinato dall’impiego del legno nei confronti della plastica e dei materiali compositi, Isalberti è tuttavia aperto alla ricerca e alla sperimentazione. “I nuovi materiali compositi”, dice, “hanno molte caratteristiche positive: stabilità cromatica, modeste deformazioni, ciclo produttivo industriale e provenienza da fonti di riciclo; per contro, hanno costi ancora elevati, prestazioni inferiori a quelle del legno tropicale e risultano spesso privi di riscontri attendibili circa la loro stabilità e durata nel lungo periodo”. Anche sull’uso dell’alluminio i pareri sono discordanti: molto in voga in Francia (in analogia con l’uso delle leghe leggere nella costruzione delle barche), i pontili galleggianti in alluminio sono meno apprezzati in Italia. Sicuramente più leggeri, si rivelano meno adatti per installazioni non perfettamente protette, non arrugginiscono, ma temono le correnti galvaniche, sono più funzionali, ma anche più delicati. “In definitiva”, spiega Isalberti, “la scelta migliore è quella che si basa sullo studio di ogni singolo caso, anche se spesso molto fa la consuetudine”. L’attività di Ingemar non si è però fermata ai soli pontili galleggianti; nel tempo l’azienda ha sviluppato un’ampia gamma di moli, frangiflutti e piattaforme, completata da una serie di attrezzature per l’ormeggio, la sicurezza e la distribuzione di servizi.
Ma è sul fronte delle strutture speciali che ha espresso il meglio della sua fantasia e delle sue capacità tecniche, con l’invenzione di nuovi spazi galleggianti per il tempo libero, la ristorazione, lo spettacolo e per ambienti residenziali e di lavoro. Esempi sono i padiglioni galleggianti per la Biennale di Venezia, la sede sportiva del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo a Roma, il centro servizi del porto Regionale di Locarno per non parlare del Marina Fiera di Genova, dove ogni anno si svolge il Salone della Nautica, la più imponente superficie espositiva galleggiante al mondo. La ricerca di nuovi spazi da destinare all’ormeggio ha spinto a approfondire gli studi nel settore delle opere di protezione galleggianti, da anni utilizzate per creare nuovi posti barca in siti già parzialmente protetti. Le attenzioni dell’azienda si sono rivolte allo studio di elementi frangiflutti di dimensioni ancora più grandi, per migliorare le prestazioni, e alla realizzazione di moli galleggianti in cemento armato: strutture in genere più economiche, specie per applicazioni su alti fondali, meno impattanti rispetto alle opere tradizionali e diventate più affidabili, robuste e funzionali. “Dall’ufficio tecnico ai responsabili di produzione”, spiega ancora Isalberti con entusiasmo, “siamo un po’ tutti coinvolti nella messa a punto di nuovi elementi componibili di grandi dimensioni, che in occasione di test di laboratorio hanno dimostrato un buona capacità di attenuare onde di altezza anche superiore a un metro e mezzo e periodi di 4 secondi”. Si allarga così l’area di applicazione per queste strutture che, pur con un impiego ancora limitato in baie protette o nei grandi bacini portuali, stanno di fatto creando tanti nuovi ridossi per la nautica. Un altro piccolo passo avanti nello sforzo costante dell’uomo di ritagliare spazi alla vita costruendo sull’acqua.
Testo di Stefano Silvestri pubblicato sul numero 65 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini della Collezione privata George Matthews sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 30 Aprile 2018 da admin | in Marina in Italia, Marina nel mondo, servizi a terra | tag: festività del Redentore, Lorenzo Isalberti, pontili galleggianti | commenti: 1
Fate pontili removibili x spiaggia per imbarco su piccole imbarcazioni?