I poeti e gli scrittori francesi sono sempre stati attratti dal mare e molto spesso hanno anche incrociato nelle nostre acque, soprattutto nella seconda metà del 1800, quando la navigazione da diporto era ancora da inventare. Così nel 1889 Guy de Maupassant descriveva la baia di Portofino, già allora un luogo magico, per di più non inquinato dai turisti, dal jet set e dal traffico: “Ed ecco, all’improvviso, scoprirsi un’insenatura nascosta, di ulivi e castani. Un piccolo villaggio, Portofino, si allarga come un arco di luna attorno a questo calmo bacino. Attraversiamo lentamente lo stretto passaggio che unisce al mare questo magnifico porto naturale, e ci addentriamo verso l’anfiteatro delle case, circondate da un bosco di un verde possente e fresco e tutto si riflette nello specchio delle acque tranquille, ove sembrano dormire alcune barche da pesca”. Ma fu soprattutto Jules Verne che subì l’influenza del mare e ne prese ispirazione, al punto da scrivere il suo visionario capolavoro Ventimila leghe sotto i mari a bordo di una imbarcazione, il Saint Michel I, che aveva adibito a luogo di componimento.
pubblicato il 18 Gennaio 2021 da admin | in Personaggi, Storie | tag: associazione La Cale 2, cantiere Abel Lemarchand, colonia penale della Belle-Île, Great Eastern, Hirondelles de la Manche, Jiules Verne, Saint Michel I, Una città galleggiante, Ventimila leghe sotto i mari, Yacht Club di Francia | commenti: 0
mezzo milione di pagine viste solo ad agostochiamatelo piccolo.....