Come “tela” utilizza preferibilmente carta nautica invecchiata o velluto rosso o blu, bordato da cornici in legno tonalità ciliegio o noce (ma senza disdegnare, per i “clienti” con gusti più moderni, quello verniciato di bianco); per le cime canapa vegetale per gli accessori privilegia l’ottone. Per quanto riguarda i nodi, infine, ne utilizza 40 diversi ma senza far mai (o quasi) mancare la gassa d’amante, il nodo Savoia, i nodi piano, vaccaio, bocca di lupo e parlato, perché questi, spiega, “sono l’Abc del marinaio”. Esattamente come lui, che “uomo di mare” ha scelto di diventarlo appena diventato maggiorenne, dopo aver scoperto fin da bambino che con il mare e la navigazione aveva un legame particolare. Stretto in maniera indissolubile entrando nella Marina militare e rinsaldato utilizzando proprio i nodi marinai per realizzare i suoi quadri che realizza su richiesta e che chiunque puà vedere sulla sua pagina Instragram “La Bottega del nostromo”. Una pagina in cui, spiega Vincenzo Assenza, si possono trovare i nodi che hanno scritto la storia della navigazione, primo fra tutti la gassa d”amante al quale sono particolarmente affezionato, un nodo semplice e veloce da realizzare, resistente e che con una semplice mossa si slega, ma anche altri decorativi che non hanno un necessario utilizzo in ambito marinaresco. Come il più curioso che ho fatto : il nodo libellula che ha una forma identica all’insetto di cui ne porta il nome”. Come è nata questa passione? Presto detto: dall’amore per il mare, nato fin dall’infanzia quando per me era un’autentica festa quando i miei genitori mi portavano a mare, e cresciuto dismisura dopo essermi arruolato nella Marina militare, nel 2005 i, e dopo essermi imbarcato su una nave da guerra., dove è “scoccata la scintilla”: è successo durante il primo pranzo a bordo, in mensa equipaggio. Guardandomi attorno ho notato le pareti guarnite di quadri con illustrati vascelli dei tempi della Regia Marina tra cui anche la nostra nave ammiraglia, dove si concentra tutta la tradizione marinaresca, ovvero “Nave Vespucci”. E proprio accanto alla Vespucci ho notato un bellissimo quadro con dei nodi in cima di canapa e con degli accessori marinareschi in miniatura all’interno dello stesso, una vera e propria opera d’arte, che ho scoperto poi era stata realizzata da un nostro collega. Ho pensato tutta la notte a quel quadro, e al suo protagonista indiscusso: il nodo che per me è stato da subito, e sarà per sempre, il simbolo del mio intreccio strettissimo con il mare. Un legame che mai si slegherà. Il giorno dopo ho iniziato a chiedere tra i colleghi a bordo se fosse presente tra l’equipaggio qualcuno che fosse disponibile a insegnarmi qualche nodo marinaro per creare un quadro personale che mi ricordasse l’amore profondo per l’immensa distesa blu nei momenti più tristi o quando non potevo raggiungerlo fisicamente. La passione per i quadri dei nodi nasce tutta da qui: io vedo il quadro non solo come un complemento d’arredo, ma soprattutto come un legame tra l’uomo e l’immensità del mare”. Un legame che 17 anni di servizio in marina hanno reso profondissimo, come le emozioni che a un uomo di mare (ma non solo) possono trasmettere i quadri di Vincenzo Assenza che ha un solo rammarico: “non avere la possibilità di fare delle mostre perché realizzando i quadri su richiesta, non ho una giacenza di magazzino da poter mostrare”. In compenso ha realizzato un archivio fotografico delle opere realizzate che tiene gelosamente custodito e un giorno forse metterà on line. Magari nella stessa pagina Instagram dove è già caricata una parte delle sue creazioni e che chiunque può visitarla . Magari per commissionare un’opera destinata a testimoniare, nodo dopo nodo, anche il suo legame con il mare…
pubblicato il 23 Luglio 2024 da admin | in | tag: quadri con nodi marinai, Vincenzo Assenza | commenti: 0