Pirati, bucanieri, filibustieri protagonisti di incredibili avventure sui mari e gli oceani, fra arrembaggi, navi colate a picco, ricchissimi tesori razziati e spesso sepolti, ma anche terribili punizioni inferte, come il “giro di chiglia”, fiumi di rum scolati…. A loro nei secoli è stato dedicato un vero e proprio mare di libri e racconti capaci di far navigare i lettori con la fantasia come pochi altri. Mareonline ve ne propone una rassegna che spazia dalla storia alle curiosità. Come, per esempio, i loro piatti preferiti.
Henry Morgan, pirata gallese è stato un autentico terrore dei mari prima di trasformarsi in un “cacciatore” dei suoi stessi ex compagni di scorribande che per vendicarsi del tradimento, una volta trapassati, l’avrebbero “sepolto” in fondo al mare, dopo che il cimitero di Palisadoes a Port Royal, dove l’ex pirata diventato addirittura governatore della Giamaica era stato seppellito, fu sommerso da un violento uragano e la sua bara trascinata dal flutti fino alla costa. Henry Morgan è solo uno (insieme a Francesco Nau detto l’Olonese , al Capitano Kidd e ad altri corsari, pirati e bucanieri pronti a issare il Jolly Roger, la bandiera tradizionale dei pirati americani ed europei, con il simbolo del teschio con le ossa incrociate bianche su sfondo nero) dei protagonisti di questo libro che segue le rotte (e le imprese) della Filibusta, associazione di corsari e pirati venuti da Francia, Inghilterra e Paesi Bassi e rifugiatisi sull’isola Tortuga – a nord di Haiti – per allearsi contro gli spagnoli seminando il terrore nella seconda metà del Seicento nel mar dei Caraibi. Un libro che racconta le avventure di uomini pronti a sfidare in ogni istante la morte, di vite vissute cavalcando le onde più alte ma anche sprofondando nel buio degli abissi. (Autore: Alfred Sternbeck)
Le coste del Mediterraneo, fra la sponda cristiana e quella musulmana, fanno da sfondo a una lunga serie di arrembaggi e razzie portate a termine fra il 1500 e il 1700 dai corsari muniti di autorizzazione da parte dei propri governi che li autorizzavano a compiere queste imprese. Veri e propri guerriglieri del mare, in buona parte maghrebini insediati ad Algeri, Tunisi e Tripoli, ma anche equipaggio al soldo dell’impero ottomano oltre che italiani, francesi, maltesi, spagnoli. Un libro che fa salpare i lettori dai porti dove le navi corsare avevano la propria “base strategica” seguendole lungo le rotte scelte per le nuove missioni, raccontando le regole, e i rituali seguiti a bordo, da come veniva spartito il bottino a come era organizzato il commercio degli schiavi. (Autore: Salvatore Bono )
È un viaggio che molla gli ormeggi nell’VIII secolo per arrivare fino ai giorni nostri quello compiuto dall’autore, docente ed esperto di crimine organizzato, spaziando dai vichinghi del Nord Europa agli attuali pirati somali e nigeriani, attraverso i wokou lungo le coste della Cina, i dayak del Borneo, i bucanieri dei Caraibi, i corsari del Mediterraneo e le prime donne pirata. Un ritratto dei predoni del mare “tornati prepotentemente d’attualità” a partire dagli anni Ottanta, con il susseguirsi di notizie sulle scorrerie piratesche che ha riportato al centro della scena una minaccia che si riteneva ormai superata, dimostrando, fra assalti feroci ed equipaggi presi in ostaggio, che i pirati non hanno mai smesso di infestare i mari di tutto il mondo. (Autore: Peter Lehr)
Storie di pirati e piratesse del XVIII secolo
Ha “navigato” in un autentico mare di antichi documenti l’autrice di questo libro per raccontare le storie uniche e affascinanti di uomini , ma anche donne, pronti ad assalire e depredare quante più navi possibile per accumulare tesori, a volte ricchissimi, ma soprattutto per scoprire il “dietro le quinte” delle loro esistenze. Cercando di capire le ragioni che hanno spinto dei semplici uomini (e donne) di mare a mettersi per mare alla guida di ciurme di disperati raccolte nelle bettole più squallide, spesso portate a bordo in stato d’incoscienza causata dalle peggiori bevande alcoliche, ma anche quali governi europei erano davvero coinvolti nella guerra a questa piaga. (Autore: Lilla Annamaria Mariotti)
Pirati e corsari. Uomini e navi 1660-1830
Quello che viene comunemente chiamato il “periodo d’oro” della pirateria è datato tra il 1660 e il 1730, terminato il quale molti comandanti di nave si trasformarono in corsari, continuando di fatto a fare il “vecchio mestiere” ma questa volta con l’autorizzazione di un Governo. E attraversando i 70 anni dell’ “età dell’oro” della pirateria e il secolo successivo che questo libro ricostruisce le attività di comandanti ed equipaggi capaci di seminare il terrore nei Caraibi e lungo le coste atlantiche del continente americano, raccontando come e perché molti marinai diventarono pirati, descrivendo il loro abbigliamento, le armi, le navi che utilizzavano e le consuetudini su cui basavano la propria attività. (Autore: Angus Konstam)
