La storia di Thierry Martinez fa sognare come le migliori favole. Martinez, nasce a Grenoble nel 1955, e cresce a Lione. Scatta la sua prima fotografia all’età di 10 anni e quando a scuola una maestra gli mostra come si fa una fotografia e come si sviluppa, per Martinez si apre un mondo parallelo, magico. È nella camera oscura mentre stampa le sue prime foto in bianco e nero che nasce la passione per la fotografia. Nel corso degli anni Martinez continua a interessarsi a quest’arte, ma è solo un hobby. Quando la France Telecom, per la quale Martinez lavorava come operatore telefonico, crea un servizio di comunicazione gli si presenta l’occasione di una vita. Il trasferimento in quel reparto, infatti, gli apre la strada alla fotografia professionale. Essendosi sempre interessato allo sport e all’azione, viene scelto come fotografo del progetto francese La Poste. La sua entrata ufficiale nel mondo del mare è stata la Whitbread Round the World Race del 1989-90. Le sue fotografie cominciano a essere pubblicate dalle più importanti riviste di settore. Da allora il suo talento e la sua tecnica non passano inosservati e Martinez si trova a ricoprire la maggior parte degli eventi della grande vela internazionale. Martinez, quindi, non nasce come fotografo del mare, ma l’incontro con l’acqua e le barche gli cambia la vita. Si può dire che sia stato il mare a scegliere il suo obiettivo. “Siccome mi occupo di fare delle foto legate a delle notizie, a delle gare e a dei grandi eventi, mi piace essere testimone e condividere quello che succede attraverso la macchina fotografica”, spiega Martinez.
“La fotografia è una scienza precisa alla quale serve, però, un tocco d’artista. La qualità è il mio obiettivo primario a patto, però, che l’immagine comunichi un’emozione a chi la guarda”. Quando la “Whitbread” si è trasformato nella Volvo Ocean Race Martinez viene chiamato per coprire completamente le ultime edizioni, specialmente con il team EF, vincitore nel 1997 – 1998. L’anno prima, nel 1996, aveva seguito i Giochi Olimpici ad Atlanta con la Vandystadt All Sport Agency.
Il suo obiettivo si è occupato degli eventi nautici più importanti come l’Admiral’s Cup, la Solitaire du Figaro, la Kenwood Cup nelle Hawaii, l’Archipelago Raid in Svezia, la Route du Rhum, il Bol d’Or, l’Around Alone e il Vendee Globe. Una carriera che ha incontrato un’ulteriore svolta nel 2001, anno in cui viene nominato fotografo ufficiale della squadra svizzera Alinghi, vincitrice dell’America’s Cup del 2003 ad Auckland.
Un incarico, questo, che Martinez ricopre ancora oggi. Ma c’è qualcosa che rende speciale questo fotografo del mare. Pur essendo le imbarcazioni il soggetto delle sue fotografie, nelle immagini di Martinez risalta sempre un’altra presenza: l’uomo. “Nella vela non si devono dimenticare i velisti e tutte le persone dell’equipaggio. Trovo che una barca senza marinaio non sia così interessante. Quello che cerco di fare nei miei scatti è proprio mettere le persone e i velisti in risalto. Le macchine, le barche sono spesso belle e affascinanti, ma preferisco le persone che stanno al timone”.
È proprio questo il filo rosso che accompagna il lavoro di Martinez e che popola i suoi progetti futuri: “Ho iniziato nel settembre 2006 a scattare delle foto sott’acqua. Quell’estate”, racconta, ” sono stato infatti in vacanza alle Bahamas e ho preso delle lezioni da un bravissimo fotografo specializzato nelle fotografie subacquee. Questo mi ha permesso di scoprire e di fotografare non solo quello che sta sull’acqua, ma anche quello che sta sotto l’acqua. Così ho trascorso parte dell’inverno scorso a prendere lezioni di immersione e, lezione dopo lezione, immersione dopo immersione ho imparato a usare la macchina fotografica subacquea. Devo dire che a 50 anni non è così facile tornare a scuola, ma a me piacciono le sfide, i nuovi stimoli e continuare a imparare cose nuove. Inoltre, tre anni fa ho cominciato a fare dei ritratti di “gente di mare” nel mio studio, credo sia un altro modo per ritrarre le persone”.
