Il Museo Tecnico Navale di La Spezia, parte del complesso dello storico Arsenale Militare della città ligure, è senza dubbio in grado di sorprendere per la ricchezza e la qualità dei cimeli esposti: quasi 14mila, capaci di guidare il visitatore in una straordinaria immersione nelle imprese più gloriose dei più coraggiosi e ingegnosi uomini della Marina militare italiana. Quattordicimila pezzi esposti in vasti ambienti su due piani, ma anche nel giardino interno, su una superficie complessiva di oltre 3000 metri quadri. Oggetti straordinari, come le splendide polene, che costituiscono una delle maggiori collezioni specialistiche del museo diretto dal comandante Alessandro Camaiora (fra le più belle quella del vascello Re Galantuomo, del quale è esposto anche uno splendido modello accanto alla polena).
Oppure come il modello scala 1:50 della nave scuola Vespucci , con uno dei suoi autentici pennoni di velaccio; i modelli e gli oggetti relativi ai fari italiani; decine di modelli navali che ricostruiscono la storia della navigazione dall’epoca egizia al secolo scorso, tra i quali quelli delle Caravelle di Colombo, e delle navi di Nemi.
O, ancora una colossale ancora in ferro, trovata nel fiume Magra e risalente al XIV secolo; la maestosa lanterna del faro dell’isola di Tino rimossa nel 1968. Ed è solo l’inizio di una lunghissima quanto fantastica lista di oggetti capaci di far viaggiare a ritroso nella storia, di far rileggere, non sui libri ma proprio attraverso quegli oggetti, pagine indimenticabili delle grandi imprese militari della Marina nelle due guerre.
Come il primo esemplare delle due torpedini semoventi S1 Rossetti costruite e il modello della seconda, con cui il maggiore Rossetti e il tenente Paolucci violarono il porto di Pola affondando la corazzata Austro-Ungarica Viribus Unitis la notte del primo novembre 1918; un Slc, uno di quei siluri a lenta corsa, detti anche “maiali”, che furono usati per l’impresa di Alessandria del 18 dicembre 1941; le mute e gli autorespiratori originali impiegati dagli uomini Gamma, gli incursori subacquei della Marina; un rarissimo orologio subacqueo Radiomir delle Officine Panerai realizzato per gli uomini della X flottiglia Mas; un frammento del barchino Grillo, con cui venne forzata la base di Pola; i frammenti della nave Olterra (una pirocisterna sorpresa dalla dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940 mentre era nel porto spagnolo di Algesiras, portata su bassi fondali della rada e autoaffondata per evitare che cadesse in mano agli inglesi e poi segretamente adattata a base operativa per gli incursori subacquei Gamma con i loro “maiali”, come mostra un modellino esposto) e del sommergibile d’assalto Scirè, munito di tubi porta siluri Slc, affondato durante una missione nella baia di Haifa nell’agosto 1942 con tutto il suo equipaggio.
Incredibile la sensazione che si prova entrando alla galleria dei siluri, un ambiente allestito con scenografica maestria per richiamare alla mente gli spazi angusti dei sommergibili, bui e rivestiti di lamiera. Qui sono esposti siluri, torpedini da blocco, bombe torpedini da getto, torpedini da rimorchio impiegati dalla Marina militare italiana e da altre Marine nel periodo che va dalla fine del secolo scorso al termine della seconda guerra mondiale.
E assolutamente imperdibile è anche la grande galleria dedicata alle armi, con una raccolta di modelli di cannoni navali ad avancarica e una ricchissima collezione di armi da spalla, fucili mitragliatori e antichi archibugi per gli abbordaggi, due bombarde del 1828 e una delle mitragliatrici Gatling requisite dai nostri fanti di Marina a Pechino durante la celebre rivolta dei Boxer cinesi nel 1900. Fra i grossi calibri navali spiccano uno stupefacente 102mm con la canna completamente squarciata da un’esplosione in fase di test, i sistemi di puntamento ottico per il tiro e un curioso stampo in legno a forma di proiettile con maniglie, testimone di un avvincente aneddoto tutto da scoprire.
Ma sono ancora migliaia gli oggetti dai quali è difficile staccare lo sguardo e che fanno rivivere mille storie: come quella della Stella Polare, la nave con la quale il Duca degli Abruzzi compì la celebre spedizione Polare Artica del 1899-1900; quella dell’incrociatore statunitense Maine, affondato per l’esplosione della Santa Barbara nel porto dell’Avana e divenuto il casus belli per lo scoppio della guerra ispanoamericana del 1897; della corazzata Brin, lacerata dalle vampate dei cannoni durante il bombardamento di Tripoli nel 1911; perfino della spedizione polare compiuta dal dirigibile Italia al comando del generale Umberto Nobile, dirigibile precipitato sui ghiacci il 25 maggio del 1928. Dulcis in fundo, un’incredibile raccolta di nodi e di modelli di ancore di ogni epoca, campioni dei vari tipi di cavi di canapa prodotti nella Corderia della Marina Militare a Castellammare di Stabia, il falso braccio, l’ago da cucire per velaio, l’amo da pescecane, caviglie, bozzelli, e altri oggetti dai nomi curiosi e affascinanti.
Libero adattamento per mareonline.it del testo di Giovanni pubblicato sul numero 43 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 2 Settembre 2024 da admin | in Musei in Italia | tag: Alessandro Camaiora, Arsenale Militare di La Spezia, corazzata Brin, Duca degli Abruzzi, Incrociatore Maine, mitragliatrici Gatling, navi di Nemi, spedizione Polare Artica, Stella Polare, vascello Re Galantuomo | commenti: 1
Ho un progetto, purtoppo mi manca lo spazio necessario per realizzarlo, ma se dovessi trovare chi ospita l’edea, potrei realizzare un “Museo del riciclo dal mare” cioè tutto lo spiaggiato. In realtà riciclo nel periodo invernale lungo la costa del mare Ionio, materiali che poi rivalorizzo, creando illuminotecnica, monili, oggettistica, da appassionato naturalista. Se l’idea è di vostro gradimento, contattatemi. e-mail paolo.psansone@yahoo.it. Siti dove vedere alcune creazioni (previa ricerca nella sezione artisti “Sansone Paolo”): http://www.ioarte.it http://www.museodelriciclo.it http://www.riciclarte.it. http://www.contesteco.com. Grazie per l’attenzione e buon lavoro.