Come va il mercato immobiliare della casa al mare? Quali sono le zone costiere del Belpaese dove il mattone turistico continua a tenere e quali invece dove sta “affondando? E, ancora, quali sono le tipologie abitative più richieste? E, soprattutto: quali sono i prezzi a cui fare riferimento per acquistare o vendere una casa al mare? Tutte domande che trovano una precisa risposta in un’analisi del settore elaborata dall’Ufficio studi di Tecnocasa che ha realizzato una vera e propria Borsa immobiliare del settore immobiliare turistico marino fornendo i costi per case nuove e usate, signorili ed economiche, suddivise per zone più o meno di prestigio nell’ambito della stessa località turistica (per prendere visione di tutti i prezzi, regione per regione, cliccate qui). L’analisi evidenzia come le tipologie abitative più richieste, in particolare dagli italiani, siano il bilocale e il trilocale di piccola dimensione, posizionati preferibilmente a pochi passi dalla spiaggia oppure in zone ben servite, dotate di spazio esterno vivibile e con vista mare. Quando le possibilità economiche lo consentono si sceglie il fronte mare ovviamente più costoso rispetto alle soluzioni situate in altri punti della località marittima, data anche bassa offerta abitativa.
Si tendono a preferire le regioni più vicine al luogo di residenza, al fine di poter utilizzare l’immobile non solo durante il periodo estivo ma anche in inverno e durante i week end. Gli acquirenti stranieri prediligono invece le soluzioni indipendenti, meglio se posizionate in zone tranquille, a volte anche più distanti dal mare ma con vista panoramica. Tra coloro che acquistano nelle località di mare italiane si segnalano russi, tedeschi, inglesi e olandesi. Per analizzare poi nel dettaglio l’andamento del mercato turistico della seconda casa al mare, Tecnocasa ha poi suddiviso l’Italia in tre fasce, nord centro e sud, cogliendo luci e ombre.
Lo studio ha evidenziato come nel nord Italia tengano bene le province dell’Emilia Romagna (con un leggero calo dell’1,7 per cento, sostenute in particolare da Cervia, dove è sempre apprezzata la zona mare Pineta che ha un’offerta abitativa più signorile mentre sono in calo invece i valori delle zone dell’entroterra) e da e Milano Marittima. In lieve ribasso anche le località più interne di Riccione mentre mantengono il valore le soluzioni posizionate sulla passeggiata per eccellenza di Riccione, viale Ceccarini. Ottimistiche le previsioni per il tratto fra Gatteo Mare e Cesenatico dove sorgeranno strutture alberghiere e sportive.
In Liguria, dove si registra una contrazione dell’ 1,8 per cento, Imperia è la provincia che ha ottenuto il migliore risultato contenendo il ribasso dei valori dell’1 per cento. Ad Arma di Taggia, Bordighera e Ventimiglia, dove la maggior domanda interessa acquirenti di regioni limitrofe, si registrano anche delle richieste da parte di inglesi, tedeschi ed olandesi interessati per lo più a rustici da ristrutturare. Stabili i valori di Lignano Sabbiadoro in Friuli Venezia Giulia.
Nel Centro Italia l’andamento dei prezzi è stato abbastanza uniforme in tutte le regioni: l’Abruzzo chiude con una variazione dei prezzi di – 3,5 per cento (Pescara è stata la provincia che ha avuto il ribasso più evidente); il Lazio del -3,9 per cento con la contrazione maggiore nella provincia di Roma e la Toscana con -3 per cento.
In Toscana da segnalare il “caso” di San Vincenzo al Mare, dove la buonissima tenuta dei valori sul lungomare è legata anche alla realizzazione del porto turistico completato da circa un anno, mentre nel resto della cittadina i valori sono al ribasso. A conferma che nuove infrastrutture di qualità oltre a essere indispensabili per lo sviluppo della nautica da diporto, possono rilanciare anche il settore immobiliare. Nel Lazio a Sperlonga si registra una diminuzione della domanda di stranieri e quello che ancora decidono di comprare si spostano nell’entroterra alla ricerca di rustici. Il Centro di Sperlonga, distante dal mare è scelto per lo più da amatori di certe tipologie immobiliari.
Per quanto riguarda il Sud Italia e le isole il ribasso più forte è stato individuato in Campania (- 6,8 per cento), seguito dal Molise (-6,7 per cento). In Campania sono in calo i valori a Ischia e Amalfi dove la la tipologia apprezzata è il rustico da ristrutturare; a Positano si riscontrano invece richieste di tipologie di pregio o soluzioni indipendenti da parte di americani, britannici, tedeschi e australiani.
La Puglia (- 3 per cento) registra in diminuzione le province di Lecce e di Foggia. A Vieste la domanda di seconda casa si divide tra chi ha budget contenuti e si orienta su piccole soluzioni e chi invece cerca abitazioni di prestigio con vista mare. Nel Salento a Gallipoli si sono mossi piccoli investitori alla ricerca di piccoli tagli ma resiste la domanda di amatori delle case tipiche leccesi situate nel centro storico di cui c’è bassa offerta. A Ugento si ha una buona domanda per case d’epoca nel centro storico da destinare a B&B. La ricerca di ville singoli e di pregio porta i potenziali acquirenti a indirizzarsi verso i tratti della costa tra Castro, Tricase, Santa Maria di Leuca, località dove gli acquirenti sono spesso del Nord Italia e talvolta inglesi e francesi.
La Calabria (- 2,8 per cento) vede in ribasso i prezzi nelle province di Cosenza e di Catanzaro. A Scalea si registrano compravendite da parte di russi con bassa disponibilità di spesa. La Sardegna chiude con – 2,5 per cento e la Sicilia con (- 1,3 per cento). In Sicilia, a Taormina si registra un mercato rallentato a causa del gap esistente tra le richieste dei proprietari e la disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti. Si preferiscono le zone centrali.
In Sardegna a San Teodoro si segnala un ritorno all’acquisto di persone del posto attratti dai prezzi più bassi. Tra le zone apprezzate Straulas Budditugliu per i prezzi contenuti e Coda Cavallo, Cala Girgolu e Cala Ginepro per chi ha budget elevati. A Pula, grazie ai collegamenti aerei diretti, iniziano ad affacciarsi acquirenti svizzeri e francesi e si indirizzano su Chia e Santa Margherita di Pula. A Porto Rotondo gli acquirenti arrivano dal Nord Italia e ci sono sporadiche presenze di russi. Apprezzate le abitazioni sul lungomare di Punta Lada e Punta Volpe.
I top prices? Macché Porto Rotondo, a Varigotti un appartamento può costare 11mila euro al metro quadrato…
Tra le località più costose si segnalano: in Liguria, Varigotti con top prices di 11000 euro al metro quadrato, Alassio e Finale Ligure Marina con 10000 euro al metro, Varazze e Sestri Levante con 9000 euro. In Emilia Romagna, Riccione con 8200 euro al metroquadrato e Milano Marittima con 8000 euro.
pubblicato il 19 Settembre 2012 da admin | in | tag: Borsa immobiliare turistica, mattone turistico, mercato immobiliare della casa al mare, seconde case al mare, Ufficio studi Tecnocasa | commenti: 1
Acquistare una casa al mare? È un buon investimento.