La grande nave passeggeri è stata spesso oggetto di accesi dibattiti da parte degli esteti, dei decoratori e degli architetti. E la sua duplice anima, di mezzo di trasporto e albergo galleggiante, con l’abbinamento di una miriade di discipline inerenti a tali funzioni, ha avuto difficoltà a trovare un punto d’incontro. Ci fu una fase iniziale, che va grosso modo dalla nascita del piroscafo (in origine un adattamento del grande veliero oceanico, come i celebri clipper a elica degli armatori liguri di fine Ottocento) alla prima decade del Novecento, nella quale l’arredo era lasciato alla tradizione del carpentiere navale che, nell’allestire le varie tughe in legno sui ponti, contenenti le sale di ritrovo dei passeggeri, provvedeva con lo stesso materiale a fornire tavoli, cassapanche e credenze dall’aspetto massiccio, spartano, anche scomodo, ma schiettamente e inconfondibilmente “navale”, immediatamente distinguibile da qualunque arredo di terraferma.
pubblicato il 18 Novembre 2020 da admin | in Storie | tag: Aldolfo Coppedé, Armando Brasini, arredi delle navi più kitsch, arredo delle barche, arredo delle navi, cantieri navali di Nicolò Odero a Sestri Ponente, Gustavo Pultizer Finali, Henry Dreyfuss, J.D. Heymann di Amburgo, Maurizio Eliseo, Nicolò Costanzi, Paolo Piccione, Waring & Gillow Ltd. di Londra | commenti: 0
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