Vedere l’immagine di una vecchia e arrugginita lavatrice gettata in fondo al mare fa letteralmente affondare in un mare di sensazioni: tristezza e paura, di fronte alla prospettiva del pianeta che “erediteranno” i nostri figli, nipoti; rabbia, profondissima, nei confronti di una fetta dell’umanità la cui imbecillità è profonda come la fossa delle Marianne. Vedere l’immagine di quel vecchio elettrodomestico agganciato da due sommozzatori a un pallone di sollevamento capace di riportarla in superficie, ripulendo i fondali da quella orrenda spazzatura, fa emergere invece un senso di gioia, al pensiero che esistano persone che non si arrendono a chi ha la spazzatura nel cervello, pronti a difendere un mondo preziosissimo per il pianeta come quello sommerso. Un’immagine che, pur nella “bruttezza del suo soggetto” fotografa alla perfezione la bellezza di iniziative come quella durante la quale è stata scattata: un’edizione di “Fondali puliti”, operazione ecologica ideata da Gianni Risso, giornalista e fotografo subacqueo collaboratore delle più importanti riviste di settore del mondo. Un’iniziativa nata oltre 50 anni fa, nel 1971, mentre , racconta l’ideatore, “con un gruppo di sub mi sono dato appuntamento nella baia di San Fruttuoso di Camogli per fare una visita al Cristo degli abissi. Scesi alla profondità di 17 metri, ci siamo ritrovati al cospetto della celebre statua, alta più di due metri, , ma purtroppo anche a uno scenario tutto attorno desolante: rifiuti di ogni genere, dalle lattine alle bottiglie, dai sacchetti di plastica a spezzoni di cime e catene. Uno “spettacolo” che ci ha messo subito a disagio, ma che ha fatto scattare altrettanto rapidamente in noi il desiderio di togliere tutta quella robaccia che circondava l’immagine, simbolo della cristianità a cui si deve rispetto e far tornare il fondale pulito, nel suo stato naturale. In altre parole quello spettacolo tristissimo ha fatto riemergere l’educazione ecologica tipica di noi sub, una cultura che si forma naturalmente a contatto con il mare, con le immersioni, dove si possono scovare e apprezzare le molte bellezze nascoste e incontaminate. Chi si immerge e scopre questi scenari, sente il dovere di proteggere e salvaguardare queste naturali bellezze, per noi e per i nostri figli”. Una cultura che ha spinto il gruppo di amici in immersione a “cominciare subito, spontaneamente, a raccogliere quell’immondizia sommersa per portarla in superficie sulle due barche d’appoggio”, ricorda sempre l’uomo che ha raccontato come pochi altri, per oltre cinque decenni, con parole e immagini il mondo sommerso, “decidendo in quegli stessi istanti che quel gesto di pulire per ridare dignità ai fondali, nel rispetto della natura (oltre che, in quel caso, della religione) l’avrei fatto anche altrove che farlo sarebbe dovuta diventare una vera e propria missione. Per me e per altri amici e compagni d’immersione altrettanto decisi nello sposare la causa. Anche il nome, “Fondali Puliti”, è emerso immediatamente, quel giorno e oggi sono davvero orgoglioso che quelle due semplici parole siano diventate immediatamente riconoscibili, capaci di raccontare in un secondo l’importanza e il valore di un’operazione ecologica, pratica, concreta, diventata un evento nazionale conosciutissimo anche oltre frontiera”. Grazie anche, anzi soprattutto, alla capacità di Gianni Risso di coinvolgere tanti volontari tra i sub, ma anche tra pescatori e perfino turisti in vacanza, pronti a mettersi al lavoro per avere il loro mare e la loro spiaggia puliti”. Missione non facile da portare a termine anche “perché all’inizio la mia idea, aggiunge il “fondatore” di Fondali puliti, “a dir la verità sembrava utopia. L’ecologia non era ancora di moda e la sensibilità per l’ambiente era realmente scarsa. Quando parlavo del mio progetto di lanciare i subacquei in una operazione di pulizia dei fondali in volontariato, la maggior parte delle persone mi considerava un sognatore o un marziano. Per il primo anno iniziammo così coinvolgendo solo i soci del mio club CI CA Sub Bogliasco ma già l’anno seguente a questa piccolissima prima “unità operativa” si erano uniti entusiasti sub di altri club della provincia di Genova, primi fra tutti Club Sub Sestri Levante e Club Sub Chiavari destinati ad avere un ruolo importante nel trainare l’iniziativa. Con il risultato di far crescere il numero di sub pronti a indossare, con la muta, anche i panni di “spazzini del mare” , con sempre più volontari a” pescatori subacquei, quindi ottimi conoscitori dei fondali, desiderosi di mantenerli integri”. Una crescita comunque lenta nei primi anni, “con