Era considerata l’erede dei transatlantici degli anni ‘30. Ma l’Andrea Doria, costruita dai cantieri navali Ansaldo di Genova, capace di ospitare 1241 passeggeri, era considerata anche la nave più bella e più veloce della flotta italiana. Una bellezza svanita velocemente, nel giro di una notte, quella del 25 luglio 1956 quando il vanto nella cantieristica italiana venne speronato, a largo della costa di Nantucket, dalla nave svedese Stockholm della Swedish America Line. Affondando dopo 11 interminabili ore di agonia. Un affondamento, destinato a finire al centro di un autentico caso internazionale, raccontato in un documentario di Giuseppe Giannotti, in onda mercoledì 22 luglio alle 22.10 su Rai Storia (canale 54). Un documentario che ripercorre la tragedia a partire dalle 23.10 quando il transatlantico, diretto a New York, viene speronato inclinandosi su un lato e perdendo la metà delle scialuppe di salvataggio fino all’affondamento, che provocò 46vittime. Un bilancio che avrebbe potuto essere ben più tragico senza il tempestivo intervento dei soccorritori, rivissuto grazie a immagini d’archivio e all testimonianze di alcuni sopravvissuti a quel naufragio come Guido Badano, secondo ufficiale dellAndrea Doria; Emilio Bertini, commissario di bordo; e Vincenzo Della Torre, aiuto cuoco.
pubblicato il 21 Luglio 2020 da admin | in | tag: affondamento dell'Andrea Doria, Andrea Doria, Ansaldo di Genova, Emilio Bertini, Giuseppe Giannotti, Guido Badano, Rai Storia, Stockholm, Swedish America Line, Vincenzo Della Torre | commenti: 0