Per spiegare la sua ricerca fotografica, Irene Taddei scomoda Italo Calvino che nelle “Città Invisibili” (1972) narra di un Marco Polo incapace di parlare il mandarino. Di fronte al Gran Khan il veneziano “non poteva esprimersi altrimenti che estraendo oggetti dalle sue valigie”. “Ecco”, spiega Irene, “le mie foto sono proprio come quegli oggetti: vogliono raccontare storia, parlare della realtà al di là delle apparenze più banali, dire a chi le guarda cose per ciascuno diverse, mandare messaggi, provocare emozione”. Volterrana, classe 1970, formazione artistica (istituto d’arte e poi facoltà di architettura), professione art-designer, Irene Taddei arriva alla fotografia per passione. “Ho cominciato a scattare con la reflex quando ero ancora a scuola: le immagini servivano per i miei progetti artistici e architettonici. Non mi sono più fermata”.
pubblicato il 10 Agosto 2020 da admin | in | tag: Irene Taddei, l'attimo fuggente della navigazione | commenti: 2Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024
mezzo milione di pagine viste solo ad agostochiamatelo piccolo.....