Sono numerosi i casi in cui un padre ha trasmesso con successo la propria arte al figlio: Thomas e James Edward Buttersworth sono un ottimo esempio. Thomas, il padre, nacque nell’isola di Wight il 5 maggio1768. Da ragazzo, per guadagnarsi da vivere, aveva fatto il marinaio e aveva imparato a conoscere il mare e i diversi tipi di imbarcazioni civili e militari. Nel 1795, in seguito alla guerra con la Francia, fu arruolato nella Royal Navy e prestò servizio sulle navi Enterprise e Caroline. Non sappiamo quando e come scoprì la sua passione per il disegno, né chi furono i suoi insegnanti: poco dopo il suo congedo, avvenuto nel 1800, si stabilì a Londra e iniziò la sua attività di pittore al servizio della East India Company, per la quale dipinse numerosi ship portraits e scene di battaglie.
Oltre ad essere artisticamente rilevanti, le sue opere costituiscono un importante documento storico e forniscono agli studiosi innumerevoli informazioni sullo svolgimento di alcuni episodi di famose battaglie navali e sulle tecniche di combattimento allora praticate.
Il National Maritime Museum di Greenwich conserva dodici dipinti e 27 acquerelli, tra cui Nelson’s inshore blockading squadron at Cadiz. July 1797, un episodio al quale, con molta probabilità, l’artista partecipò personalmente; The Battle of Trafalgar: beginning of the action; The Battle of Trafalgar: end of the action; Attack on H.M.S. Aurora by Pirates. Durante la sua vita Thomas Buttersworth partecipò a pochissime esposizioni pubbliche. Non avendo seguito corsi di studi regolari aveva poche conoscenze negli ambienti accademici dove c’erano coloro che selezionavano i dipinti da esporre nelle grandi mostre ufficiali. Tuttavia, eseguendo quadri su commissione, aveva una clientela sufficientemente ampia e affezionata al suo lavoro.
Per questo motivo possediamo poche scarne informazioni sulla sua carriera artistica: fino a pochi anni fa si pensava che fosse morto nel 1830, ma recentemente si è scoperto che era ancora vivo nel 1842, quando dipinse un quadro raffigurante la visita della regina Vittoria a Edimburgo, avvenuta proprio in quell’anno.
La sua eredità fu raccolta con successo ancora maggiore dal figlio, James Edward, nato a Londra nel 1817. Questi studiò le tecniche pittoriche sotto la guida del padre e poco dopo la sua morte, nel 1845, si trasferì negli Stati Uniti, a West Hoboken (ora Union City), nel New Jersey. Il 22 agosto 1851 si recò all’isola di Wight, per assistere alla Hundred Pound Cup, un trofeo che fu successivamente ribattezzato con il nome, oggi notissimo, di America’s Cup. Il pittore rimase affascinato dalle sfide tra quelle splendide barche a vela e realizzò numerosi disegni e dipinti, che presentò alle mostre organizzate dalla American Union Art, dove furono giudicati in maniera molto positiva dai critici e dai collezionisti statunitensi. Nel 1854 aprì un proprio studio a Brooklyn e divenne famoso per i suoi ship portraits, ma soprattutto per i dipinti raffiguranti regate. James era molto conosciuto e apprezzato per la precisione nel disegno e la non comune capacità di rendere alla perfezione i minimi dettagli delle imbarcazioni, dalle vele al sartiame, dalla presenza di uccelli sullo sfondo alla distribuzione delle nuvole nel cielo. Nello stesso tempo egli era capace di arricchire le sue immagini con elementi narrativi, talvolta drammatici, che rendevano i suoi quadri ancor più emozionanti. Ricordiamo, per esempio, Wreck of the U.S.M. Steam Ship Arctic, che rievoca la collisione avvenuta il 27 settembre 1854 tra le navi Arctic e Vesta a causa della fitta nebbia. L’Arctic fu gravemente danneggiata e affondò in sole cinque ore, causando la morte di trecento persone. Le tele di James Edward Buttersworth celebrarono un’epoca magica, eroica e per certi versi irripetibile, chiamata giustamente Golden Age of Sail. Oltre alle navi egli era interessato anche ai luoghi storicamente importanti, come si vede nel dipinto intitolato Pilot Vessel off Sandy Hook Lighthouse, in cui si vede il famoso faro Sandy Hook, una torre ottagonale, completata nel 1764 da Isaac Conroe.
Nella sua lunga carriera James Edward Buttersworth realizzò più di seicento dipinti, attualmente conservati nelle maggiori collezioni private e pubbliche. La sua ultima serie fu dedicata alla America’s Cup del 1893, pochi mesi prima della sua morte, avvenuta l’anno seguente, e proprio negli stessi mesi in cui la tecnica della stampa fotografica era migliorata a tal punto da rappresentare un serio concorrente alla pittura. La popolarità di James Edward Buttersworth è testimoniata anche dalle innumerevoli litografie, tratte dai suoi dipinti, pubblicate da Nathaniel Currier e James Merritt Ives. Nel 1999 fu accolto nella America’s Cup Hall of Fame. Dal 28 marzo al 5 luglio 2009 i suoi quadri sono stati protagonisti di un’importante mostra allestita al Bruce Museum, nel Connecticut, organizzata da Mystic Seaport, che possiede più di cinquanta opere dell’artista.
Testo di Gabriele Crepaldi pubblicato sul numero 68 di Arte Navale dell’ottobre novembre 2011. Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 9 Luglio 2019 da admin | in Quadri, Quadri & arredi | tag: American Union Art, America’s Cup, collisione tra le navi Arctic e Vesta, faro Sandy Hook, Golden Age of Sail, Hundred Pound Cup, James Edward Buttersworth, Mystic Seaport, National Maritime Museum di Greenwich, ship portraits, Thomas Buttersworth | commenti: 0
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