La tecnologia è stato il vento in grado di spingere le vele della nautica verso lidi sempre più lontani, ma spesso il viaggio ha portato con se l’eccessiva complicazione dei sistemi di controllo. Non è il caso di Maltese Falcon, il veliero più tecnologico del mondo dell’armatore Tom Perkins, magnate della Hewlett Packard, grande appassionato di mare e di barche e a sua volta supertecnico. Perkins dice che il suo motto è: “Easy sailing” e che il Maltese Falcon è molto easy. Cerchiamo di capire se è vero. Ci siamo fatti aiutare dall’ingegner Franco Torre, project manager della barca, che ci condurrà nei meandri tecnologici di questo straordinario veliero. «Tutta la parte tecnologica, totalmente o parzialmente innovativa, ruota intorno al sistema di rotazione degli alberi e alle operazioni di apertura o chiusura delle vele. Se vogliamo dare una corrispondenza a quelle che sono le operazioni veliche tradizionali”, spiega l’ingegner Torre, “si può dire che ruotare l’albero corrisponde a cazzare o lascare la vela, mentre la riduzione del piano velico, la classica Mano di terzaroli, corrisponde nel nostro sistema DynaRig alla chiusura di una o più vele. Il cuore, o se si preferisce il cervello di questo sistema velico, è il grande pannello di comando e di controllo
pubblicato il 22 Novembre 2017 da admin | in Barche a vela oltre i 15 metri, Cantieri imbarcazioni oltre 30 metri | tag: alberi in carbonio, Franco Torre, Perini Group, sistema DynaRig, Tom Perkins, veliero | commenti: 0
sfuggito all’apocalisse in AtlanticoAnch'io c'ero su quella nave con i miei genitori, avevo 3 anni. Ho ancora le foto