Ci sono molti modi per ricordare un viaggio e tenerne testimonianza. Fotografie e filmati la fanno naturalmente da padroni. E ora che ti posso mandare un mms con alle mie spalle la savana o gli iceberg dell’Antartide, non servono più nemmeno le cartoline. Quanto ai souvenir, ovunque ci si trovi sono prodotti in Cina. A che servirà mai riempirsene il trolley? Ma tutto questo vale per i turisti. Per i viaggiatori è tutta un’altra musica. Loro hanno alle spalle una lunga tradizione di quaderni fitti di appunti, di moleskine rigonfie di collages e di ritagli raccolti per via, di fogli sui quali le impressioni del luogo si risolvono in schizzi, disegni, addirittura acquarelli. È il mondo dei Diari di viaggio, un piccolo universo che a volte (e per fortuna) abbandona i recessi di un cassetto di scrivania, incontra il mondo editoriale e si trasforma in opere delicate e preziose per un pubblico limitato e colto, appassionato e curioso.
pubblicato il 13 Novembre 2021 da admin | in Storie | tag: Albert Brenet, antichi portolani, carnets de voyage, Carnets d’Eole, conte de La Pérouse, Farid e Abdelouahab, Giancarlo Iliprandi, Giuseppe Meroni, imbarcazioni malgasce di Yvon Le Corre, Isabelle Autissier, Jacques-Cartier, John Pendray, Joseph Vernet, Louis-Plhilippe Crépin, Sophie Ladame, taccuini di Antoine Roux sui velieri del Mediterraneo, taccuini di William Payne sulle imbarcazioni a Dover | commenti: 0
sfuggito all’apocalisse in AtlanticoAnch'io c'ero su quella nave con i miei genitori, avevo 3 anni. Ho ancora le foto