A 50 anni questo fotografo del mare ha ancora voglia di sperimentare, imparare, cambiare e non rinuncia a sognare: “Il mio sogno è quello di fotografare una balena con il suo piccolo”. E per realizzarla sarebbe disposto a lavorare in condizioni estreme, come gliè capitato spesso… “Penso che la fotografia scattata nel modo più scomodo possibile sia stata a bordo del Prb con Michel Desjoyeaux, viaggiavamo con 50 nodi di vento… sopravento… difficile fare una foto”. Ma lavorando in mare non sono mancate tempeste e condizioni atmosferiche difficili che Martinez ha imparato a fronteggiare: infatti, gli sono costate “solo” una macchina fotografica in vent’anni. Ma forse la macchina caduta in acqua è stata un omaggio, un’offerta propiziatoria al mare che gli ha portato fortuna per la sua carriera e la stima della comunità del mondo della vela. “Mi ricordo di un altro episodio”, prosegue Martinez, ” in cui è stato difficile fare il mio lavoro, sia per le condizioni atmosferiche sia per la situazione di pericolo in cui si è trovata la persona che stavo fotografando. Io ero su un elicottero per fare dello foto a Bernard Stamm quando improvvisamente si è scatenato un vento fortissimo, le onde si sono ingrandite e Bernard era sparito. Ho avuto davvero paura che fosse caduto in mare, ma a causa del vento era impossibile avvicinarci alla barca. Per fortuna Bernard era solo sottocoperta per cercare di riparare un guasto al timone”. Nel fare delle fotografie in condizioni estreme, comunque, torna ancora quel discorso, quel filo rosso sulla presenza dell’uomo. È quasi come se Martinez volesse mettere a confronto la maestosità, la forza della natura, del mare, con la piccolezza, la fragilità dell’uomo, presenza fondamentale, però. La natura fa da sfondo, occupa una posizione importante, ma l’uomo è il protagonista, è lui che abita la natura, è lui che sta al timone della barca che altrimenti rimarrebbe solo un oggetto inanimato. L’uomo in molte delle immagini del fotografo francese è solo un puntino, si vede in lontananza, ma è lui, con le sue capacità, con il suo ingegno, che riesce ad affrontare e a dominare la natura. Questo confronto tra grandezza e piccolezza è l’enfasi degli opposti. Al fotografo piace giocare tra due poli. E dalle sue foto si può vedere come Martinez non abbia mezze misure: da azioni estreme, energiche di vele che sfidano le onde increspate dal vento, di corpi contratti nello sforzo di superare i propri limiti, passi ai paesaggi dolci, calmi, dalle sfumature tenui e dai giochi di luci suggestivi. E Martinez, tanto attento all’uomo, non poteva non subire il fascino per la prima grande skipper donna, Ellen MacArthur, che ha battuto il record del giro del mondo a vela in solitario nel 2004. Il fotografo francese le ha dedicato molti scatti in cui riesce a far emergere la sua forza, la sua energia, la sua determinazione e la sua concentrazione. Dei veri e propri ritratti dell’anima realizzati.
pubblicato il 4 Gennaio 2017 da admin | in Personaggi | tag: Admiral’s Cup, Archipelago Raid in Svezia, Around Alone, Bernard Stamm, Bol d’Or, Ellen MacArthu, France Telecom, Kenwood Cup, La Poste, Michel Desjoyeaux, Route du Rhum, Solitaire du Figaro, Thierry Martinez, Vandystadt All Sport Agency, Vendee Globe, Volvo Ocean Race, Whitbread Round the World Race | commenti: 0
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