i quotidiani genovesi che si occupavano di noi più che altro perché si trattava di un fatto curioso e originale più che per una reale convinzione che l’iniziativa avesse grandi prospettive “, fino alla svolta decisiva, all’inizio degli anni novanta, “quando grazie al patrocinio della 3M Italia e di alcune riviste, con cui collaboravo, Sub in prima linea, l’iniziativa emerse il tutta la sua importanza per l’ambiente, con una delle più riuscite edizioni che raggiunse le cifre record di ben 135 operazioni di pulizia con 150 club partecipanti con ben 6600 sommozzatori in acqua e 170 tonnellate di rifiuti prelevati dai fondali”. Numeri impressionanti che fanno capire la straordinaria importanza di un’iniziativa pronta a tornare, con Gianni Risso ancora nel ruolo di “comandante delle operazioni”, per riportare a galla di tutto. “Materiali plastici d’ogni tipo, frammenti di imbarcazioni, bottiglie, contenitori, sacche e buste di nylon, tubi, reti da pesca abbandonate, copertoni d’auto, elettrodomestici, batterie d’auto, motorini, sanitari, mobili da giardino, ombrelloni, barattoli metallici, bombole per gas liquidi, lattine, residuati bellici, cordame, fusti, siringhe, reti da letto”, elenca Gianni Risso, a dimostrazione che “la strada da percorrere per far sì che la sostenibilità ambientale entri in profondità nella mente di tutti è ancora lunga”. L’appuntamento con le prossime edizioni di Fondali Puliti è per domenica 15 luglio a Sestri Levante nella Baia del Silenzio “con in abbinamento una caccia al tesoro per i ragazzini”; e a Recco l’11 o il 12 ottobre dopo i fuochi artificiali dell’8 ottobre. Da definire sono invece ancora ancora le date di Bogliasco e Alassio. Chi volesse saperne di più, o magari sostenere anche economicamente le iniziative, può inviare una e mail direttamente a Gianni Risso, all’indirizzo rissosub@gmail.com. “Ogni singolo contributo è importante in questa battaglia di civiltà ed educazione”, conclude Gianni Risso, a cui brillano gli occhi sfogliando immagini di edizioni passate che hanno visto anche protagonisti famosi delle operazioni Fondali Puliti: Jacques Mayol immortalato all’Isola d’Elba, Gianluca Genoni presente a più eventi in Liguria; Marco Predolin all’Isola d’Elba e a Bogliasco, Angelo Azzinari a Portofino, Marina Kazankova a Zoagli. Protagonisti orgogliosi di fare ritorno a casa magari indossando una t-shirt realizzata per ricordare l’evento, grazie anche ad aziende pronte a dimostrare concretamente la propria sensibilità contribuendo a sostenere le spese, comprese quelle per offrire un pranzo ai volontari, o più semplicemente fornendo materiali. “Aziende amiche dei mari puliti” conclude Gianni Risso, “come 3M scotch, partner per diversi anni; Biscaldi di Genova; e dal 2019 Riso Scotti Snack della quale l’amministratore delegato Rosa Maria Giupponi è una convinta paladina del rispetto e della tutela ambientale. Senza dimenticare Massimo Maggi, fra gli amici più preziosi di Fondali Puliti, proprietario di una casa produttrice di orologi subacquei ,la Maggi Officine, che vanta decenni di esperienza nel settore produttivo dell’orologeria professionale e da decenni ormai contribuisce al successo delle nostre iniziative.i. Un imprenditore legato a doppio filo al mare con una passione profondissima per la tutela ambientale che lo spinge a prendere parte personalmente alle operazioni di pulizia dei fondali, immergendosi con i volontari”. E senza dimenticare neppure la ditta Italsub di Chiavari “il cui titolare ci supporta per i recuperi più impegnativi.”, o la Cressi sub di Genova. Tutti preziosi protagonisti di un’iniziativa fra le più preziose per la difesa dei fondali…”. Ultima annotazione, ma non certo per importanza: ” Fondali Puliti è diventato un importante “tassello” nel “mosaico” del progetto Plastron, presentato il 17 aprile all’Università di Genova che ha l’ambizioso obiettivo di migliorare la gestione dei rifiuti in mare, trasformandoli in materiali di uso quotidiano e vuol favorire la sostenibilità delle comunità a livello locale fornendo conoscenze e strumenti per la raccolta e la trasformazione della plastica lungo costa, nei porti turistici e in mare. Un progetto nato da un’idea di UniGe sviluppata dal ricercatore Mattia Frascio che gode del partnernariato composto da Confservizi Cispel Toscana, Comune di Stintino, Università degli Studi di Genova, Città di Île Rousse (Corsica), Mediterranean Sea and Coast Foundation (MEedsea), Université de la Côte d’Azur, e Arrr, Agenzia regionale recupero risorse “.
pubblicato il 4 Luglio 2024 da admin |
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