Pirati. Flagello dei mari
Un bicchiere di ottimo rum invecchiato può essere il compagno ideale per la lettura di questo libro capace di far correre la fantasia lungo i mari di tutto il mondo, alla scoperta di navi, armi e tattiche di arrembaggio, tesori perduti, facendo letteralmente immergere i lettori nella vita della ciurma a bordo di una nave di pirati. Ma anche alla scoperta di “piratesse” spesso perfino più agguerrite e spietate dei loro colleghi maschi. (Autore: John Reeve Carpenter)
Pirati. Dalle origini ai giorni nostri, dai Caraibi alla Somalia
Sono in molti a collocare le ultime imprese dei pirati nel Settecento, dimenticando ben tre secoli di feroci scorribande, che si sono protratte fino a oggi. Una “dimenticanza” colmata da questo libro che spazia dalla navigazione ai tempi dai fenici gli odierni pirati delle coste somale, passando attraverso gli assalti nel Mediterraneoe e nell’Estremo Oriente. (Autori:Ignazio Cavarretta ed Eletta Revelli)
Pochi lo sanno, ma i più noti barbareschi, i corsari dell’Africa settentrionale, ufficiali del sultano di Costantinopoli, che guidavano le loro imbarcazioni veloci alla conquista delle coste del Mediterraneo, erano italiani: i fratelli Barbarossa, figli di un siciliano catturato e poi convertitosi all’Islam. Due protagonisti,di storie di razzie avvenute lungo le coste calabresi e siciliane arrivando fino a Nizza durate oltre un trentennio che rappresenta un capitolo particolarmente interessante di questo libro che presenta la storia della pirateria mediterranea tra XIV e XVI secolo. (Autore: Jacques Heers)
È una pagina del secolare confronto tra Islam e Cristianità ancora oggi spesso poco conosciuta quella raccontata da questo libro che attraversa i 300 anni , tra il XVI e il XIX secolo, durante i quali i corsari barbareschi costituirono un’importante, quanto allarmante, realtà dello scenario mediterraneo, muovendo dalle loro ”basi logistiche” nei porti di Algeri, Tunisi e Tripoli, sulle loro agili imbarcazioni per “andare a caccia” di navi europee cariche di merci e, spesso, denaro e oggetti preziosi. Un libro che racconta gli equipaggi europei vittime senza però dimenticare quando a vestire i panni dei predoni, con uguale se non a volte maggior ferocia, furono proprio gli europei. (Autore: Marco Lenci)
Ci sono storie che sono scomparse, come se fossero affondate nel buio degli abissi. A far riemergere quelle avvenute tra l’epopea di Napoleone e le imprese di Garibaldi, realizzate da marinai audaci capaci di compiere a volte imprese ai confini dell’impossibile, è questo libro che ha per protagonisti uomini al servizio di sovrani come Joseph Maillard, Leone Liuzzi, il marchese Pallavicino, Giuseppe Bavastro e altri ancora, alcuni dei quali cospirarono per liberare Napoleone da Sant’Elena. (Autore: AMassimo Novelli)
La storia della pirateria ha radici che affondano in tempi lontanissimi, addirittura nell’antica Roma. Ce lo ricorda questo libro che narra gli sforzi del Senato Romano per domare gli irriducibili predoni della Cilicia capaci di organizzare sulle coste desolate dell’Anatolia, una pirateria fatta non di poche ciurme ma di popoli interi, con città, porti e arsenali al servizio delle scorribande. Un nemico contro il quale dovettero confrontarsi personaggi come Pompeo e Cesare, che si misurarono contro i predoni del mare senza esclusione di colpi, con cinismo ma anchecon grande attenzione alla comunicazione nei confronti dell’opinione pubblica in patria, utilizzando proprio le guerre ai predoni per conquistare consensi e costruirsi una folgorante carriera politica. (Autore: Claude Sintes)
Le gesta sanguinarie e violente dei pirati del golfo di Aden e del mar del Giappone, dagli episodi leggendari del XVII secolo a quelli di metà Novecento, raccontate da un capitano carismatico capace di cogliere ogni minimo dettaglio dei personaggi del suo libro: dalle qualità marinaresche all’abilità amministrativa. Come nel caso del pirata francese Misson, che fondò con successo una colonia “su basi socialiste”, protagonista del libro insieme ad altri “colleghi” fra cui la famosissima piratessa cinese Ching Shih a capo di una flotta di 500 giunche. Un libro diviso per capitoli che corrispondono ad altrettante aree geografiche: dal Madagascar, considerato dai pirati un’ottima base per la sua posizione ma anche per il clima; al mare Arabico, dove agiva la famiglia degli Angria, famosa per aver sfidato la Compagnia delle Indie Orientali. (Autore: capitano Ag Course))
pubblicato il 2 Maggio 2021 da admin | in | commenti: 0