Hendrick Cornelisz Vroom è considerato, a ragione, uno dei fondatori e uno dei maggiori rappresentanti della stagione d’oro della pittura di marina olandese. Quasi tutte le informazioni sulla sua vita ci provengono dal suo biografo, Karel van Mander, che gli ha dedicato alcune pagine del suo libro Schilder-boeck. Hendrick nacque ad Haarlem intorno al 1562-1563. Suo padre, Cornelis Hendricksz Vroom il Vecchio, era un abile scultore e ceramista; suo zio, Frederick Vroom I, era architetto. Poco dopo la morte prematura del marito, la madre si trasferì a Delft, nella casa della propria famiglia e si risposò con un pittore di ceramiche. Questi insegnò al figliastro tutti i segreti del disegno e della pittura e cercò di convincerlo a seguire la sua professione di decoratore. Poteva essere un’ottima opportunità per un lavoro sicuro, ma il giovane Cornelisz, poco meno che diciannovenne, sognava una vita più avventurosa e voleva vedere il mondo. Così si imbarcò a Rotterdam e dopo aver soggiornato a Siviglia raggiunse l’Italia.
Abitò per un breve periodo a Livorno e Firenze: tra il 1585 ed il 1587 lavorò per il cardinale Ferdinando de’ Medici; quindi si stabilì a Roma, allievo di Paulus Bril, che influenzò in maniera notevole il suo stile. In seguito visitò Venezia, Milano, Genova, Albisola (dove si guadagnò da vivere dipingendo ceramiche), Torino. A questo punto decise di lasciare l’Italia e il suo biografo ci racconta che, durante la traversata delle Alpi soffrì a tal punto il freddo, che i suoi pantaloni erano quasi completamente gelati. Le tappe della sua permanenza in Francia furono Lione, Parigi e Rouen, dove collaborò con diversi artisti locali, grazie ai quali completò la propria formazione pittorica. Il suo animo era ancora irrequieto e non si rassegnava a un’esistenza tranquilla, ma monotona.
Così si imbarcò, alla ricerca di nuove emozioni e avventure. E le trovò, o meglio, furono loro a cercarlo. Al largo della costa del Portogallo fu sorpreso da una tempesta e fece naufragio. Sopravvissuto alla furia del mare, rischiò di essere ucciso dagli abitanti del posto e per dimostrare loro che non era un pirata inglese protestante, ma un devoto pittore cattolico, dipinse vari quadri a soggetto religioso, riprendendo alcuni soggetti, che aveva potuto ammirare in Spagna e in Italia.
Dopo un breve soggiorno a Setubal, decise di ritornare in patria: ebbe però una premonizione e all’ultimo minuto rimase a terra. Fece bene, perché la nave che avrebbe dovuto portarlo a casa affondò al largo di Helsingor e per alcuni giorni fu creduto morto. Rientrato ad Haarlem si dedicò a tempo pieno alla pittura, conquistandosi in breve tempo una solida reputazione e una clientela affezionata, non solo in Olanda. Per esempio, Lord Howard di Effingham lo ospitò per diverse settimane in Inghilterra e gli commissionò una serie di dieci cartoni per arazzi, raffiguranti la vittoria della flotta inglese contro gli spagnoli nel 1588.
Tessuti a Bruxelles tra il 1592 e il 1595, gli arazzi decorarono successivamente l’House of Lord a Londra. Fortunatamente sono stati riprodotti in una serie di incisioni, perché nel 1834 furono distrutti in un incendio. Vroom entrò a far parte della gilda di San Luca, la corporazione dei pittori di Haarlem. Nel 1603 si trasferì a Leyda e nel 1616 fu accolto nella gilda di San Luca di Anversa. La sua formazione come decoratore di ceramiche lo portò a essere attento ai minimi dettagli, che sapeva rendere con straordinaria vivacità e immediatezza, grazie al suo innato senso della luce e del colore. Nello stesso tempo, durante i suoi lunghi viaggi in mare, era stato capace di apprendere e registrare ogni aspetto delle diverse imbarcazioni e della navigazione, così da soddisfare anche il committente più esigente e pignolo. Infine fu capace di infondere nelle sue composizioni il suo amore per la natura e gli spazi aperti, la sua sete di conoscere, il suo desiderio di avventura e libertà, così da animare le sue scene e renderle vive e appassionanti.
Si specializzò nelle battaglie navali, in cui erano protagoniste le flotte inglesi, spagnole e olandesi; nelle vedute costiere e nelle scene di tempesta. Tra le sue opere più famose ricordiamo La battaglia di Gibilterra del 1607, esposta ad Amsterdam al Rijksmuseum); La battaglia di Haarlemmermeer del 1621 circa (Amsterdam, Rijksmuseum), combattuta il 26 maggio 1573 tra olandesi e spagnoli; Il ritorno ad Amsterdam della seconda spedizione nelle Indie Orientali”(Amsterdam, Historisch Museum), che ci mostra un episodio avvenuto il 19 luglio del 1599, quando le quattro navi comandate da Jan van Neck furono accolte trionfalmente ad Amsterdam, dopo il loro lungo viaggio in Asia, che diede inizio ai floridi commerci e alla ricchezza dell’Olanda. Insegnò a dipingere anche ai suoi figli, Cornelis il Giovane, Frederick II (1600-1667) e Jacob I e al nipote Jacob II, figlio di Cornelis, e tutti divennero validi pittori. Hendrick Cornelisz Vroom ebbe una carriera lunga e fortunata; fu seppellito ad Haarlem il 4 febbraio 1640. Oggi le sue opere sono esposte nei maggiori musei del mondo, tra cui il Metropolitan di New York, il Rijksmuseum di Amsterdam, l’Ashmolean Museum di Londra, il Frans Hals Museum di Haarlem, il National Maritime Museum di Greenwich-Londra, il Rijksmuseum di Twente ed il Norwich Museum.
Tra le vendite all’asta più rilevanti ricordiamo i 132mila euro spesi l’11 maggio 2005 da Christie’s ad Amsterdam per il quadro “The beach at Scheveningen” e le 51.650 sterline pagate il 24 aprile 2009 da Christie’s a Londra per il dipinto intitolato Dutch merchtman flying the colours of Enkhuizen.
Testo di Gabriele Crepaldi pubblicato sul numero 69 di Arte Navale del dicembre 2011 / gennaio 2012. Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 6 Gennaio 2024 da admin | in | tag: Ashmolean Museum di Londra, Hendrick Cornelisz Vroom, Historisch Museum di Amsterdam, House of Lord a Londra, Karel van Mander, La battaglia di Gibilterra, La battaglia di Haarlemmermeer, Lord Howard di Effingham, Paulus Bril, pittura di marina olandese, Rijksmuseum di Amsterdam, Schilder-boeck | commenti: 0