I dipinti di Montague Dawson sono tra i più amati e ricercati dai collezionisti di tutto il mondo. Per questo motivo essi compaiono regolarmente nelle maggiori vendite all’asta internazionali e spuntano quasi sempre cifre ragguardevoli. Il suo attuale record è stato fatto registrare da Christie’s a New York il 27 luglio 2006: in quell’occasione la suggestiva tela intitolata The Wing of Dawn: Lord Nelson’s immortal flagship Victory emerging from the early morning haze, stimata 150.000/250.000 dollari, è stata contesa fino a 508.800 dollari (circa 387 mila euro). Non meno rilevanti i prezzi pagati per The Arrival, the Thetis (circa 382 mila euro il 2 dicembre 2005 da Sotheby’s a New York), The Action between H.M.S. Shannon and the USS Chesapeake (circa 381 mila Euro da Christie’s a New York il primo febbraio 2006), The fabled Tea Clipper Taeping running in light winds (circa 309 mila euro il primo febbraio 2006 da Christie’s a New York) e Clipper Ship in a moonlit sea (circa 283 mila euro da Sotheby’s a New York il 18 aprile 2007).
Ovviamente anche i suoi disegni sono molto quotati, in particolare gli acquerelli: The Race è stato acquistato da Sotheby’s a Londra il 3 maggio 2000 per 26 mila sterline, A Fair Wind, è stato pagato 30 mila sterline il 17 dicembre 2009 da Sotheby’s a Londra e The Thomas Stephens at Sea è stato comperato per 16 mila sterline da Christie’s a Londra l’11 maggio 2000. Molto più accessibili, ma egualmente belle, le litografie e le stampe, vendute in asta tra i 100 e i 500 euro. Se i collezionisti privati si contendono le opere di Montague Dawson, i musei non sono da meno: dal North Carolina Museum of Art alla Southampton City Art Gallery, dal Royal Naval Museum di Portsmouth al National Maritime Museum di Greenwich e altri ancora. Montague Dawson nacque a Chiswick nel 1895.
Suo nonno Henry Dawson (1811 – 1878) era stato un discreto pittore di paesaggi e marine, mentre suo padre era un appassionato velista. Egli trascorse la sua infanzia a Southampton, dove si dedicò al disegno e alla pittura da autodidatta. Intorno al 1910 iniziò a lavorare per uno studio di grafica pubblicitaria in Bedford Row a Londra. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si arruolò nella Royal Navy. Mentre prestava servizio a Falmouth ebbe la possibilità di conoscere il pittore di marina Charles Napier Hemy (1841-1917), che gli diede utili consigli tecnici e stilistici, influenzando in maniera considerevole la sua maturazione artistica. Finita la guerra il giovane Montague decise di dedicarsi a tempo pieno alla pittura a soggetto marinaro. Nel 1924 fu incaricato di eseguire disegni e dipinti durante una lunga spedizione nei mari del Sud sulla nave St. George. Le illustrazioni che ricavò durante questa esperienza furono pubblicate sulla rivista Graphic e furono molto apprezzate. Tra il 1917 e il 1936 espose alla Royal Academy, dove ricevette ottimi giudizi da parte della critica e riscosse l’attenzione di molti facoltosi collezionisti. Nel 1930 si trasferì a Milford-Upon-Sea, nell’Hampshire, dove allestì il suo studio. Negli stessi anni firmò un contratto con i mercanti d’arte Frost & Read, che si preoccuparono di curare le vendite dei suoi dipinti. Durante la seconda guerra mondiale lavorò come artista di guerra: tra i molti episodi bellici di cui fu testimone diretto, fu presente alla resa della flotta tedesca ed eseguì una serie di disegni che apparvero sul giornale The Sphere. Alla fine del conflitto riprese la sua attività professionale, specializzandosi nelle tele a soggetto storico, nelle battaglie navali e soprattutto nei dipinti raffiguranti grandi velieri che navigano in mare aperto.
Quest’ultimo soggetto lo rese famoso e decretò il suo vasto successo: già alla fine degli anni Cinquanta era considerato uno dei maggiori pittori di marina e poteva contare, tra i suoi clienti, la famiglia reale britannica e due presidenti statunitensi, Dwight D. Eisenhower e Lyndon B. Johnson. Uno dei suoi punti di forza era la tecnica pittorica, che egli padroneggiava con straordinaria sicurezza: anche se non aveva alle spalle un curriculum di studi artistici seppe diventare un abile disegnatore, a volte perfino maniacale nei dettagli e perfezionista fino all’ossessione, un attento conoscitore della prospettiva, di cui si serviva per stupire gli spettatori costruendo, con incomparabile maestria, scenari imponenti e maestosi, ma soprattutto era estremamente attento nel dosare le luci e i colori, così da rendere le sue immagini realistiche e immediate, vive e dinamiche. In alcuni casi il pittore sceglieva un punto di vista elevato, per dare l’opportunità di ammirare le navi in tutta la loro bellezza. In altre opere invece il punto di vista era basso, quasi al livello del mare, così che lo spettatore si sentisse schiacciato e sopraffatto dall’incedere solenne della grande imbarcazione, di cui si poteva scorgere solo la grande prua che solcava senza timore le onde più impetuose.
Montague Dawson seppe capire che nei decenni in cui la tecnologia aveva radicalmente mutato il modo di navigare, creando solidi e potenti transatlantici a motore, la gente amava ancora fantasticare sui grandi velieri che per tutto il XVIII e XIX secolo avevano solcato gli oceani, sfidando ogni genere di pericolo e scrivendo pagine leggendarie, enfatizzate da poeti e romanzieri di ogni nazione. Poco importa se gli storici ci raccontavano con dovizia di particolari la vita durissima e le pessime condizioni a cui i marinai erano costretti; il pubblico che ammirava (e acquistava) i suoi quadri, rimaneva letteralmente estasiato davanti ai grandi velieri che affrontavano indomiti le onde, con le vele gonfiate dal vento impetuoso. Le sue tele fecero rivivere l’epopea dei Clipper, le veloci navi a vela a tre o più alberi adibite al trasporto delle merci sulle rotte oceaniche, tanto da essere soprannominato the king of the clipper ship artistis Tra il 1946 e il 1964 Dawson espose regolarmente per la Royal Society of Marine Artists, di cui era un membro influente, e in molte altre rassegna collettive e individuali in Gran Bretagna e in altri Paesi. Morì a Midhurst, nel Sussex, nel 1973.
Testo di Gabriele Crepaldi pubblicato sul numero 71 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale.Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 10 Maggio 2018 da admin | in Quadri, Quadri & arredi | tag: Arte Navale, dipinti di Montague Dawson, Gabriele Crepaldi, grandi pittori di mare, mercanti d’arte Frost & Read, the king of the clipper ship artistis | commenti: 0