Un passato come skipper e insegnante di vela professionista e un presente da apprezzatissimo fotografo, capace di raccontare il mare e le barche come pochissimi altri al mondo. Come può faro solo chi ha amato guardare le barche, le onde, il vento prima con lo sguardo del navigatore e poi del fotografo. E’ questo il “ritratto” di James Robinson Taylor, voce brillante e caratteristico accento toscano (nonostante le sue radici vadano ricercate nel New England) e occhio che sembra scrutare ogni soggetto oltre quello che appare. Taylor ha portato con sé in Italia le sue due grandi passioni: il mare e la fotografia. Due passioni precoci: la prima nata grazie al padre, che lo portava per mare fin da piccolo.
“Mi ha insegnato molto”, dice, “compreso quel sapere che possedevano solo gli ultimi veri marinai, con i quali era riuscito a stringere rapporti”. Come Irving Johnson, per esempio, il marinaio americano al comando del Brigantino Yankee a bordo del quale il padre si era imbarcato. Il gusto per le immagini, invece, è nato spontaneamente: “Ho sempre disegnato tantissimo, e poi, quando ero un teenager, il disegno si è evoluto in fotografia”.
E a chi gli domanda cosa sia una “bella fotografia”, risponde senza esitazione: “Prima di tutto l’immagine scattata dev’essere tecnicamente ben fatta. Ci vuole disciplina, ci vuole esperienza, ci vuole tanto esercizio per poter affinare la tecnica”. Tuttavia, la tecnica non basta: “Una fotografia è bella quando è scattata da chi ha passione per quello che immortala. Deve saper comunicare qualcosa”. Per questo ama fotografare le barche d’epoca, capaci di suscitare in lui un fascino particolare e ricordare, nella bellezza delle forme, le opere d’arte con le quali ha dimestichezza. Taylor continua infatti a lavorare nell’ambito della fine art per l’editoria.
Di solito, Robert James Taylor preferisce condurre da solo il gommone mentre segue la regata. “Non è facile guidare e scattare”, dice, “ma così riesco a fare le cose come intendo io, a ottenere le immagini desiderate”.
Nei suoi progetti futuri, rimane sempre quello di seguire nei trasferimenti i navigatori solitari, perché, sostiene, “vi è uno spirito particolare in chi compie certe imprese”: essere a bordo consente di fare fotografie che in un certo qual modo riflettono tale spirito e trasmettono il sapore intenso di queste esperienze uniche. “Comunque”, confessa Taylor, “non sono solo appassionato di fotografia: mi piace molto anche il video, lo vedo un po’ come se, in termini di parentela, fosse un cugino”. Anche per questo, coltiva un sogno: quello di recuperare, a Greenwich, il girato che Alan Villiers, marinaio e avventuriero australiano degli Anni 30, fece durante i suoi viaggi, perché il sapere proprio di chi conosceva il mare e i suoi segreti non vada perduto.
Libero adattamento per mareonline.it del testo di Ilaria Bellini pubblicato sul numero 70 di Arte Navale del febbraio/maggio 2012. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini di Robert James Taylor sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 5 Agosto 2020 da admin | in Storie | tag: Alan Villiers, Irving Johnson, James Robinson Taylor | commenti: 0Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024