Se non c’è il sole non ci si può scottare. La crema non la uso perché tanto ho la pelle già scura…. Sono molte le “leggende metropolitane” sotto l’ombrellone assolutamente da sfatare. Non solo perché false, ma anche perché pericolosissime per la salute visto che il sole può essere un alleato del benessere (oltre che della bellezza) ma anche un killer della pelle. Anche se il sole “non c’è” perché coperto dalle nuvole. Un “filtro” che non basta però a schermare i raggi UV che passano lo stesso e che dunque richiede comunque un altro filtro: quello delle creme solari, possibilmente alto e comunque maggiore nei casi in cui la carnagione sia chiara. Filtri di protezione che deve assolutamente usare anche chi ha già una bella abbronzatura, favorita magari dalla carnagione scura di natura: se è vero, infatti , che chi ha una “pelle” più chiara corre maggiori pericoli di scottarsi rispetto a chi ha un incarnato olivastro, anche i tipi mediterranei non sono al riparo dai danni delle radiazioni solari. Anzi, proprio il fatto di correre meno il rischio di arrossamenti può far prendere troppo sottogamba il pericolo di stare esposto a lungo ai raggi, magari in acqua nuotando o sul materassino, con rischi moltiplicati. Fattore di protezione dunque medio alto (con la crema applicata sulla pelle pulita e asciutta su viso, collo, zone in cui abbiamo nei o cicatrici, dietro le ginocchia, sul collo del piede, sulle ascelle, sulle labbra e sui lobi delle orecchie, aree sensibili che si tende a dimenticare)almeno mezz’ora prima di esporsi al sole e poi rimessa ogni due o tre ore ma anche più di frequente nel caso si facciano molti bagni o si sudi molto soprattutto nei primi giorni di vacanza) per poi magari abbassarlo successivamente ma senza mai rinunciare all’utilizzo ripetuto di crema durante il giorno per tenere la pelle idratata e protetta. Dopo i primi giorni il fattore di protezione si può abbassare, ma senza rinunciarvi del tutto. Crema da usare, ricordando peraltro che i filtri solari “invecchiano” da un anno all’altro, per cui è opportuno sostituire i flaconi dell’estate scorsa, anche sotto l’ombrellone dove molti pensano di essere “al riparo”. Niente di più sbagliato: i raggi solari “colpiscono” ugualmente, riflessi dalla sabbia e dall’acqua, se si è a poca distanza dalla riva. Se ci si sente la pelle arrossata, meglio indossare una maglietta anche sotto l’ombrellone.
pubblicato il 4 Luglio 2019 da admin | in | commenti: 0