Quattro dei luoghi più belli del Mediterraneo per una regata che definire originale è forse poco. Saint Tropez, Sardegna (a Porto Rotondo), Sicilia (Trapani o Palermo, a seconda degli anni), Malta. Seicentotrenta miglia di mare, circa due settimane di onde e vento, venticinque imbarcazioni in lotta per un premio singolare. Questi i numeri del Trofeo Bailli de Suffren, l’unica regata-crociera d’altura in Mediterraneo riservata alle barche a vela d’epoca, classiche e Spirit of Tradition, giunta nel 2015 alla sua quattordicesima edizione. Main sponsor della manifestazione sarà Camper & Nicholsons, che a fine regata accoglierà la flotta al Grand Harbour Marina di Malta per la premiazione e la cena dei corsari. Il nome della manifestazione deriva da quello di Pierre André de Suffren, ammiraglio francese del XVIII secolo originario di Saint Tropez, conosciuto dai marinai e soprattutto dai suoi nemici come ammiraglio Satana. La sua reputazione in Francia è pari a quella di cui gode l’ammiraglio Nelson in Gran Bretagna. De Suffren, morto in duello nel 1788, trascorse parte della sua vita a Malta, dove fu insignito del titolo di balivo di Suffren dai Cavalieri di San Giovanni.
Nel 2001 il franco-tedesco Henri-Christian Schroeder, anima e commodoro del Bailli, e i francesi Christian Benoit e Pierre Hugo decisero di dare vita a una regata caratterizzata dal motto: “essere seri senza prendersi troppo sul serio”. In palio una replica della sciabola d’onore di De Suffren. Innumerevoli le imbarcazioni che fino a oggi hanno preso parte al trofeo, molte delle quali legate all’epoca d’oro dello yachting e tutte sicuramente ricche di fascino. Tra queste i cutter aurici Moonbeam III del 1903 e Moonbeam IV del 1914, quest’ultimo noto anche per essere stato lo yacht sul quale il Principe Ranieri di Monaco fece il viaggio di nozze dopo il matrimonio con Grace Kelly. Non sono mancati giganti del mare come la goletta a tre alberi di 69 metri Atlantic, replica dello schooner americano sul quale nel 1905 il leggendario skipper Charlie Barr si aggiudicò la regata transatlantica Kaiser’s Cup. O il 40 metri Eleonora, ricostruzione di uno dei nove Big Class Racing Schooners. L’originale, di nome Westward, venne fatta saltare con l’esplosivo nel 1947 nel Canale della Manica perché i suoi armatori non erano in grado di mantenerla in ottimo stato. Tra gli altri scafi partecipanti i 15 metri Stazza Internazionale Mariska, Lelantina, Adria, Amadour (lo scafo del 1938 vincitore dell’edizione 2014), Irina VII, Aschanti IV, la plurititolata Rowdy, Cin Cin e il ketch Tioga of Hamburg, uno Spirit of Tradition costruito in legno nel 2013 sul Lago di Costanza. Da non dimenticare Vistona, il cutter aurico del 1937 di Gian Battista Borea d’Olmo, capitano della flotta, che ha sempre partecipato al Bailli fin dalla prima edizione. Ogni anno lui e la sorella Ottavia coinvolgono un equipaggio di amici ai quali trasmettono insegnamenti legati alla conduzione di uno scafo d’epoca. Le classi Vintage e Classic si confrontano secondo il regolamento di stazza CIM, mentre gli Spirit of Tradition adottano il sistema IRC.
L’edizione 2015 prevede la partenza della flotta da Saint Tropez sabato 27 giugno. Dopo 193 miglia di mare le imbarcazioni si ormeggeranno sulle banchine dello Yacht Club Porto Rotondo, in Sardegna. Da qui ripartiranno con destinazione Castellammare del Golfo (240 miglia), in provincia di Trapani, località assurta recentemente agli onori delle cronache per le visite compiute dal neopresidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella al cimitero dove riposano il padre Bernardo, il fratello Piersanti, assassinato dalla mafia nel 1980, e la moglie Marisa. Dopo altre 197 miglia la flotta farà il suo ingresso trionfale a La Valletta. Sarà l’occasione per visitare l’isola, la Medina e il Museo Marittimo di Vittoriosa, uno tra i più interessanti d’Europa. Al Bailli le barche avranno modo di vivere tutte le classiche situazioni legate alla vela d’altura: dal mare agitato alle calme piatte, dal passaggio delle Bocche di Bonifacio con 40 nodi di vento, sfiorando mede e scogli, all’avvicinamento al Grand Harbour di Malta facendo lo slalom tra i traghetti che collegano le isole di Gozo e Comino.
E poi, ancora, le albe e i tramonti, le boline interminabili, gli incontri coi delfini e l’accoglienza nei porti, dove è consuetudine che ogni barca giunta all’ormeggio attenda l’arrivo della successiva per offrirle una bottiglia di benvenuto. Tutte le imbarcazioni osservano in mare e a terra un codice di buona condotta basato su spirito cavalleresco, rispetto delle regole, onestà e voglia di divertirsi. E per chi arriva ultimo? Anche l’ultimo classificato potrà aggiudicarsi una sciabola, ma di legno, come quella vinta nel 2014 dalla goletta aurica Sitting Bull del 1974. Potrà sembrare paradossale, ma ogni anno ci sono barche che lottano anche per raggiungere questo singolare traguardo.
Testo di Paolo Maccione, pubblicato sul numero 87 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini di Paolo Maccione sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 13 Giugno 2015 da admin | in Marina in Italia, Marina nel mondo, Regate in Italia, Regate nel mondo | tag: ammiraglio Satana, Bailli de Suffren, Camper & Nicholsons, Grand Harbour marina Malta, Moonbeam IV, regata d'altura nel Mediterraneo, regata diabolica | commenti: 0Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024